grassi sani sono uno dei pilastri fondamentali di un’alimentazione sana e sono al centro del mio lavoro, del mio programma e dello studio che porto avanti con grande passione e dedizione ogni giorno.

Quello dei grassi sani, in particolare i grassi saturi, è un argomento a cui ho dedicato e dedico moltissimo spazio nel blog, nei video e nelle videoconferenze gratuite.

Si tratta di materiale prezioso che ti consiglio di consultare cercando di mettere da parte pregiudizi e convinzioni radicate che potresti avere sull’argomento.

So che può essere difficile (ci sono passata anch’io!), ma non è impossibile e basta metterci un pizzico di buona volontà, accompagnata ad una buona dose di curiosità.

In questa guida troverai informazioni su quali sono i grassi sani e come introdurli nella tua alimentazione quotidiana, perché i grassi e non gli zuccheri sono il migliore carburante per te, e come fare a diventare un “bruciatore di grassi”.

Ti spiego anche cos’è la chetosi e perché è lo stato più sano e naturale per il tuo organismo, quali sono i grassi da evitare e i miti da sfatare su grassi saturi e colesterolo.

Ecco l’indice della guida:

Grassi sì o grassi no?

I grassi sani (quelli saturi) sono stati spesso accusati, negli ultimi decenni, di essere pericolosi per il cuore, di ostruire le arterie, di far ingrassare e di alzare il colesterolo.

Queste sono solo alcune delle accuse mosse contro di loro.

Forse solo le proteine hanno subito un’analoga “messa alla gogna” senza appello.

Così, abbiamo finito per buttare via una categoria di nutrienti che è invece fondamentale per la nostra buona salute, sia fisica che mentale.

Noi esseri umani abbiamo sempre mangiato grassi nelle più varie forme: semi oleosi (noci, nocciole, mandorle, ecc.) e altri semi vari come quelli di zucca e girasole, latte sotto forma di panna e burro, carne, le cui parti grasse erano considerate le più preziose, uova e pesce.

Ancora, olive sotto forma di olio e alcuni frutti che ne sono particolarmente ricchi come l’avocado e il cocco.

Infine, il latte materno, nei primi mesi di vita, ricchissimo di grassi fondamentali per la crescita dei piccoli.

I grassi, compresi quelli saturi, sono necessari per l’assorbimento di altre sostanze preziose come alcune vitamine e minerali, danno energia e sazietà, aiutano la termoregolazione del corpo.

Inoltre, sono fondamentali per la buona salute dell’intestino, del cervello e del sistema nervoso (che come ormai sappiamo, sono strettamente collegati), nutrono in profondità i tessuti (compresa la pelle) e hanno tanti altri benefici che ti spiegherò in questa guida.

Già dalle poche cose che ti ho appena accennato, puoi capire quanto i grassi sani siano importanti e perché non dovrebbero mai mancare sulla tua tavola.

I tre falsi miti sui grassi sani

Ma se i grassi sono così importanti, come è possibile che siano stati vittime di una vera e propria caccia alle streghe che li ha condannati senza appello?

Questa è una bella domanda alla quale io stessa ho cercato risposta quando, tanti anni fa, mi sono trovata di fronte allo stesso dilemma che probabilmente anche tu conosci molto bene: grassi sì o grassi no?

Anch’io infatti per molto tempo ho pensato, ed ero profondamente convinta, che la risposta giusta a questa domanda fosse “grassi no”.

E tante altre persone potrebbero pensare che questa sia la risposta giusta proprio perché, dietro ai grassi sani, si nascondono tre falsi miti:

  1. fanno ingrassare
  2. ostruiscono le arterie e creano problemi di cuore
  3. sono privi di nutrienti

Non ti nego che li avevo eliminati anche io dalla mia alimentazione, perché condizionata da queste false credenze (con la sola eccezione di un poco di olio di oliva che, da buona pugliese doc, non poteva mancare).

Mi ci è voluto molto tempo per comprendere che stavo sbagliando tutto.

Perché “grassi sì”

Per mia fortuna non sono mai stata il tipo di persona che ha paura di tornare sui propri passi e di mettere in discussione le sue convinzioni.

Così ho cominciato a studiare in modo molto approfondito la questione “grassi” e ho fatto scoperte che mi hanno lasciata letteralmente di stucco.

Ho scoperto che i grassi saturi non fanno male, ma sono anzi una delle categorie di nutrienti fondamentali che è sempre stata presente nella nostra alimentazione (a partire dalla prima infanzia).

E che, insieme alle proteine, ci hanno permesso di diventare quello che siamo oggi (soprattutto in termini di sviluppo intellettuale e cognitivo).

Insomma, possiamo ben dire che i grassi sono stati protagonisti della nostra evoluzione.

Eppure, ad un certo punto, abbiamo deciso che i grassi saturi erano il male assoluto, ci siamo “involuti” in un certo senso e li abbiamo cancellati.

E ci siamo buttati sui carboidrati e i cibi light con lo 0,1% di grassi (che già sembrava troppo).

Tutto ciò ha purtroppo portato, a livello mondiale, ad un aumento di problemi cardiaci, diabete, obesità e malattie da degenerazione cellulare.

Un po’ di storia sui grassi sani

Naturalmente non è che l’umanità si è svegliata una mattina con la luna storta e ha deciso, senza apparente motivo, che i grassi erano l’incarnazione del male.

La loro pessima, quanto immeritata reputazione, se la sono guadagnata a partire dai primi decenni del ‘900 quando il Dr. Ancel Keys (biologo e fisiologo statunitense) iniziò a fare ricerche in campo alimentare, per tentare di spiegare l’epidemia di infarti che aveva iniziato a colpire l’America in quegli anni.

Il Dr. Keys dedicò svariati decenni della sua vita a questo studio (conosciuto come Seven Countries Study) e prese in esame le abitudini alimentari di diversi Paesi, compresa l’Italia, dove visse per circa quarant’anni.

Per fartela breve, secondo il Dr. Keys esisteva un legame tra elevati livelli di colesterolo, danni alle arterie e infarto.

Il dottore giunse alla conclusione (errata, come sappiamo oggi) che i responsabili fossero i grassi.

Quindi l’equazione era semplice: niente grassi = niente infarti.

Le conseguenze dello studio sui grassi sani del Dr. Keys

In realtà, già a quei tempi, gli studi di Keys vennero molto criticati, in quanto molti medici e ricercatori dell’epoca ritenevano che le sue conclusioni non avessero tenuto conto delle abitudini alimentari di alcuni Paesi.

