La premenopausa, dal punto di vista medico, è tutto quel periodo che abbraccia la vita di una donna e che va dalla comparsa della prima mestruazione fino all’entrata definitiva in menopausa.
La menopausa è una fase assolutamente naturale nella vita di una donna, eppure siamo abituate ad attenderla con ansia, a considerarla come una “malattia” che deve essere curata.
In realtà, la menopausa è un processo biologico naturale che segna la fine del ciclo mestruale e quindi la fine dell’età fertile di una donna.
Una fase che può essere invece l’inizio di una stagione meravigliosa della vita, se solo ci concedessimo la possibilità di concentrarci sull’altro lato della medaglia.
Capire la menopausa
Perché scompare il ciclo e compaiono tutta una serie di disturbi e dolori?
Cosa succede al corpo e dove ti conduce se lo lasci andare per la sua strada e lo osservi con rassegnazione?
È importante conoscere quello che il tuo corpo sta attraversando per poi mettere in atto tutte le strategie per poter vivere la menopausa appieno in tutte le sue sfaccettature.
Il corpo si prepara, infatti, a vivere questa fase molto lentamente, con mutazioni graduali della durata anche di un decennio, non si va in menopausa dall’oggi al domani.
Per convenzione, generalmente si identificano tre fasi o tre stadi:
- premenopausa (perimenopausa)
- menopausa
- post-menopausa
È della premenopausa in particolare, che ci occuperemo in questo articolo.
A che età i primi segnali dell’avvicinarsi alla menopausa?
Ogni donna è diversa, non c’è un’età precisa, ma è attorno ai 42-45 anni che si avvertono i primi segnali.
Molto dipende dal proprio stile di vita, il proprio stato di salute e la familiarità.
Anche se non tutte le donne che attraversano le fasi della premenopausa sperimentano effetti collaterali o una diminuzione della qualità della vita, ecco i cambiamenti che gradualmente avvengono all’interno e all’esterno.
Premenopausa, i primi segnali
I primi sintomi che si possono sperimentare sono:
- cambiamenti ormonali
- irregolarità del ciclo
- sudorazione notturna
- vampate
- sbalzi di umore
- tendenza a prendere peso
- disturbi del sonno
- secchezza vaginale
Altri sintomi riguardano la diminuzione del volume del seno, il diradamento dei capelli e secchezza della pelle, palpitazioni, emicranie.
Premenopausa e cambiamenti ormonali
Già dall’età di 35 anni, le ovaie diventano più piccole ed iniziano a produrre, in modo lento e irregolare, meno estrogeni e progesterone (gli ormoni che regolano il ciclo mestruale) e la fertilità diminuisce.
Le ghiandole, tra cui l’ipofisi, le ovaie e la tiroide, svolgono tutte un ruolo nella transizione verso la menopausa.
Anche altri organi e tessuti come l’utero, il seno e le cellule adipose sono in grado di secernere ormoni che influenzano la fertilità.
Diversi sono i cambiamenti ormonali coinvolti nella premenopausa, menopausa e postmenopausa.
Sono chiamati in gioco anche la serotonina che influisce sull’umore e l’insulina che influisce sulla difficoltà a perdere peso.
Sono però gli estrogeni, il progesterone e il testosterone che hanno la maggiore influenza sulle capacità riproduttive di una donna.
L’estrogeno è il termine collettivo che racchiude tre tipi di ormoni femminili: estriolo, estradiolo ed estrone che sono per lo più secreti dalle ovaie.
I tre tipi di estrogeni sono i principali responsabili nel conferire a una donna le sue qualità femminili (e in una certa misura anche agli uomini), comprese le sue capacità riproduttive, il grasso intorno ai fianchi e cosce e la sua pelle liscia.
Il progesterone è l’ormone che prepara l’utero alla gravidanza, mentre il testosterone è l’ormone maggiormente associato alle qualità maschili.
Poiché gli estrogeni hanno effetti importanti sul peso corporeo e sulla composizione, sull’umore, sul sonno, sul desiderio sessuale, sulle funzioni cognitive, sulla memoria e sul flusso sanguigno, durante la premenopausa prima, e la menopausa dopo, possono verificarsi molti sintomi diversi a causa della diminuzione dei loro livelli.
