L’invecchiamento precoce riguarda oggi la maggior parte delle persone.

Si pensa che mantenersi giovani a lungo sia una questione di geni o di fortuna.

In realtà i geni c’entrano solo in parte mentre la fortuna non c’entra nulla.

Invecchiare bene o male, precocemente o lentamente, dipende da noi molto più di quanto siamo abituati a pensare, è una scelta che facciamo ogni giorno con la nostra alimentazione e il nostro stile di vita.

Ecco l’indice dell’articolo:

Cosa si nasconde dietro l’invecchiamento precoce?

Invecchiare è un processo biologico, naturale ed inesorabile: nasciamo e già iniziamo a invecchiare.

Stiamo però tutti invecchiando troppo rapidamente e male.

Il nostro stile di vita, lo stress, le nostre abitudini alimentari, stanno accelerando troppo il naturale processo di deterioramento delle cellule.

Rendono il nostro organismo sempre più incapace di svolgere le sue funzioni vitali come quella di assimilare i nutrienti ed eliminare le sostanze di rifiuto.

Una digestione incompleta, che non funziona come dovrebbe, rallentata e inceppata, un eccesso di infiammazione e acidità, sono due dei motivi per cui stiamo invecchiando precocemente.

Incapacità di assimilare ed invecchiamento precoce delle cellule sono processi in parte naturali, ma oggi sono davvero a livelli allarmanti e, seppure a diversi stadi, ci riguardano tutti.

Sono il male della nostra epoca.

Infiammazione e invecchiamento precoce

Il modo in cui l’invecchiamento precoce si mostra nel corpo non sono solo rughe e capelli bianchi.

Questi sono la punta di un iceberg.

La vera e unica responsabile, che lavora dentro di noi lenta e silenziosa, è l’infiammazione, madre di tutte le malattie, che coinvolge diverse cellule, tessuti e organi del nostro corpo.

Non lo avresti creduto vero?

Eppure va a braccetto con l’avanzare dell’età: più sei in là con gli anni, più diventa importante che tu ti prenda a cuore questo aspetto.

Oggi un numero sempre maggiore di scienziati sta approfondendo e conducendo ricerche su di essa, a causa del proliferare di malattie sempre più invasive, che sono sotto gli occhi di tutti e alle quali la medicina ufficiale non riesce a dare una risposta.

I dati che stanno emergendo sono così preoccupanti che non possiamo più ignorarli.

Cos’è l’infiammazione

È la normale risposta del corpo ad una lesione ma, quando lo stato infiammatorio diventa cronico, anche a causa di abitudini alimentari errate, si produce un forte stress ossidativo: uno stato di intossicazione e sofferenza di tutte le cellule del nostro corpo.

Invecchiamento precoce e radicali liberi

Invecchiamento precoce e radicali liberi

In questo stato si espongono tutte le nostre cellule a un forte stress ossidativo, con una conseguente sovrapproduzione di radicali liberi che le espongono a un invecchiamento precoce.

Anche il nostro corpo, come la barra di ferro o la mezza mela lasciata più o meno a lungo all’aria aperta, è soggetto ad ossidarsi, ad “arrugginirsi”.

È il naturale processo d’invecchiamento a cui andiamo incontro e normalmente dovrebbe svolgersi e progredire in modo lento, quasi impercettibile.

radicali liberi sono poi coinvolti nelle numerose reazioni chimiche del normale processo metabolico.

Responsabili dell’ossidazione di cellule e tessuti che si formano continuamente nel nostro corpo.

Quando la loro produzione è equilibrata, viaggiano liberi nell’organismo con il compito di attaccare virus e batteri, legandosi alla loro membrana cellulare per distruggerli.

È quando nell’organismo vi è un eccessivo accumulo, che si innesca un pericoloso processo che porta ad un invecchiamento precoce di cellule e tessuti.

Cosa sono i radicali liberi

Sono delle molecole che si comportano come delle piccole radici che penzolano e che cercano di “radicarsi” alle molecole vicine: da qui l’origine del nome “radicali”.

Ciò che si crea, sono dei legami singoli, doppi o tripli ma, quando nello svolgersi di questo processo un elettrone rimane spaiato, ecco che si forma un radicale libero, molto reattivo, alla disperata ricerca di una molecola a cui sottrarre, danneggiandola, l’elettrone mancante per ritrovare la sua stabilità.

I radicali liberi sono molecole molto dannose per il nostro corpo.

Il loro effetto nocivo va sotto il nome di ossidazione o stress ossidativo, conosciuto in chimica con il nome di perossidazione, perché innescato dai radicali liberi costruiti a partire da molecole di ossigeno, i cosiddetti ROS (Reactive Oxygen Species).

Oggi tutta la comunità scientifica è concorde nel riconoscere ai radicali liberi un ruolo importante nell’insorgere di un vasto numero di malattie e dunque di un invecchiamento precoce.