Come ad esempio la Germania e la Francia, dove il consumo di grassi nella dieta era molto alto (hai presente il burro e i formaggi francesi?), a fronte però di una frequenza di infarti nella popolazione molto bassa.

Inoltre Keys fu accusato anche di non aver tenuto conto degli effetti della guerra (erano gli anni della Seconda Guerra Mondiale) sulla dieta della popolazione dei Paesi coinvolti e, in generale, di aver voluto ignorare fatti che avrebbero invalidato le sue ipotesi iniziali.

Dato che però Keys aveva già alle spalle una solida reputazione come ricercatore e studioso in questo campo, le sue indicazioni vennero prese come base per creare le linee guida che ancora oggi sono alla base dell’alimentazione occidentale moderna.

In tutto questo scenario, l’industria alimentare non restò certo a guardare e non perse l’occasione di cavalcare l’onda fortunata, proponendo le sue soluzioni al problema dei grassi.

Così,sono stati immessi sul mercato prodotti come le margarine, gli oli di semi e si è iniziato a produrre i cosiddetti cibi “light”, cioè con percentuali ridottissime di grassi.

Tutti prodotti che per decenni sono stati pubblicizzati come assolutamente sicuri e benefici per la salute e che, oggi lo sappiamo bene, tali non sono affatto.

La conferma dal mondo medico: i grassi sani non fanno male

È proprio dal mondo medico che è finalmente arrivata l’assoluzione finale che ha riabilitato i grassi sani.

Nel 2017 a Barcellona si è tenuto un Congresso Internazionale di Cardiologia al quale hanno partecipato centinaia di medici e ricercatori provenienti da tutto il mondo.

Nel corso di questo Congresso, sono stati presentati i risultati di uno studio osservazionale durato oltre 12 anni su più di 154.000 persone di età compresa tra i 35 e i 70 anni sparse in 18 differenti Paesi ad alto, medio e basso reddito in tutti e cinque i continenti.

È uno degli studi più ampi e completi che sia mai stato fatto sull’argomento.

I risultati parlano chiaro: limitare l’assunzione di grassi non migliora la salute delle persone che invece hanno notevoli benefici dalla riduzione dei carboidrati.

Durante lo studio, i ricercatori hanno rilevato che coloro che seguivano un’alimentazione ricca di carboidrati, avevano un rischio di mortalità precoce aumentato del 28%.

Mentre gli individui nella fascia alta del consumo di grassi mostravano una riduzione del 23% del rischio, unita ad una riduzione del 18% del rischio di ictus e del 30% del rischio di mortalità per cause non cardiovascolari.

Insomma, detta in parole povere, anche i medici hanno ammesso che la guerra ai grassi è stata davvero un errore madornale.

Gli studi che dimostrano che i grassi sani non fanno male

Ma sono tantissimi gli studi fatti negli anni che dimostrano che i grassi sani sono stati ingiustamente accusati di far ingrassare, di causare danni al cuore, infarti, problemi cardiocircolatori e quant’altro.

Eccone alcuni:

1. In Europa, le nazioni che consumano più grassi sani saturi presentano il più basso rischio di danni al cuore

Grassi sani non provocano malattie cardiache

Risorsa: Hoenselaar R. Further response from Hoenselaar. British Journal of Nutrition, 2012.

Hai mai sentito parlare del cosiddetto “paradosso francese”?

Il termine fu coniato da uno scienziato francese, Serge Renaud che, paragonando le abitudini alimentari francesi con quelle americane, osservò che a dispetto del maggiore consumo di grassi saturi, il francese medio presentava un’incidenza decisamente minore di malattie cardiache e coronariche.

Di questo dato scientifico incontrovertibile si sono spesso approfittati i produttori di vino, ipotizzando che il fattore protettivo del cuore fosse da imputare a speciali qualità del vino francese.

D’altra parte, lo scienziato in questione era di Bordeaux, regione ben nota per i suoi vini.

In realtà, tutti gli studi successivi commissionati dai produttori di vino e finalizzati a dimostrarne l’effetto benefico sulle coronarie, non hanno mai portato a nessuna evidenza scientifica.

Ciò non di meno, il paradosso francese è conosciuto soprattutto per questa eterna controversia.

Ma se invece sgombriamo il campo dalla questione vino, non possiamo che osservare il dato di fatto incontrovertibile: la popolazione che consuma una maggiore quantità di grassi saturi è meno esposta ai danni alle coronarie.

Sulla base di questo cosiddetto “paradosso francese”, con questo primo grafico possiamo osservare un “paradosso europeo”!

I risultati emersi dallo studio

Il grafico incrocia i dati tra quantità di grassi saturi consumati e numero di morti per problemi cardiaci nelle diverse regioni europee.

Da questo confronto notiamo che nelle regioni europee che consumano quantità maggiori di grassi sani saturi, i malati di cuore diminuiscono e dunque c’è un minor rischio di morire per problemi cardiaci.

Consumare grassi saturi accresce non solo la quantità di HDL presente nel sangue (il cosiddetto colesterolo “buono” e protettivo per i vasi) ma ciò che è molto più importante,  modifica qualità e struttura delle molecole di LDL (123, 45).

Le molecole di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”) sono piccole, dense e pericolose per i vasi ( quando c’è continua insulina in circolo nel sangue, e l’insulina è un ormone che viene prodotto nel momento in cui consumi qualsiasi alimento che contiene zucchero, semplice o complesso), ma diventano più morbide, grandi e non pericolose quando consumi maggiori quantità di grassi sani saturi.

Non ci sono prove che i grassi saturi aumentino i rischi di malattie cardiache (6).

Quindi possiamo ragionevolmente affermare che non solo i grassi saturi sono innocui ma anche che non danneggiano i vasi ed anzi svolgono addirittura un compito protettivo (78).

2. L’epidemia di obesità negli Stati Uniti inizia esattamente in contemporanea con la pubblicazione delle linee guida per una dieta povera di grassi saturi

Grafico 2

Risorsa: National Center for Health Statistics (US). Health, United States, 2008: With Special Feature on the Health of Young Adults. Hyattsville (MD): National Center for Health Statistics (US); 2009 Mar.Chartbook

Il grafico mostra visivamente l’aumento dei casi di obesità tra la popolazione americana e sottolinea il momento preciso in cui ha iniziato a diffondersi la dieta povera di grassi.

