Il 32,1% degli italiani soffre di allergia al nichel.
Questa si manifesta con reazioni cutanee dovute al contatto con oggetti che contengono questo metallo (utensili, bigiotteria, soldi).
Tuttavia sta sempre più diventando un’allergia alimentare.
In questo articolo scoprirai cos’è il nichel e dove si trova, gli effetti sul nostro organismo, i sintomi dell’allergia al nichel e la strategia per uscirne.
Ecco l’indice della guida:
- Cos’è il nichel e dove si trova
- Che fine fa il nichel che assumiamo con il cibo?
- Come si scatena l’allergia al nichel
- L’allergia al nichel ha origine nell’infiammazione
- Seguire una dieta a basso contenuto di nichel può essere la soluzione?
- La strategia per uscire dall’allergia al nichel
Cos’è il nichel e dove si trova
Il nichel è un metallo che si trova ovunque in natura: nell’acqua, nei terreni, nell’aria e in tutti gli organismi viventi, in quanto si nutrono di prodotti derivati dalla terra e dall’acqua.
Questo metallo si trova anche in moltissimi oggetti di uso quotidiano come stoviglie, cosmetici, fertilizzanti, ponti dentali, lavorazioni industriali, gioielli, bigiotteria e, in diverse concentrazioni, in quasi tutti gli alimenti.
È difficile allora non venirne a contatto.
Ed è anche per questo che l’allergia al nichel è diventata sempre più un’allergia alimentare.
Gli alimenti in cui è maggiormente presente il nichel sono quelli di origine vegetale (dove è presente circa 4 volte in più rispetto agli alimenti di derivazione animale, come carne, latte e uova).
Gli alimenti che presentano maggiori concentrazioni di nichel sono:
- cacao e cioccolato
- semi di soia
- farina di avena e di mais
- farina integrale
- noci e mandorle
- legumi freschi e secchi
- lievito in polvere
- cibo in scatola
- cipolle
- spinaci
- asparagi
- pomodori
Che fine fa il nichel che assumiamo con il cibo?
La maggior parte del nichel assunto attraverso il cibo non viene assorbita ma resta nel tratto gastro intestinale.
Solo dall’1 al 10% di nichel viene assorbito.
Questo entra nel flusso sanguigno legato all’albumina sierica e per la maggior parte viene espulso attraverso i reni, la bile e la sudorazione.
Il nichel non si accumula in nessun organo, anche se maggiori concentrazioni si possono rinvenire in tiroide e ghiandole surrenali.
Se la quantità di nichel nel nostro corpo non è elevata, non ci sono alcuni effetti tossici, anzi diventa essenziale per garantire un sistema immunitario efficiente.
Tuttavia, quando la quantità di nichel supera la soglia di tolleranza, questo tende ad esaurire le riserve di zinco nel nostro corpo, rendendo più vulnerabile il sistema immunitario.
Come si scatena l’allergia al nichel
Dal punto di vista scientifico, l’allergia al nichel viene vista come una forte reazione sproposita dei Linfociti T (globuli bianchi che appartengono al sistema immunitario).
Il corpo riconosce come nemico un alimento o un oggetto che contiene il nichel e inizia a fargli la guerra.
Questa guerra non viene innescata al primo contatto con il metallo ma ci mette un po’ di tempo a mostrarsi.
Quando però l’allergia al nichel si scatena, la sintomatologia è forte e invalidante.
Possono insorgere:
- manifestazioni cutanee come dermatite allergica da contatto, eczema locale e, più raramente, orticaria
- manifestazioni extracutanee legate all’apparato gastro intestinale (morbo di Crohn, ulcere, colite, nausea, diarrea)
- disturbi dell’apparato respiratorio (asma, riniti)
- disturbi del sistema neurologico (emicranie e mal di testa)
- spossatezza, affaticamento cronico e insonnia
- lupus e artrite reumatoide (queste malattie autoimmuni si possono sviluppare soprattutto quando l’allergia al nichel diventa cronica)
Considerando poi che il nichel è praticamente nascosto ovunque, ci si ritrova a poter mangiare pochissime cose.
Questo contribuisce a far perdere peso e ad avere carenze nutrizionali sempre più serie.