Posso rimanere incinta durante la premenopausa?
Tecnicamente sì, puoi.
Sebbene il ciclo mestruale sia irregolare e la fertilità in questo momento diminuisca, non è impossibile rimanere incinta fino all’entrata nella menopausa vera e propria.
Il balletto e il graduale riassetto degli ormoni fanno sì che il ciclo si presenti ad intermittenza durante la premenopausa.
Come cambia il ciclo durante la premenopausa
Quando gli estrogeni superano i livelli di progesterone, può succedere che il ciclo sia più breve, che salti o che compaiano piccole perdite ematiche o macchie (spotting) tra un ciclo e l’altro.
Capita anche che il ciclo si faccia più abbondante.
Premenopausa e vampate di calore
Le classiche vampate di calore consistono in un improvviso e rapido aumento della temperatura, una condizione che, nell’80% dei casi, perdura per circa 2 anni.
A scatenarle è la diminuzione dell’estrogeno che sembra avere un impatto sull’ipotalamo, una parte del cervello che viene spesso indicata come “il termostato del corpo” poiché regola la temperatura corporea, i modelli di sonno, gli ormoni sessuali, gli stati d’animo e l’appetito.
Sbalzi di umore in premenopausa
Si è scoperto che le donne in premenopausa hanno livelli più alti del normale di MAO-A, l’enzima che scompone la serotonina, la noradrenalina e la dopamina.
Ciò può dare una sensazione di stanchezza, maggiore irritabilità, ansia, affaticamento o sintomi depressivi.
Tendenza a prendere peso
È già in questa fase che il metabolismo inizia a rallentare sempre per l’effetto del valzer degli ormoni e i chili sulla bilancia aumentano.
Anche se sei sempre stata magra, la figura si appesantisce facendoti sentire improvvisamente a disagio nell’abitare il tuo corpo.
Seppure il dibattito tra gli scienziati sia ancora aperto, sembra che l’assenza di estrogeni favorisca l’accumulo di grasso addominale.
Questo perché gli estrogeni influiscono sul modo di bruciare i grassi.
Anche la risposta all’insulina cambia: si è visto come la perdita della funzione ovarica abbia effetti sulla sensibilità, la secrezione e l’eliminazione dell’insulina in donne sane e non obese, nonostante il verificarsi di una variazione minima o nulla della glicemia.
Disturbi del sonno in premenopausa
L’interruzione del sonno rappresenta un disturbo comune quando ci si avvia alla menopausa ed è correlato a disturbi del sonno primari, tra cui insonnia, disturbi respiratori del sonno, sindrome delle gambe senza riposo (RLS), disturbi dell’umore, ansia.
Secchezza vaginale
La carenza di estrogeni può accelerare il processo d’invecchiamento e questo avviene soprattutto a carico di tessuti degli organi genitali e dell’apparato scheletrico.
In questo periodo della vita, la vagina, che non deve più far fronte ad un eventuale parto, inizia a subire delle naturali modificazioni fisiologiche: si accorcia, perde man mano elasticità (atrofia vaginale) e sensibilità, diminuisce la produzione di umidità.
Tutti fattori che possono causare secchezza, dolori durante il rapporto sessuale, difficoltà a lasciarti andare con il partner e riduzione del desiderio stesso (libido).
Una minore lubrificazione rappresenta anche una minore difesa verso i batteri e può accompagnarsi ad una maggiore suscettibilità alle infezioni del tratto urinario.
Quanto dura la premenopausa?
La premenopausa dura in media 5 anni con un’accelerazione della riduzione degli estrogeni negli ultimi due ma non c’è un periodo uguale per tutte, e può durare anche 10 anni.
Una volta che una donna smette completamente di rilasciare ovuli dalle ovaie e non ha più il ciclo per un anno intero, allora è ufficialmente entrata in menopausa e non è più in premenopausa.