Devi sapere che alla fine degli anni settanta, prima negli Stati Uniti e poi anche in America, prese piede su vasta scala la dieta low fat (a basso contenuto di grassi).

Le industrie iniziarono a produrre alimenti confezionati a base di grassi polinsaturi e oli di semi (ritenuti molto più leggeri), il latte iniziò ad essere scremato, il burro venne sostituito dalla più leggera margarina che divenne il grasso principale per la pasticceria e tutti i prodotti da forno, sia industriali che casalinghi.

Si diffusero studi sulla bontà della dieta mediterranea e un piatto di pasta con pomodoro andò a soppiantare la carne.

I risultati emersi dallo studio

Ora, sulla base dei dati del grafico, è molto interessante notare che l’epidemia di obesità inizia proprio nello stesso momento in cui prendono piede queste linee guida.

La situazione sembra come “sfuggita di mano” ed è come se per la popolazione fosse diventato sempre più difficile  mantenere il peso forma nonostante le restrizioni sui grassi saturi.

Questo secondo grafico non prova un rapporto di causa ed effetto tra la diminuzione del consumo di grassi saturi, l’aumento del consumo di zuccheri e l’aumento dell’obesità tra la popolazione.

Il grafico si limita più che altro a “fotografare” la simultaneità di questi fenomeni.

Lo studio mostra le conseguenze che si sono manifestate sulla salute dell’uomo quando, a seguito di sciagurate e fallaci tesi pseudo-scentifiche, la gente ha abbandonato i tradizionali cibi ricchi di grassi come il burro per rimpiazzarli con alimenti poveri di grassi e ricchi di zucchero.

L’assenza di grassi e il continuo consumo di zucchero creano fame continua e senso di perenne insoddisfazione, come se avessi continuamente bisogno di altro cibo.

3. Le diete ricche di grassi sani saturi e povere di carboidrati portano una maggiore perdita di peso rispetto alle diete povere di grassi

Grassi saturi fanno perdere peso


Risorsa: Brehm BJ,et al. A randomized trial comparing a very low carbohydrate diet and a calorie-restricted low fat diet on body weight and cardiovascular risk factors in healthy women.
The Jornal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 2003

Questo terzo grafico è molto interessante e ci mostra come, a parità di tempo nel quale portiamo avanti un regime alimentare, se questo è povero di grassi sani non dimagriamo o dimagriamo poco, se invece è ricco di grassi sani dimagriamo molto di più.

È scioccante ma è così: più mangi grassi sani e più dimagrisci, più mangi zuccheri e più ingrassi!

Se mangi grassi con pochi zuccheri, puoi consumare quantità maggiori di cibo senza dover contare le calorie.

Se invece mangi molti carboidrati, ingrassi anche se tutto ciò che consumi è apparentemente magro, dietetico e scondito.

Questa è la verità che emerge dal grafico e questa è la mia esperienza con le persone che seguo.

Incontro quotidianamente persone che combattono contro i chili superflui e che mangiano quotidianamente solo cibi magri, senza grassi.

In genere sono gonfi, deboli, con tanta cellulite e non si sentono mai soddisfatti.

Se i grassi animali fossero davvero così cattivi come dicono gli esperti, allora la dieta che ne contiene di più dovrebbe essere la peggiore, la più ingrassante e la più dannosa.

Gli studi raccontano tutta un’altra verità

Negli ultimi venti anni un’ incredibile quantità di studi indipendenti hanno testato e provato l’approccio dietetico a basso contenuto di grassi sulla popolazione mondiale, arrivando a riscontrare effetti sorprendenti e contro-intuitivi.

Questi studi clinici condotti con sperimentazioni cliniche randomizzate (lo standard migliore nella ricerca scientifica), sono stati pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche del settore.

Alcuni di questi studi hanno evidenziato che non ci sono vantaggi nel fare una dieta a basso contenuto di grassi (91011).

Con lo studio chiamato Women’s Health Initiative, si è riscontrato che le donne che seguono una dieta povera di carboidrati e ricca di grassi sani, perdono peso due volte di più di coloro che adottano un regime dietetico ristretto a basso contenuto di grassi (12131415).

La verità è che le diete che sono ricche di grassi sani (ma povere di carboidrati) ottengono risultati considerevolmente migliori di quelle con basso apporto di grassi e alto apporto di carboidrati (161718).

Non solo causano una maggiore perdita di peso, ma riducono anche in modo consistente il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari e diabete (19202122).

4. Le malattie della nostra epoca sono aumentate quando i grassi sani saturi sono stati rimpiazzati da oli vegetali e grassi trans

Grafico 4

Risorsa: Dr Stephan Guyenet. The American Diet. 2012

Questo quarto grafico prende atto dell’andamento del consumo dei grassi nella popolazione mondiale dal 1909 al 2009.

Praticamente ci mostra i cambiamenti che sono avvenuti nell’arco di 100 anni.

Il consumo di burro e lardo è diminuito a vantaggio di oli di semi e delle margarine industriali (chiamate in inglese shortening), con una preoccupante impennata degli oli di semi negli ultimi anni.

Nella seconda parte dello scorso secolo, soprattutto dalla fine degli anni settanta, hanno iniziato a diffondersi tra la popolazione mondiale, malattie gravi e perlopiù sconosciute, che nel tempo sono diventate incredibilmente comuni.

L’epidemia delle cardiopatie inizia negli anni sessanta, l’obesità inizia nel 1980 e il diabete intorno agli anni 90.

Sebbene fossero per la maggior parte sconosciuti prima di quelle date, sono diventati ora i maggiori problemi nel mondo e uccidono milioni di persone all’anno.

Questo grafico ci mostra in modo chiaro e incontrovertibile la sincronicità tra la comparsa di queste malattie e la diffusione su larghissima scala dei cibi ricchi di grassi trans.

Queste malattie  sono aumentate a dismisura nel momento in cui i grassi animali sono stati rimpiazzati con margarine, grassi trans e oli vegetali raffinati.

Ma perché mangiare oli vegetali può fare tanto male e dove sono nascosti questi oli?

Innanzitutto gli oli di semi come soia, girasole, mais, ecc. che trovi al supermercato e che acquisti perchè sono reclamizzati come più leggeri e più adatti per friggere, sono estratti in modo altamente chimico, usando sbiancanti, deodoranti e hexano, un solvente altamente tossico.