L’allergia al nichel ha origine nell’infiammazione
In realtà il problema dell’allergia al nichel non sta nel nichel in sé per sé quanto nel sistema immunitario che è diventato vittima di una irritazione costante e silenziosa: l’infiammazione.
L’infiammazione è la causa più profonda di tutte le forme di allergia, e si sviluppa a causa di:
- stress cronico mentale ed emozionale
- eccessivo consumo nel tempo di zuccheri, carboidrati e cibi infiammanti
- carenza di nutrienti importanti
- squilibrio del microbiota intestinale
Proprio la salute del microbiota intestinale (cioè l’insieme dei batteri, lieviti, parassiti e virus che vivono all’interno del nostro corpo) è fondamentale per garantire la buona salute del nostro sistema immunitario.
Nel 2000 infatti si è scoperto che ben il 70% del nostro sistema di difesa è collegato all’intestino.
L’intestino è una delle sedi principali dei recettori sentinella che sono distribuiti lungo tutte le pareti interne e che hanno lo scopo di captare rapidamente ospiti indesiderati attivando il protocollo di difesa più idoneo.
Purtroppo la presenza di uno squilibrio della flora batterica intestinale (disbiosi) con crescita esagerata di batteri antagonisti e dannosi, porta ad un indebolimento del nostro microbiota intestinale sano e compromette la salute del nostro sistema immunitario.
L’impoverimento del microbiota intestinale è dovuto anche ad un’altra problematica dell’intestino, la permeabilità intestinale che genera un continuo stato di allarme che porta l’organismo ad agire in modo eccessivo ogni volta che si viene a contatto o si consumano alimenti che contengono nichel.
Che cos’è la permeabilità intestinale?
Le pareti di un intestino sano sono progettate per:
- assorbire i nutrienti utili all’organismo e, attraverso il flusso sanguigno, portarli in tutto il corpo dove ce n’è bisogno
- trattenere al proprio interno materiali e sostanze che devono essere eliminate (batteri patogeni, tossine, particelle di cibo non digerito, microbi e altri prodotti di scarto).
La permeabilità intestinale si verifica quando la parete dell’intestino subisce dei danni ripetuti nel tempo e si indebolisce fino a non riuscire più né ad assorbire i nutrienti né a trattenere al suo interno le varie sostanze tossiche che, invece di essere espulse, finiscono nel sangue.
Questo porta l’organismo ad indebolirsi a causa del malassorbimento intestinale e ad una progressiva intossicazione del sangue che di conseguenza avvelena tutto il sistema.
Sono proprio le persone affette da allergie alimentari (come l’allergia al nichel) che soffrono di permeabilità intestinale e non ne sono consapevoli.
Il flusso costante di materiale tossico che dall’intestino passa nel sangue, crea uno stato di allarme continuo nel sistema immunitario il quale produce un’enorme massa di svariati anticorpi che rendono l’organismo sensibile e reattivo non solo ad alimenti naturalmente infiammanti (come il glutine, il latte e i suoi derivati) ma anche a sostanze che normalmente non costituirebbero una minaccia.
Seguire una dieta a basso contenuto di nichel può essere la soluzione?
In realtà, decidere di sospendere il consumo di alimenti che contengono alte concentrazioni di nichel, può essere solo una soluzione temporanea.
Poiché il nichel è presente in tutti gli alimenti (anche se in concentrazioni diverse), è difficile evitarlo del tutto.
Dunque, per risolvere il problema dell’allergia al nichel è necessario comprendere che la causa che genera il problema è l’infiammazione e seguire una strategia alimentare più efficace che miri a:
- sfiammare l’intestino
- riequilibrare la microflora
- calmare e rinforzare il sistema immunitario
La strategia per uscire dall’allergia al nichel
Poiché l’allergia al nichel ha come principali interessati l’intestino e il sistema immunitario, è necessario dare il tempo giusto a questi organi di riequilibrarsi e mettere in campo le azioni giuste.
1. Elimina tutti i cibi che scatenano l’infiammazione nel corpo
Questi cibi, oltre a generare infiammazione nel corpo, sono anche quelli che mettono in pericolo la salute del nostro microbiota intestinale generando disbiosi e permeabilità.