La dieta migliore in premenopausa
Durante la menopausa si ha un aumento generale del calore, una maggiore propensione fisiologica all’infiammazione e, di conseguenza, alla disidratazione e alla secchezza.
Fai in modo di arrivare a questo appuntamento con un corpo preparato: prima “lo alleni”, meglio è.
Eliminare l’infiammazione e uscire dall’emergenza è fondamentale per riequilibrare gli ormoni.
Via i carboidrati e soprattutto il grano (che subito si vede sulla pancia) e via libera a proteine, verdure e grassi che sono anche la migliore strategia per superare l’infiammazione e tenere sotto controllo gli ormoni.
Il ruolo dei grassi nella premenopausa
I grassi sono fondamentali per assorbire certe vitamine e fissare i minerali nelle ossa, contrastare la secchezza e idratarti profondamente a livello cellulare.
Non aver timore di portare sulla tavola olio di cocco e ghi, oltre a dell’ottimo olio extravergine di oliva da usare soprattutto a crudo.
Preparati delle KETO BOMB, cioè delle bombe di grassi da consumare durante il giorno: bevande energetiche e smoothies, piccoli cioccolatini raw, cucchiaini di grassi saturi ai pasti.
I grassi daranno un grande sollievo alla pelle e alle mucose, contrastandone la secchezza.
Riequilibra gli ormoni con i rimedi ayurvedici
Molte piante contengono ormoni naturali (come i fitoestrogeni) dalle proprietà riequilibranti sugli ormoni femminili e possono essere un valido aiuto in questo periodo di transizione.
In Ayurveda, molte sono le piante note per agire sul benessere femminile anche durante la premenopausa: aiutano a sostenere la libido, contrastano la depressione e, grazie alle loro proprietà adattogene, facilitano il corpo ad adattarsi a questa nuova fase.
Le principali sono:
Altri rimedi naturali impiegati nel trattamento dei sintomi della menopausa sono:
- radice di liquirizia
- foglie di lampone rosso
- iperico
- albero casto
- salsapariglia
- trifoglio rosso
- erba di grano
Un bravo erborista o un medico ayurveda saprà indirizzarti verso il rimedio migliore a seconda del sintomo prevalente.
Integratori e premenopausa
Nei primi anni dall’entrata in menopausa, vi è un calo piuttosto brusco di minerali che ti espone a carenze importanti quali una maggiore fragilità ossea, capelli che si diradano, unghie e denti che si indeboliscono.
Puoi contrastare questo fenomeno non facendoti trovare impreparata o già carente.
Puoi ricorrere all’integrazione, ma soprattutto eliminare cibi che notoriamente sono “ladri” di minerali, come il latte vaccino e i suoi derivati.
Vitamine e minerali
Due sono le vitamine che non dovrebbero mancare, soprattutto nel periodo invernale e se trascorri la maggior parte del tempo in ufficio o in casa, lontano dal catturare i noti benefici dei raggi del sole.
La Vitamina D3 da assumere unitamente alla K2 per far in modo che il calcio vada effettivamente a migliorare la densità ossea e non a depositarsi nei tessuti molli e nelle arterie.
La Vitamina K2 ha un naturale effetto anticoagulante, per cui se stai assumendo farmaci dalle stesse proprietà, consulta il tuo medico.
Spesso tendiamo a sottovalutare il fatto che le ossa non hanno bisogno solo di calcio, ma di vari altri minerali di cui ad esempio le alghe ne sono naturalmente ricche.
Queste vanno aggiunte alla dieta solo se non si hanno disturbi della tiroide.
Altri minerali che potrebbe essere utile integrare in questa fase, sono il selenio e lo zinco.
Conclusione
Assicurati, durante questo periodo di cambiamento, di dare al tuo corpo tutto ciò di cui ha bisogno.
Uno stile di vita sano, un esercizio fisico costante ed una corretta alimentazione finalizzata a bilanciare gli ormoni come proponiamo nel SAUTÓN Approach, può diventare la tua arma segreta.
Fonti:
Leggi anche:
- Menopausa: la guida completa
- Sindrome premestruale: come migliorare i sintomi
- Squilibri ormonali nelle donne: la soluzione