Ma il loro problema ancora più grave è che contengono troppi Omega 6 e questo dato può riguardare purtroppo anche gli oli di semi biologici ed estratti a freddo di cui fai grande uso se sei un cultore della dieta naturale (olio di lino, zucca, canapa, girasole, mais, soia).

Se li usi in modo quotidiano, questi oli si possono trasformare in motivo di squilibrio e tossicità (2324).

Devi sapere, infatti, che Omega 3 e Omega 6 devono essere sempre ben bilanciati, in un giusto rapporto di 1:1.

Ora, l’incredibile uso che abbiamo iniziato a fare di questi oli, sia a livello dell’industria alimentare che a livello della pasticceria e dei prodotti da forno naturali e biologici (tutti purtroppo stracolmi di questi oli), ha sconvolto il delicato rapporto tra Omega 3 e 6, portandolo dal valore ottimale di 1:1 addirittura a 16:1 a vantaggio degli Omega 6.

Ecco perché abbiamo sempre un esagerato apporto di Omega 6 ed è raro che abbiamo davvero bisogno di supplementarli.

Questo consumo esagerato di oli di semi infiamma le tue cellule e, se li consumi contemporaneamente ad alimenti ricchi di zucchero, anche naturale (come il fruttosio), la loro nocività si accresce in modo esponenziale.

Un consumo esagerato di oli vegetali e di zuccheri è una delle principali cause di questa epidemia di malattie da civilizzazione (cardiopatie, diabete, artriti, cancro, ecc.) (25262728).

5. L’epidemia di obesità è iniziata quando la popolazione ha ridotto l’apporto di carne rossa e di derivati del latte ricchi di grassi saturi

Grafico 5

Risorsa: Hu FB, et al. Trends in the Incidence of Coronary Heart Disease and Changes in Diet and Lifestyle in Women. The New England Journal of Medicine, 2000.

Questo grafico fa parte di uno studio che analizza i cambiamenti dell’alimentazione e delle abitudini dietetiche delle donne americane e l’incidenza delle malattie coronariche.

Quindi mette a confronto tutti i dati a disposizione.

Cosa possiamo notare da questo confronto?

Che l’epidemia di obesità tra le donne inizia nel preciso momento in cui diminuiscono l’apporto quotidiano di carne rossa e grassi animali.

Questi alimenti hanno sostentato gli esseri umani  e li hanno mantenuti in buona salute per migliaia di anni, poi gli studiosi hanno iniziato ad incolparli della comparsa delle cosiddette malattie da civilizzazione.

Tutti i dati a nostra disposizione ci dimostrano però che le persone avevano iniziato a ridurre il loro consumo quotidiano di questi alimenti quando queste malattie hanno iniziato ad aumentare.

6. Nello “studio sul cuore di Framingham”, le malattie cardiache crescono nel momento in cui la popolazione rimpiazza il burro con la margarina

Grafico 6

Risorsa: Gillman MW, et al. Margarine intake and sebsequent coronary heart desease in men. Epidemiology, 1997, Photosorse: Whole Health Source

In questo sesto grafico, sono posti a confronto i consumi di burro e margarina (in cucchiai per giorno) e confrontati con il numero di malati di coronopatia.

I dati mostrano un’impennata del consumo di margarina tra il numero maggiore di malati.

Ora, proviamo a tornare un attimo indietro nel tempo, a quando si iniziò a puntare il dito contro i grassi saturi come causa principale delle malattie del cuore e il burro e gli altri grassi sani saturi furono demonizzati.

I nutrizionisti di tutto il mondo iniziarono a dire alla gente di sostituire il burro con la margarina, che era povera di grassi saturi e quindi era ritenuta più leggera e adatta all’uso quotidiano.

La gente iniziò a comprare margarina al posto del burro e iniziò a trovare solo margarina nei dolci e nei prodotti da forno.

Ma come con altre delle cosiddette “verità” nutrizionali, questo cambiamento dei consumi invece di migliorare la salute della gente, ottenne l’effetto opposto: crebbero le cardiopatie e crebbero obesità e diabete.

In questo grafico, basato sul The Farmingham Hearth Study, puoi vedere come il rischio di malattie cardiovascolari cresca quando le persone mangiano meno burro e più margarina.

Per alcune misteriose ragioni, molte organizzazioni sanitarie ancora ci raccomandano di evitare il burro e di rimpiazzarlo con la tossica margarina.

Perché è tossica la margarina?

Mentre il burro è il frutto della “zangolatura” della panna del latte, la margarina è invece prodotta con un elaborato processo industriale che, all’olio vegetale di base (già di per sé indigesto), aggiunge degli emulsionanti, coloranti e additivi artificiali.

L’olio vegetale è liquido a temperatura ambiente e per rendere la margarina solida, i grassi sono “idrogenati”, cioè mutati in grassi trans, molto pericolosi per la salute.

Quindi la margarina contiene oli vegetali e grassi trans, che sono entrambi molto insidiosi e, se associati con carboidrati o zuccheri, sono una delle cause dell’aumento di cardiopatie e malattie degenerative.

Grassi saturi e colesterolo: cosa c’è di vero?

Come visto, sono stati diversi gli studi che hanno finalmente nobilitato i grassi sani, confutando vecchie tesi sbagliate.

I grassi saturi, infatti, sono stati spesso accusati di provocare un innalzamento del colesterolo nel sangue.

Cosa c’è di vero in questa storia?

Ecco alcuni dei falsi miti sull’argomento.

Mito 1: I cibi ricchi di colesterolo (come le uova) fanno male

I professionisti della nutrizione hanno avuto un grande successo nel demonizzare alimenti perfettamente sani.

Probabilmente il peggior esempio di questo sono le uova, uno dei cibi più sani al mondo.

Dato che le uova contengono molto colesterolo, qualcuno pensa ancora che siano la causa delle malattie cardiache.

Gli studi in realtà mostrano che il colesterolo presente negli alimenti non alza i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.

Le uova alzano i livelli di HDL (il colesterolo buono) e non sono associate a un aumento dei rischi di malattie cardiache (29303132).

Quello di cui stiamo parlando è un alimento incredibilmente sano, ricco di vitamine, minerali e sostanze nutritive potenti che sono importanti per gli occhi e il cervello (333435).

Quasi tutte le sostanze nutritive si trovano nel tuorlo, il bianco non è altro che la proteina.

