C’è un rinomato neurologo in America che, ai pazienti che chiedono aiuto per liberarsi dal mal di testa cronico, prescrive una dieta priva di glutine e latticini.

Ci è facile ricondurre il mal di testa ad un periodo di forte stress o alla mancanza di riposo ma facciamo fatica a mettere in relazione questo fastidioso disturbo con le nostre abitudini alimentari.

Eppure David Perlmutter, questo il nome del neurologo, ha liberato e sta liberando dal mal di testa centinaia di pazienti grazie all’adozione di un’alimentazione priva di glutine.

Chi ne è tormentato, spesso assume e prova più tipi di farmaci, si sottopone a TAC e risonanze magnetiche al cervello con scarso risultato, se non quello di dare un nome scientifico al proprio dolore: cefalea.

La medicina, infatti, è unanime nell’affermare che non esiste né una cura né farmaci risolutivi per il mal di testa, ma che sono solo in grado di alleviare i sintomi di dolore.

Diversi tipi di mal di testa

Esistono diversi tipi di mal di testa: la cefalea da sinusite o a grappolo o, ancora, l’emicrania, una forma più dolorosa e spesso accompagnata da nausea, vomito, sensibilità alla luce e ai rumori.

Un’altra forma di mal di testa è quella tensiva dovuta all’infiammazione del nervo trigemino posto sotto le vertebre della cervicale.

Il maggior responsabile in questo caso è lo stress e la tensione che si accumula nel collo, ma errate abitudini alimentari contribuiscono a tenere alta l’infiammazione.

Spesso i medici, poco esperti di alimentazione, non riescono a capire l’origine di cefalee ed emicranie.

La medicina attuale continua a concentrarsi solo sulla cura dei sintomi.

Le case farmaceutiche fanno a gara ad immettere sul mercato il dolorifico più efficace e più veloce nel far cessare il fastidioso disturbo.

In Italia circa 26 milioni di italiani soffrono di una delle 13 tipologie di cefalee identificate che gli esperti del settore hanno suddiviso in primarie (che colpiscono il 90% delle persone sofferenti) e secondarie.

David Perlmutter, nel suo libro “La dieta intelligente“, afferma che, quando non si riesce ad individuare una causa precisa del mal di testa, nove volte su dieci, questa potrebbe celare una sensibilità al glutine non diagnosticata.

Mal di testa e le nuove frontiere della ricerca

Da una ricerca condotta nel 2012 da ricercatori del Columbia University Medical Center di New York, è emerso che nel gruppo di studio, il mal di testa cronico colpiva:

  • il 56% delle persone sensibili al glutine, pur essendo risultate positive al test della celiachia
  • il 30% delle persone affette dal morbo celiaco
  • il 23% delle persone che soffrivano di infiammazione cronica a livello intestinale
  • il 6% delle persone sane appartenenti al gruppo di controllo

Questi dati indicano come l’alimentazione possa dare una risposta al mal di testa.

Inoltre, mostrano come questo disturbo abbia origine, il più delle volte nell’intestino, organo che più accusa i colpi dell’alimentazione moderna, basata su un eccessivo consumo di carboidrati.

È sufficiente eliminare il glutine dalla propria dieta per veder ridurre notevolmente la frequenza dei mal di testa ed in molti casi assistere alla scomparsa totale.

È ciò che afferma la responsabile della ricerca, la Dottoressa Alexandra Dimitrova.

Lo stretto legame tra glutine e mal di testa non è sfuggito nemmeno ad Alessio Fasano, gastroenterologo pediatrico di fama mondiale e fondatore del centro di ricerca per celiaci presso il Massachussets General Hospital for Children.

L’emicrania infantile, infatti, è in netto aumento.

Non è un caso che molti dei bambini che soffrono di mal di testa cronici, siano anche sensibili al glutine e che, adottando una dieta gluten free, i sintomi spariscano.

Uno studio condotto su 88 bambini celiaci con mal di testa ha evidenziato come, adottando una dieta senza glutine, il 77,3% di essi abbia registrato un notevole miglioramento.

Di questi, il 27,3% non presentava più alcun sintomo se perseverava nella dieta.

Lo stesso studio, condotto da ricercatori italiani, ha rilevato inoltre, come il 5% di bambini che soffrivano di mal di testa e che apparentemente non erano celiaci, in realtà lo fossero.

Perché il glutine fa venire il mal di testa?

Mal di testa, glutine

Il mal di testa non è altro che un processo infiammatorio che colpisce il cervello.

La barriera ematoencefalica, a differenza di quanto si credeva fino a poco tempo fa, è permeabile.

Dunque può essere attraversata dalle citochine infiammatorie e dalle esorfine, prodotto della digestione di cibi contenenti glutine.

Anche se gli studi sui danni al cervello di queste ultime sono appena iniziati, fra gli studiosi è forte il sospetto che le esorfine non siano responsabili solo dell’effetto dipendenza verso i carboidrati.

Come fanno certe sostanze infiammatorie ad arrivare al cervello?

Tutto ha origine nell’intestino: nel momento in cui questo diventa permeabile, gli interstizi tra le cellule si diradano cioè le pareti diventano “bucate”.