È molto importante allora sospendere per almeno tre mesi il consumo di alimenti:
- che contengono amidi e zuccheri complessi (glutine, farine, cereali, zucchero e frutta dolce) che costituiscono il nutrimento preferito di batteri, funghi e lieviti patogeni
- che creano umidità e favoriscono la produzione di muco in tutto il corpo (latte, latticini, formaggi)
- bevande gassate, alcolici, legumi che creano fermentazione intestinale
- riscaldanti come pomodoro, cioccolato, spezie e alimenti piccanti
- caffè
- soia
- semi oleosi
Si tratta del Restart che proponiamo nel SAUTÓN Approach, in genere una pratica della durata di 28 giorni che, tuttavia, può essere prolungata per almeno 3 mesi nel caso di una severa allergia al nichel.
L’alternativa valida può essere la Dieta dei Carboidrati Specifici (leggi qui tutto quello che c’è da sapere), ideale se i sintomi dell’allergia al nichel si manifestano soprattutto a livello gastro intestinale.
Una volta calmata l’infiammazione, si possono reintrodurre i cibi eliminati, valutando la reazione che il corpo ha verso ognuno di essi.
2. Prediligi una dieta a base di questi alimenti
Cambia carburante!
Abbandona zuccheri e carboidrati per prediligere:
- grassi sani che, fra le altre cose, aumentano la sazietà e regolano il sistema immunitario (olio extra vergine d’oliva, burro, ghi, olio di cocco, burro di cacao, burro di cocco, avocado bio, parti grasse della carne da pascolo, tuorlo d’uovo, pesci grassi, olive)
- proteine fresche (carne rossa bio e da pascolo, pollame allevato a terra senza antibiotici, pesce, uova biologiche, formaggi da latte crudo, proteine del siero del latte, semi di chia e canapa, proteine dei semi di zucca o girasole e legumi)
- vegetali leggermente cotti, senza usare troppi grassi in cottura ma prediligendo l’uso delle spezie.
Un’alimentazione del genere ti serve per disintossicarti e calmare il sistema immunitario.
3. Assumi probiotici, prebiotici ed enzimi sistemici
I batteri buoni che abitano il nostro corpo sono fondamentali per svolgere diverse funzioni vitali come la digestione, l’assimilazione dei nutrienti e la produzione di alcune sostanze.
Purtroppo un’alimentazione ricca di zuccheri e cibo spazzatura e altre abitudini sbagliate (come fumo, alcol, esposizione ad inquinamento ambientale, farmaci ed antibiotici) possono danneggiare i nostri batteri.
Entrano in gioco allora i probiotici e prebiotici: i primi sono degli organismi vivi, per lo più appartenenti alla famiglia dei Lactobacillus e Bifidobacterium che sono un valido aiuto nel:
- migliorare la digestione e il transito intestinale
- curare le diarree causate dagli antibiotici o dalle infiammazioni del colon
I prebiotici sono invece alimenti vegetali ricchi di fibre facenti parte della nostra dieta ma non assimilabili, cioè non digeribili.
Rappresentano un prezioso nutrimento per le colonie di probiotici, ne favoriscono la proliferazione, fortificando e mantenendo in buona salute il microbiota intestinale con ripercussioni in tutto l’organismo.
Puoi trovare dei prebiotici di qualità nel nostro shop come:
I probiotici invece li trovi in questi alimenti:
- yogurt
- kefir
- crauti
- cioccolato fondente da cacao crudo
- microalghe come Chlorella e Spirulina
- miso
- cetrioli sottaceto
- aceto di cocco
- verdure fermentate
4. Fai uso di enzimi sistemici
Ogni reazione chimica nel nostro corpo avviene grazie agli enzimi sistemici, delle sostanze di natura proteica che regolano, modulandola, la velocità delle reazioni biochimiche nell’organismo.
Fra le loro funzioni ci sono:
- purificare il sangue da virus e batteri
- eliminare muco, tossine ed allergeni
- aumentare la funzionalità del sistema immunitario attivando i macrofagi e migliorando la loro capacità di combattere le infezioni
- favorire la risposta all’infiammazione da parte dell’organismo
Quando siamo carenti di questi enzimi, si possono manifestare diversi sintomi come gastrite, gas intestinale, rughe, diarrea, capelli grigi ma anche allergie come l’allergia al nichel.