E per preservare tutto il nutrimento e il potere enzimatico, il tuorlo andrebbe mangiato crudo, come in questa ricetta: Uova SAUTÓN.

Mito 2: I livelli di colesterolo totale e di LDL sono buoni indicatori dei rischi di malattie cardiache

Probabilmente il più grande errore nella medicina moderna è il concentrarsi troppo sui livelli di colesterolo totale e di LDL e giudicarli indicatori dei rischi di malattie cardiache.

Bene, è vero che elevati livelli di entrambi sono associati a un aumento dei rischi (36).

Ma il quadro completo è molto più complicato di così.

Il colesterolo totale, in realtà, include molte cose, tra cui l’HDL, noto come colesterolo buono.

Avere alti livelli di HDL alza il valore totale del colesterolo.

Inoltre l’LDL non è solo LDL, ci sono dei sottotipi:

  • particelle piccole e dense di LDL (molto dannose)
  • particelle grandi e morbide (buone)

Le particelle piccole e dense sono associate alle malattie cardiache, mentre quelle grandi sono benigne (3738394041).

Studi attualmente dimostrano che il colesterolo totale e l’LDL sono pessimi indicatori dei rischi se paragonati ad altri marcatori, come il rapporto Trigleiceridi:HDL (42).

Uno studio ha scoperto che di 231.986 pazienti ospedalizzati per malattie cardiache, la metà aveva livelli di colesterolo normali (43)!

Ci sono anche studi che mostrano che il colesterolo alto può essere protettivo. 

Negli individui anziani più è alto il colesterolo, più bassi sono i rischi di malattie cardiache (4445).

Senza contare che livelli di colesterolo troppo bassi sono associati a maggiori rischi di morte per altre cause (come cancro e suicidio) (4647).

Nonostante i valori del colesterolo totale e LDL siano poco indicativi, alle persone con valori elevati viene spesso consigliato di abbassare il colesterolo con ogni mezzo necessario tra cui una dieta a basso contenuto di grassi (che non funziona) e le statine.

In questo momento, milioni di persone in tutto il mondo stanno assumendo farmaci che abbassano il colesterolo, senza averne bisogno, sottoponendosi al rischio di gravi effetti collaterali.

Mito 3: Grassi saturi e grassi trans sono simili

I grassi trans sono grassi insaturi chimicamente modificati per essere più solidi e durare di più.

Sono conosciuti anche come grassi parzialmente idrogenati.

Questi grassi sono creati pompando molecole di idrogeno negli oli vegetali.

Questo cambia la struttura chimica dell’olio, trasformandolo da liquido a solido.

Questo processo comporta alta pressione, gas idrogeno e un metallo catalizzatore (ed è disgustoso e innaturale).

È assurdo che una cosa del genere sia considerata commestibile per gli uomini.

Alcune delle principali organizzazioni sanitarie hanno iniziato a confondere la gente mettendo insieme grassi trans e grassi saturi e chiamandoli i “grassi cattivi” (come se fossero la stessa cosa) (48).

In realtà, i grassi saturi sono completamente innocui, ma lo stesso non si può dire dei grassi trans.

I grassi trans sono altamente tossici e possono provocare insulino resistenza, infiammazione e aumentare significativamente il rischio di malattie gravi come quelle cardiache (49505152).

Mito 4: Il cibo processato a basso contenuto di grassi è una scelta sana

A causa della raccomandazione di stare alla larga dai grassi, i produttori di alimenti hanno rimosso il grasso da alcuni dei loro cibi.

Ma questo causava un grosso problema: gli alimenti al naturale senza il grasso avevano un sapore terribile.

I produttori di alimenti, per far fronte a questo inconveniente, hanno aggiunto lo zucchero per compensare il grasso mancante.

Per questo motivo la maggior parte dei cibi a “basso contenuto di grassi” vengono riempiti di zucchero, che è molto dannoso (535455).

Se un alimento ha “basso contenuto di grassi” o “dietetico” sull’etichetta, allora probabilmente contiene zucchero, sciroppo di mais e varie sostanze chimiche artificiali nella lista degli ingredienti.

Tuttavia, le vendite di questi alimenti sono salite alle stelle, perché molte organizzazioni nutrizionali consigliano ancora alla gente di mangiarle, anche se le alternative con grassi sono molto più sane!

Grassi o carboidrati? Quale carburante è il migliore

Siamo una macchina meravigliosa e possiamo scegliere fra due diversi carburanti: i carboidrati (fra cui gli zuccheri) o i grassi sani.

Tra il funzionare a zuccheri e il funzionare a grassi c’è la stessa differenza che passa tra una macchina normale e una macchina da corsa.

Un’alimentazione ricca di carboidrati e povera di grassi, stimola il corpo a produrre radicali liberi in eccesso.

Questo genera potenziali danni ai tessuti, alle membrane cellulare, alla struttura del DNA, creando una maggiore infiammazione, madre di tutte le malattie.

Quando l’organismo e le cellule ricavano energia dalla combustione dei grassi, la produzione dei radicali liberi si riduce del 30-40%.

Questo è un modo per garantire alle cellule minore stress ossidativo e di conseguenza il livello di infiammazione.

Inoltre, ogni zucchero o carboidrato che ingeriamo si trasforma, tramite il processo della glicolisi, in glucosio, che fa aumentare la glicemia nel sangue.

Con un’alimentazione ricca di carboidrati e povera di grassi, è poi difficile perdere peso.

Infatti, gli zuccheri che non servono al corpo, vengono immagazzinati sotto forma di grasso in pancia, fianchi e cosce.

Ma il danno non è solo estetico dato che si è più esposti al rischio di malattie cardiache, diabete, obesità, infiammazione cronica e molto altro.

