La stitichezza è una delle principali cause di malessere generale: ti fa trattenere tossine, indebolisce il tuo sistema immunitario e spesso blocca il tuo metabolismo, e sembra peggiorare quando iniziamo la chetogenica.

Come possiamo superarla per sempre?

Conosciamo le 9 cause principali della stitichezza e le loro soluzioni.

Le 9 cause della stitichezza

Si tratta di cause importanti, spesso inascoltate, o di errori che compiamo nell’affrontare il cambio di abitudini, ed è importante riconoscere qual è o quali sono le nostre, e mettere in campo con pazienza tutte le soluzioni consigliate.

  1. Disbiosi importante, di lunga data. Causata da abuso di zuccheri, frutta, vino, latte e farine. Può esserci candida e soprattutto lieviti che bloccano il transito. In questo caso vanno usati a lungo i probiotici, uniti ai cibi fermentati (come l’integratore Bio-Essenz) e poi yogurt, kefir, fibre prebiotiche come gli amido resistenti che ti ho spiegato nello scorso video.
  2. Secchezza e disidratazione. Come una persona che beve o che mangia molti cibi secchi e privi di grassi sani, e ha creato vecchie incrostazioni difficili da smuovere. In questo caso, all’inizio può servire eliminare i vecchi depositi attraverso l’uso di prodotti specifici come lassativi in varie forme, ma le abitudini di base devono essere almeno due litri e mezzo di acqua calda quotidiani, l’uso di grassi sani con regolarità (la vera idratazione la forniscono i grassi), MCT Oil (olio di cocco a catena media subito assorbito), avocado, brodi, zuppe, consistenza diversa del cibo cotto più in umido.
  3. Carenza di fibre e vegetali. L’intestino si blocca se mancano fibre sane, soprattutto quelle dei vegetali che ci scordiamo di aggiungere perché andiamo di corsa e per cuocere le verdure non c’è mai tempo. In questo caso dobbiamo introdurre due porzioni di verdure cotte con leggerezza a pranzo e a cena e, se è possibile, anche una porzione a colazione. Aggiungiamo una piccola insalata come ultima porzione dei pasti e condiamo le verdure con olio evo, olio di cocco o ghi. Le migliori verdure per il transito sono ravanelli, sedano, broccoli, spinaci.
  4. Parassiti. Sono una delle cause principali. Se la costipazione continua nonostante ci siano vegetali a sufficienza, acqua calda e grassi sani, si può pensare di fare un periodo di cura per debellarli. Si può iniziare da Ossipur della OTI (20 gocce due volte al dì prima dei pasti) e poi, se occorre, passare a Rimedio 32 della Villa Labor o Tenafer del Dott. Giorgini, in modo da debellarli del tutto. Ma in questo caso puoi scriverci al servizio clienti e potremo darti il consiglio migliore (info@thesautonapproach.it).
  5. Blocchi meccanici. Questo è un punto cruciale, soprattutto per le costipazioni di lunga data. Ci possono essere dei blocchi nel transito (soprattutto le curve del colon), una forte tensione alla valvola che collega tenue con colon (e che causa risalita delle feci), blocco del diaframma (che non massaggia i visceri aiutando il cammino delle feci), aderenze dei tessuti (per cicatrici) e infine collasso dei tessuti per carenze di collagene (tipico dei vegetariani) con prolasso di utero o vescica. Sedute osteopatiche viscerali sono basilari: massaggi periodici, stimolazione con aghi, esercizi di varie discipline. E anche migliorare la posizione dell’evacuazione usando uno sgabellino che sopraelevi un pochino i piedi mimando la posizione accovacciata, la migliore per evacuare con facilità.
  6. Sedentarietà e carenza di movimento. Vita sedentaria peggiora la situazione soprattutto se non camminiamo regolarmente. Quindi per smuovere il nostro intestino, ricordiamoci che il movimento è fondamentale e troviamo sempre del tempo per praticarlo ogni giorno.
  7. Stress e carenza di tempo. Se abbiamo una vita frenetica in cui scarseggia il tempo per noi, semplicemente lo stimolo ci coglie quando non possiamo ascoltarlo e non ci prendiamo mai il tempo per fare una bella seduta. Lo stress poi aumenta la tensione e i blocchi meccanici interni: questa è una frequente causa di stitichezza tutta femminile. Prendiamoci il tempo, rallentiamo i ritmi, facciamo uso di tecniche di respiro e di meditazione per riappropriarci di quiete e gioia.

Queste ultime due cause che vediamo adesso, sono relative invece ad una stitichezza che è sopraggiunta con la dieta chetogenica.

  1. Cambio di carburante e carenza di elettroliti. Se introduciamo proteine, vegetali e grassi ma eravamo molto abituati a frutta e zuccheri in eccesso, a causa del cambio di abitudini si può essere creata una carenza di sodio ed elettroliti. In questo caso dobbiamo aggiungere innanzitutto del sale di buona qualità, curare la presenza di potassio e magnesio. I rimedi in questo caso sono sali di magnesio, plasma marino (Aqua di Quinton o acqua di mare depurata), brodo di ossa, più vegetali, anche fermentati, e soprattutto a foglia verde (insalata, cicoria, indivia, scarola, foglie di ravanello e ravanelli stessi). Possono aiutare fibre prebiotiche (farina di banana, inulina, farina di chufa), aggiungere eritritolo o xilitolo ai dolci, spuntini con frutta consentita (soprattutto kiwi) e olio di cocco, e per finire aggiungere amido resistenti alla fine del pasto.
  1. Errori alimentari all’inizio del metodo. Ecco i più frequenti: pochi grassi (almeno 6 cucchiaini di ghi e olio di cocco), poca acqua (almeno 2 litri), troppi semi oleosi, poca cura della masticazione, troppi spuntini, digiuno intermittente troppo lungo (all’inizio), poco sale, poca verdura, cibi troppo secchi come metodo di cottura (carne alla piastra per esempio).

Questi sono i problemi principali.

Individua il tuo o i tuoi e metti in campo le strategie consigliate.

E mi raccomando: evita la idrocolonterapia (che peggiora il problema) perché disidrata l’intestino ed elimina di forza la delicata mucosa interna.

Via libera invece a clisteri di camomilla e olio oppure molto buono l’uso della peretta rettale con olio di sesamo notturna fatta a lungo.

Ma le cure più efficaci sono quelle interne che coinvolgono le nostre abitudini a 360°.

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