Quindi dobbiamo integrarli e possiamo farlo attraverso la dieta con alimenti come:
- ananas
- zenzero
- papaia
- kiwi
- crauti
- kefir
- zuppa di miso
Ma anche attraverso integratori di qualità come Zym.
5. Altri rimedi antinfiammatori contro l’allergia al nichel
Il fungo Reishi è un efficace antinfiammatorio, utile in caso di sintomatologia acute come allergie, disturbi della pelle e articolari.
Questo fungo ha la capacità di ridurre la presenza di istamina durante una reazione allergica e dunque è perfetto nei trattamenti di soggetti che hanno allergie di varia natura come l’allergia al nichel.
La dose consigliata è di 3 capsule al giorno ai tre pasti principali.
Un altro rimedio naturale è il ribes nigrum cioè il ribes nero, una pianta con proprietà antinfiammatorie e antistaminiche, sia a livello cutaneo sia respiratorio.
6. Il selenio per disintossicarti dai metalli tossici
Il Selenio è un oligoelemento che è naturalmente presente in molti alimenti (le noci brasiliane ne sono ricchissime), ma anche nelle rocce terrestri.
È un chelante naturale che libera sangue e cellule dai metalli tossici (quindi dal nichel, dal piombo, dal cadmio, dall’arsenico).
La posologia del nostro integratore è di 1 capsula al giorno, preferibilmente ad un pasto con acqua.
7. Bevi acqua calda
L’acqua calda è la più antica medicina del mondo.
Fra i benefici ci sono:
- facilitare la digestione
- depurare in profondità
- sgonfiare lo stomaco
- smuovere l’intestino
- risolvere la ritenzione idrica
- migliorare la qualità della pelle
- depurare il fegato
- sconfiggere il mal di testa
- combattere la cellulite
- diminuire la fame nervosa
Per questo è bene bere almeno due litri al giorno di acqua calda oligominerale con basso residuo fisso, lontano dai pasti.
8. Fai attenzione alla masticazione dei cibi
Mastica correttamente e lentamente i cibi.
Questa semplice pratica ti aiuta a:
- assorbire più nutrienti ed energia dal cibo che mangi
- mantenere più facilmente il peso corporeo
- rendere il cibo più digeribile
- rilassare e distendere le pareti del tratto inferiore dello stomaco
- mantenere in salute i denti
- ridurre la presenza di batteri patogeni nell’intestino
- godere maggiormente del gusto del cibo
Quindi dedica almeno 25-30 minuti ad ogni pasto, mastica con lentezza e completamente, con la bocca chiusa.
Termina di masticare completamente un boccone e deglutisci, prima di ingoiarne un altro.
Conclusione
Il nichel è un metallo presente praticamente ovunque in natura (nell’acqua, nella terra) ma anche in moltissimi oggetti di uso quotidiano e in quasi tutti gli alimenti.
Diventa difficile, allora, non venirne a contatto.
Il problema, però, come visto, non è il nichel in sé per sé quanto il sistema immunitario che è diventato vittima di una profonda infiammazione.
Per risolvere il problema dell’allergia al nichel, allora, è indispensabile spegnere l’infiammazione nel nostro organismo seguendo poche semplici azioni che spieghiamo chiaramente nel SAUTÓN Approach.
Abbandonare una dieta ricca di carboidrati e zuccheri per preferire invece proteine, grassi sani e verdure cotte leggermente.
Fare uso di probiotici, prebiotici ed enzimi sistemici di buona qualità per ripristinare la salute del microbiota intestinale.
Bere abbondante acqua e masticare lentamente i cibi.
Per iniziare con facilità, puoi scaricare un menu giornaliero gratuito con ricette sane e gustose per spegnere l’infiammazione, ritrovare energia e vitalità.
Fonti:
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silvia 23 Aprile 2023
Ma i legumi non son ricchi di nichel ?
Maria Pia Festini 27 Aprile 2023
Ciao Silvia,
quasi tutti gli alimenti contengono nikel, ma il problema non si risolve nel togliere gli alimenti, ma nell’andare alla radice e cioè facendo un profondo lavoro sull’intestino
nel riportarlo in equilibrio. Solo così il sistema immunitario, che ha recettori nelle pareti intestinali, si placa e tollererà sempre più alimenti contenenti nikel, come
è normale che sia. Un caro saluto