Il miglior carburante sono i grassi sani

Il miglior carburante per te sono i grassi sani perché:

  • bruciano lentamente
  • abbassano i livelli di zucchero nel sangue e riducono la presenza di insulina, rendendo i valori del sangue più stabili
  • nutrono il cervello ed i tessuti
  • regolano il sistema immunitario e ti permettono di difenderti meglio dalle malattie
  • favoriscono il perfetto mantenimento del peso senza difficoltà perché tengono il tuo metabolismo in equilibrio
  • favoriscono il recupero dopo uno sforzo fisico
  • ti fanno sentire sazio e appagato, permettendoti di mantenere sotto controllo il peso
  • favoriscono l’assimilazione dei minerali e vitamine A, D,E, K2
  • mantengono giovani le tue ossa e le articolazioni, la pelle, le unghia e i capelli
  • favoriscono il transito intestinale
  • puliscono i vasi sanguigni e il fegato
  • sono fondamentali per l’equilibrio ormonale

Lo zucchero, invece, è un carburante di cattiva qualità perché:

  • stimola la presenza dell’insulina nel tuo sangue
  • ti porta ad accumulare grasso
  • ti fa avere sempre fame
  • tende a sbilanciare il tuo peso oltre che il tuo equilibrio emotivo

Normalmente il cambio di carburante avviene tutti i giorni: di giorno andiamo a zuccheri (poiché mangiamo soprattutto zuccheri) ma di notte finalmente andiamo a grassi.

Perché il corpo utilizza come carburante i grassi di notte?

Perché i grassi permettono al corpo di compiere azioni uniche e speciali:

  • ripulire il fegato e il sangue
  • produrre un’infinità di enzimi, coenzimi e altre sostanze preziose
  • ottimizzare l’assimilazione dei nutrienti (vitamine e minerali)
  • favorire il ricambio cellulare

Come possiamo trasformarci in una macchina “brucia grassi”?

È un processo semplice che chiunque può realizzare, si chiama chetosi, si compie in un paio di settimane e richiede i passi giusti.

Il nostro corpo durante la chetosi produce delle molecole chiamate chetoni che vengono usate per produrre energia.

I passi di questi processo sono:

  1. per bruciare grassi non ci devono essere zuccheri a disposizione, quindi quando stai compiendo questo processo adotta una dieta low carb, cioè consuma solo vegetali e nessun cereale, farina o zucchero raffinato. Altrimenti, se c’è zucchero nel sangue, il corpo è obbligato a consumare zucchero e non usa i grassi sani che introduci
  2. usa ogni giorno grassi sani di buona qualità nei tuoi pasti principali che devono prevedere proteine fresche e vegetali leggermente cotti. Distribuiscili in pasti e spuntini in quantità crescente e non essere avaro
  3. bevi almeno due litri di acqua calda lontano dai pasti.

La chetosi ha effetti collaterali?

Spesso si confonde la chetosi con la cheto-acidosi diabetica che è una cosa completamente diversa.

Si tratta della condizione in cui il corpo non può contare sull’insulina (che non è più disponibile) e quindi il glucosio nel sangue non è più disponibile.

Fuori controllo è anche la produzione di chetoni.

Questo tipo di chetosi può avvenire solo in presenza di diabete di tipo 1; invece lo stato di chetosi naturale è molto salutare per l’essere umano.

Tuttavia, i primi giorni potresti sentire nausea, mal di testa, bocca amara, alito pesante, stanchezza.

Questo accade perché il tuo fegato si sta liberando dei grassi “cattivi” che aveva accumulato.

Finalmente il corpo, ora che sta assumendo i grassi sani nella dieta, può liberarsi dei depositi di grassi di cattiva qualità.

Si tratta di sintomi passeggeri e sono un ottimo segno di depurazione e pulizia.

Più sei stato un grande consumatore di carboidrati, zuccheri e frutta, più la depurazione è intensa.

Cosa puoi fare per alleviare i sintomi e favorire la depurazione?

  • bevi di più
  • fai pulizia della lingua e oil pulling al mattino
  • introduci i grassi in modalità crescente
  • versa gocce di limone nell’acqua che bevi
  • fai un decotto di semi di cardamomo e anice a fine pasto e sgranocchia i semi interni alle bacche
  • usa il rimedio omeopatico NUX VOMICA 5CH in granuli: 2 granuli sotto la lingua anche 6 volte al dì a fine pasto o durante il giorno

Ci impiegherai massimo due settimane, possibilmente anche meno, e avvertirai una leggerezza, una chiarezza e una sazietà che non immaginavi.

Il tuo peso tornerà naturalmente in forma senza fame o diete troppo restrittive che ti costringono a pesare gli alimenti e a misurare le calorie di ogni cosa.

Come distinguere i grassi sani da tutti gli altri

Come distinguere i grassi sani

Quando parliamo di grassi è facile fare un po’ di confusione.

Fondamentalmente, però, esistono tre tipi di grassi: i grassi saturimonoinsaturi e polinsaturi.

Ciò che li distingue è il numero di atomi di idrogeno che si accompagnano alla molecola di carbonio che è presente in tutti e tre i tipi di grassi.

Se hanno due atomi di idrogeno per ogni atomo di carbonio sono saturi; se hanno un atomo di idrogeno per ogni atomo di carbonio sono monoinsaturi.

Infine, se sono privi di atomi di idrogeno sono polinsaturi.

I grassi nel corpo

Il nostro corpo è costituito per il 90-95% da grassi saturi e monoinsaturi e solo il 5-10% è costituito dai grassi polinsaturi.

grassi polinsaturi, cioè gli olii di semi, sono chiamati con la sigla PUFA (dall’inglese Polyunsaturated Fatty Acids) e il loro aspetto, se disegni una molecola su un foglio, è quello di un lungo millepiedi con il corpo composto da catene di carbonio.

Tanti atomi di carbonio che hanno perso atomi di idrogeno e per questo sono molto sensibili allo stress ossidativo.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che sono molto, molto delicati e quando si ossidano diventano molto instabili e possono danneggiare il corpo.

A differenza dei grassi saturi che non contengono doppi legami e quindi sono molto stabiliresistenti e poco tendenti al danno.

I grassi polinsaturi non possono essere prodotti dal nostro corpo e devono essere assunti con il cibo.

In genere, gli alimenti che mangiamo contengono piccole quantità di PUFA assolutamente sufficienti al nostro fabbisogno.

I grassi polinsaturi come le vitamine

Dobbiamo pensare ai grassi polinsaturi come alle vitamine e ai minerali.

Ci servono per le funzioni che svolgono nel corpo ma non sono sostanze che assumiamo come carburante per produrre energia!

Quindi sono qualcosa che dobbiamo mangiare in piccolissime quantità e di eccellente qualità.

Esempi di grassi polinsaturi sono gli Omega 3 (che si possono introdurre mangiando vegetali) e gli Omega 6 (che si possono introdurre mangiando semi).

Gli Omega 3, in particolare, sono fondamentali per il metabolismo, le funzioni cerebrali e la salute mentale, la salute cardiovascolare e la risposta infiammatoria.