In questo modo gli scarti della digestione del glutine, altamente infiammanti, passano nel flusso sanguigno e da qui arrivano ovunque (anche nel cervello).

In modo particolare è la gliadina, una proteina presente nel glutine, a favorire un intestino permeabile inducendo la produzione di un’altra proteina, la zonulina che regola la permeabilità intestinale.

Un eccesso di zonulina fa rilassare le giunzioni delle cellule intestinali che iniziano a non funzionare bene e a lasciar passare nel torrente sanguigno la stessa gliadina.

A questo punto il sistema immunitario va in allarme e si attiva un processo di rivolta contro l’organismo stesso.

I linfociti T reagiscono scatenando fenomeni infiammatori contro le proteine intruse ed iniziano ad attaccare diversi organi del corpo.

Possono raggiungere anche il cervello provocando mal di testa.

Non è solo colpa del glutine

Tutti i carboidrati in genere sono i veri responsabili della sindrome “dell’intestino bucato”.

Un’alimentazione basata principalmente su pane, pasta, pizza, dolci, cereali integrali compresi, alimenta fortemente la disbiosi intestinale, l’alterazione dell’equilibrio della microflora intestinale.

Ciò, di riflesso, aumenta il rischio di accusare emicranie.

Bypassando le mucose intestinali, nel flusso sanguigno vengono scaricate citochine e vari agenti infiammatori che, giunti al cervello, esercitano un’azione dilatativa dei vasi sanguigni presenti nel tessuto cerebrale.

La vasodilatazione di questi tessuti è la causa scatenante del mal di testa aumentando sia la sensibilità al dolore, sia il livello d’infiammazione.

Girovita e mal di testa

Anche questa associazione può sembrare strana, ma l’aumento del nostro girovita è direttamente proporzionale all’aumento del rischio di mal di testa cronici.

Negli ultimi anni ricercatori del Drexel University College of Medicine di Philadelphia, stanno lavorando e raccogliendo dati provenienti dall’analisi di oltre ventiduemila partecipanti di età compresa tra i venti e cinquantacinque anni.

La ricerca sta evidenziando come il grasso addominale in eccesso sia associato ad un aumento significativo dell’emicrania che nelle donne si traduce in un 30% di probabilità in più.

Il grasso addominale si comporta come una vera e propria ghiandola ormonale.

Infatti, secerne sostanze pro infiammatorie che danno origine a numerose manifestazioni di infiammazione in tutto il corpo, emicranie comprese.

Emicranie ed eccesso di istamina nel sangue

Il nostro sistema di difesa si basa sull’equilibrio tra le funzioni dei Th1 e Th2, linfociti regolatori della risposta immunitaria.

Un equilibrio che, oltre ad essere messo in pericolo da un consumo eccessivo di carboidrati, lo è anche da un eccesso di istamina nel sangue.

L’istamina è una sostanza prodotta dalle cellule del sistema immunitario e dalle cellule nervose.

È anche un neurotrasmettitore, aumenta l’attività dei neuroni e stimola una sovra produzione di linfociti Th2 e dei mastociti.

Un eccesso di istamina nel sangue è la causa scatenante di allergie e intolleranze alimentari.

Inoltre, è causa d’infiammazione cronica e di mal di testa in quanto induce la vasodilatazione.

Anche se l’organismo possiede enzimi per neutralizzare l’eccesso di istamina, il modo migliore per contrastare un’eccessiva produzione, è sempre quella di garantire una buona salute dell’intestino.

Anche limitare cibi ricchi di istamina può contribuire a tenere lontano il mal di testa: attenzione ai formaggi stagionati, al cioccolato, al miele e vino, solo per citarne alcuni.

Disidratazione e mal di testa

Mal di testa, acqua calda

Può sembrare ancora più strano, ma spesso il mal di testa è sintomo di disidratazione dei tessuti cerebrali.

Introducendo almeno due litri di acqua calda al giorno, assunta lontano dai pasti, il disturbo scompare.

Come liberarsi dal mal di testa?

Liberarsi dal mal di testa può essere facile se si adotta uno stile di vita sano.

Ecco ciò che si può fare:

  • rispettare un buon ciclo di sonno-veglia
  • perdere peso
  • fare attività fisica
  • tenere sotto controllo lo stress
  • eliminare il glutine
  • eliminare cibi industriali ricchi di conservanti e additivi
  • moderare cibi ricchi d’istamina
  • bere un litro e mezzo/due litri di acqua calda lontano dai pasti
  • adottare un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati
  • consumare grassi sani (ghi, olio di cocco, olio evo)

In conclusione

Anche se non è facile pensare che il nostro stile di vita e la nostra alimentazione possano essere la causa principale del nostro mal di testa, dovremmo sforzarci di ricordarcene.

Se riduciamo tutti i fattori scatenanti l’infiammazione, invece di ricorrere al primo medicinale che ci capita tra le mani, potremo esserne finalmente liberi.


Fonti:

La dieta zero grano” – William Davis, Mondadori

La dieta intelligente” – David Perlmutter, Mondadori

Vivere 120 anni” – Adriano Panzironi, WTE Editore