Gli Omega 6, invece, supportano il sistema nervoso, rinforzano il cervello, rendono più bella la pelle, depurano il corpo e aiutano il sistema immunitario.

Questi devono essere sempre presenti in quantità bilanciata poiché, se consumati in eccesso, possono essere dannosi: questo perché i doppi legami di carbonio facilmente reagiscono con l’ossigeno.

Questa ossidazione causa problemi come:

  • danni al fegato (soprattutto se mangiati in unione con fruttosio e alcol)
  • innalzamento dei livelli di colesterolo LDL
  • allergie e asma (specie nel caso di consumo eccessivo di Omega 6)
  • invecchiamento precoce e accorciamento della vita (nel caso di consumo eccessivo di Omega 3)

Così nell’alimentazione tradizionale solo una minuscola parte del cibo assunto conteneva grassi polinsaturi, mentre nella maggior parte erano presenti grassi saturi e monoinsaturi più stabili che controbilanciavano i polinsaturi più inclini allo stress ossidativo.

Perché evitare i grassi polinsaturi

Non assumere mai i grassi polinsaturi sotto forma di olio perché sono molto instabili ed irrancidiscono con estrema facilità.

Quei pochi che consumiamo facciamo in modo che non siamo mai prodotti di estrazione industrialemai cotti  (quindi sono assolutamente da evitare per le fritture che invece spesso sono proprio una delle preparazioni che vengono fatte con questo tipo di olio sia nei ristoranti che in casa) e attenzione a tutti i grassi polinsaturi nascosti nei prodotti da forno e nei cibi confezionati.

La cosa peggiore, anche per la salute del cuore, è combinare gli oli di semi con farine e carboidrati.

Quello che possiamo fare è consumarne piccole quantità sotto forma di semi oleosi avendo cura di ammollarli prima per poter eliminare l’acido fitico e consumandoli sempre all’interno di pasti completi.

Prediligi grassi saturi e monoinsaturi

Prediligi i grassi saturi e monoinsaturi che sono sicuri da consumare anche in grandi quantità perché:

  • sono grassi strutturali del corpo umano e producono dal 75 all’80% degli acidi grassi nella maggior parte delle cellule
  • sono le fonti di energia primarie per la maggior parte del corpo e sono la forma di energia più salutare rispetto al glucosio

Vengono conservati con facilità nelle riserve e sono esattamente ciò che il nostro corpo vuole usare per ricavare energia.

Si è riscontrato che consumare grassi saturi e monoinsaturi:

  • migliora il profilo lipidico, aumentando i livelli di colesterolo HDL e rendendo le particelle di LDL più larghe ed elastiche, proteggendole dalla glicazione e dall’ossidazione
  • aumenta la massa muscolare poiché i muscoli sono gli organi di maggior deposito di grasso
  • comporta minori rischi di malattie cardiache ed ictus ed una migliore pulizia delle arterie

Quali sono i grassi sani

Grassi sani nella dieta

I grassi sani sono tutti quelli che trovi tali allo stato naturale, quindi:

  • olio extravergine d’oliva, un grasso monoinsaturo di eccellente qualità. Sceglilo spremuto a freddo e biologico e utilizzalo sia a crudo che in cottura
  • burro, è la parte grassa del latte, non contiene caseina ma solo tracce di lattosio. È importante che sia ottenuto in modo artigianale e da mucche allevate al pascolo o in modo biologico
  • ghi, burro chiarificato ottenuto con la ricetta tradizionale ayurvedica. Privo di lattosio e caseina e dalle tante proprietà benefiche. È in assoluto il miglior grasso al mondo, nutre in profondità, idrata il nostro corpo e dona un profondo senso di sazietà al corpo. Usalo come condimento per proteine e verdure
  • olio di cocco, è un concentrato di vitamine, ferro e grassi saturi eccellenti e rinforza il sistema immunitario. Sceglilo extravergine, ottenuto da spremitura a freddo e biologico. Puoi utilizzarlo in cottura in forno, in padella, per saltare la verdura o a crudo, per preparare dolcetti crudi o per arricchire la frutta
  • burro di cacao, è un’ottima fonte di grassi, vitamine, minerali e antiossidanti. Migliora la circolazione e, grazie a triptofano e serotonina, favorisce l’equilibrio e il buon umore. È un’ottima base per dessert e dolcetti crudisti
  • burro di cocco, ricco di acidi grassi che rinforzano il sistema immunitario e contrastano funghi e candida. È molto energico e stimola il metabolismo. È un’ottima base per frullati, frappé, dolcetti e budini crudisti e creme di verdura

Altri grassi sani

  • avocado bio, un’ottima fonte di acidi grassi e nutrienti, da consumare crudo (per questo non esagerare). Puoi prepararci il guacamole, provarlo con le uova o per preparare budini, frullati o torte crudiste
  • parti grasse della carne da pascolo, si tratta di tutte quelle che si trovano vicine all’osso, più ricche e sostanziose. Impara a cuocerle con leggerezza e a consumarle in tutta la loro interezza
  • tuorlo d’uovo, ricco di grassi eccellenti ed enzimi. Da consumare semi crudo o crudo così da preservarne le qualità
  • pesci grassi come salmone, sardine e sgombro, ricchi di grassi eccellenti e di Omega 3
  • olive naturali sotto sale, quelle biologiche e ottenute con procedimento naturale sono un’ottima fonte di grassi vegetali

Tutti questi grassi hanno una forza in più e garantiscono l’ottenimento di tutti gli obiettivi.

OLI MCT

Gli oli MCT (Medium Chain Triglycerides) sono una fonte principale di acidi grassi saturi a catena media.

Infatti si distinguono acidi grassi a catena corta, media e lunga in base al numero di atomi di carbonio.

Questa differenza non sta solo nel numero di atomi ma nel modo in cui interagiscono con il nostro organismo e la modalità con cui questi grassi ci nutrono.

Gli acidi grassi a catena media (MCT) sono speciali perché:

  • entrano direttamente nel flusso sanguigno poiché sono idrosolubili e, una volta raggiunto l’intestino, vengono assorbiti direttamente dalla mucosa e inviati al fegato tramite la vena porta, che li converte in corpi chetonici
  • sono facilmente digeribili, essendo più corti di quelli a catena lunga e penetrano con più facilità nelle membrane cellulari
  • non vengono immagazzinati nelle cellule adipose, venendo subito utilizzati come fonte di energia
  • producono meno radicali liberi nel processo di combustione
  • aiutano a neutralizzare la grelina, l’ormone della fame, e ad aumentare la leptina, l’ormone che segnala al cervello quando siamo sazi

TIPI DI ACIDI GRASSI A CATENA MEDIA (MCT)

Gli acidi grassi a catena media possono ulteriormente essere divisi in quattro gruppi in base alla lunghezza dei loro atomi di carbonio.

Si hanno, acido:

  • caproico (con 6 atomi)
  • caprilico (con 8 atomi)
  • caprico (con 10 atomi)
  • laurico (con 12 atomi)

Gli oli MCT contengono solitamente tutti e quattro i tipi di acidi grassi, caratteristica difficile da riscontrare in altri alimenti.

Per questo presentano molteplici benefici per la nostra salute, in particolare per tutti coloro che hanno difficoltà a digerire altre forme di grassi, coloro che hanno problemi di malassorbimento e soffrono della sindrome dell’intestino permeabileo del morbo di Crohn.

I BENEFICI DEGLI ACIDI GRASSI A CATENA MEDIA (MCT)

I benefici di questo tipo di oli sono noti fin dagli anni 60:

  • aiutano a perdere peso assicurando una normale funzione metabolica
  • migliorano la digestione e l’assorbimento dei nutrienti
  • garantiscono il corretto assorbimento delle vitamine liposolubili
  • preservano la salute del cuore
  • riducono il rischio di sviluppare la sindrome metabolica
  • promuovono la salute del cervello

Piccole quantità di grassi MCT si possono trovare in certi alimenti che contengono grassi saturi: burro (specialmente se proveniente dal latte delle mucche allevate al pascolo), formaggi, olio di palma, latte e yogurt intero.

La migliore fonte resta però l’olio MCT che viene generalmente estratto dall’olio di cocco o dall’olio di palma.

Nell’olio di cocco MCT sono presenti tutti e quattro i tipi di acidi grassi in una forma molto più concentrata e con un minor numero di molecole di carbonio rispetto al classico olio di cocco, cosa che lo rende di fatto più digeribile.

L’olio MCT è insapore e inodore.

Si può assumere quotidianamente come un integratore, da solo o mescolato a bevande.

Può essere usato in cucina nella preparazione di maionese o salse, nei frullati o aggiunto nella preparazione di dolci unitamente all’olio di cocco.

Quali sono i grassi che non devi usare

Quali grassi evitare

Stai alla larga da olii di semi raffinati, olio di mais, girasole, soia, olii di palma o colza, grassi idrogenati come margarine.

Questi grassi:

  • appesantiscono il nostro fegato 
  • se consumati insieme agli zuccheri, sono la principale causa di obesità e grasso viscerale
  • provocano pressione alta
  • innalzano i livelli di colesterolo
  • aumentano il rischio di infarti, malattie del cuore, tumori e altre malattie degenerative.

Chi non dovrebbe rinunciare ai grassi sani

I grassi sani non fanno male ma sono assolutamente indispensabili per restare in salute.

Sono importanti per tutti, grandi e piccoli, ma per alcune persone lo sono ancora di più.

In particolare, se:

  • soffri di allergie o intolleranze
  • sei vegano o vegetariano
  • hai bisogno di perdere peso
  • sei diabetico
  • soffri di ipoglicemia
  • soffri di candida
  • hai l’acne
  • soffri di malattie infiammatorie
  • hai problemi digestivi
  • hai disturbi alla tiroide
  • non hai più la cistifellea
  • soffri di disturbi renali
  • sei una donna in gravidanza o in menopausa
  • hai una dipendenza dagli zuccheri
  • sei una donna che segue una terapia ormonale o con disordini del ciclo
  • sei un’atleta

Cosa succede se sei carente di grassi sani

Ma cosa succede se facciamo sparire i grassi sani dalla nostra dieta perché pensiamo che ci facciano male?

Ecco i 18 segnali che ti indicano che hai una carenza di grassi sani:

  1. soffri di mal di testa, problemi di peso, stanchezza, stitichezza, tutti motivi per cui non ti senti bene ogni giorno.
  2. hai bisogno di caffè o zucchero per poter lavorare al pomeriggio
  3. hai squilibri ormonali che tratti farmacologicamente
  4. puoi mangiare ancora e ancora, senza sentirti mai sazio
  5. stanno aumentando le tue sensibilità e allergie ai cibi, con sintomi fastidiosi come acne, gonfiore, costipazione, disturbi della pelle
  6. hai gonfiore e dolori addominali dopo aver mangiato
  7. esattamente trenta minuti dopo aver mangiato sperimenti stanchezza 
  8. hai un pressante desiderio di qualcosa di dolce a tutte le ore
  9. soffri di candida
  10. sperimenti spesso irritabilità
  11. sperimenti alti e bassi di umore ed energia
  12. ingrassi anche solo guardando un dolce o pensandolo
  13. hai carenze di vitamine A, D, E, K
  14. hai disturbi del ciclo
  15. ti mancano spesso le parole, non ricordi nomi ed eventi
  16. hai capelli deboli, crespi, secchi
  17. soffri di dolori alle articolazioni
  18. pensi continuamente al cibo, ne sei ossessionato

Se accusi almeno metà di questi sintomi in maniera costante nella tua vita, è davvero arrivato il momento di rivalutare il ruolo dei grassi sani nella tua alimentazione e riportarli in tavola.

Conclusione

Ora hai compreso quanto sia importante consumare i grassi sani e quanto sia facile introdurli durante i tuoi pasti o gustarli così, da soli, per fare quel “cambio di carburante” che fa davvero la differenza.

Nella sezione ricette del blog, trovi tante idee gustose per inserire facilmente i grassi sani nella tua alimentazione quotidiana.

Puoi anche scaricare gratuitamente un menu giornaliero con 20 ricette low-carb e gluten-free, per variare e sperimentare (anche per vegetariani e vegani).

Se invece desideri un miglioramento generale della tua alimentazione e senti il bisogno di seguire un percorso guidato o di essere aiutato più da vicino, ricorda che puoi iscriverti al SAUTÓN Approach, il metodo dove, cambiando piccole abitudini quotidiane, a costo zero, trasformi il tuo benessere, la tua energia e la tua capacità di bruciare i grassi.