Alcune coinvolgono il sistema immunitario, digestivo, articolare, cardiovascolare e cerebrale:

  • precoce invecchiamento della pelle
  • ischemia cardiaca
  • aterosclerosi
  • cataratta
  • infezioni virali
  • sclerosi multipla
  • diabete
  • malattie neurodegenerative
  • AIDS
  • cancro

Cosa scatena una produzione incontrollata di radicali liberi? 

L’intervento e la produzione dei radicali liberi sono tenuti sotto controllo dal corpo stesso, ma il loro livello si alza in modo preoccupante in presenza di fattori esterni:

  • esposizione a sostanze tossiche come fumo di sigaretta e gas di scarico delle automobili
  • esposizione a raggi solari ultravioletti o a radiazioni
  • inquinamento elettromagnetico
  • carenza di sonno
  • ritmi di vita esagerati
  • un eccessivo consumo di medicinali

Zuccheri e invecchiamento precoce

Hai mai preso in mano una caramella o un lecca-lecca dopo averlo tenuto in bocca?

Se lo hai fatto, avrai probabilmente notato che nel giro di pochi momenti la superficie diventa appiccicosa e ti si attacca alle mani e non solo.

Ciò è dato dal fatto che, una volta sciolto in acqua, reagisce con le proteine presenti sulla superficie della pelle, creando un debole e temporaneo legame chimico.

Il processo per cui lo zucchero si “appiccica” non avviene solo all’esterno ma, anzi, accade anche all’interno del corpo attraverso un processo chiamato glicazione.

Glicazione, gli AGEs e l’invecchiamento precoce

L’invecchiamento delle cellule ha diverse maschere ed una di queste è la glicazione.

È il termine usato dai biochimici per indicare lo speciale legame che si può creare tra le molecole di zucchero, proteine e grassi.

Un’unione nefasta in quanto provoca un irrigidimento di tutti i tessuti del corpo, quelli cerebrali compresi.

Gli studi più interessanti sul fenomeno della glicazione ci arrivano dagli studi medici su Alzheimer, Parkinson, ecc.

Il processo della glicazione è anch’esso in parte naturale, legato all’invecchiamento, ma dovrebbe essere lentissimo e graduale, se ci prendessimo cura del nostro corpo con amore.

Diventa invece un’emergenza globale se lasciamo che questo si nutra di tonnellate di cibo ricco di zucchero.

I prodotti di questa reazione di ossidazione sono chiamati AGEs (dall’inglese Advanced Glycation End products).

Gli AGEs si legano alle proteine e induriscono le cellule e i tessuti, rendendoli rigidi e fragili.

Gli AGEs, ad esempio, trasformano le superfici delle arterie, che dovrebbero essere flessibili e semipermeabili, in muri rigidi ed impenetrabili, cosa che impedisce ai nutrienti di uscire dal flusso sanguigno ed arrivare dove sono richiesti.

Le sostanze nutritive finiscono quindi per rimanere nei vasi sanguigni, ostruendoli progressivamente.

Gli AGEs possono formarsi anche nelle articolazioni, rendendole rigide e facili a rompersi e sono dunque uno dei maggiori fenomeni biochimici responsabili dell’invecchiamento precoce.

La loro azione è facile da riconoscere perché ben visibile quando invecchiamo male.

Cosa succede?

Le proteine nel corpo diventano deformi e rigide per cui ci ritroveremo con:

  • volto pieno di rughe
  • schiena curva
  • arti rigidi
  • pelle macchiata e scura

Se siamo fumatori si aggiungono:

  • denti e dita gialle
  • colorito spento
  • respiro più affannoso

L’organismo può difendersi producendo enzimi per annientare gli AGE ma, se consumiamo troppi carboidrati, la lotta si mostra subito impari e il corpo soccombe al loro passaggio distruttivo.

Il loro dilagare mette fuori uso i recettori dell’insulina e della leptina già strapazzati dal troppo glucosio in circolo, peggiorando l’insulino resistenza.

Questo degli AGE è un fenomeno che gli scienziati stanno prendendo molto sul serio, studiando e ricercando metodi sempre più efficaci per rallentarne la formazione.

L’unico vero metodo, però, per fermare la produzione di AGE nel nostro corpo e rallentare l’infiammazione e quindi l’invecchiamento, è smettere di mangiare alimenti che contengono zucchero.

Se lo fai, è come abbassare la leva del quadro generale di una centralina elettrica impazzita che va in corto circuito continuamente.

Cosa fare per invertire l’invecchiamento precoce

Invecchiamento precoce, soluzioni

Cambiare il modo in cui invecchierai si può.

Vivere a lungo in un corpo sano, forte e giovane, si può.

Spegnere prima e tenere a bada poi l’infiammazione, è così vitale per invecchiare in modo sano, che è una delle due criticità che il SAUTÓN Approach ti guida a risolvere in modo rapido ed efficace.

Gli antiossidanti contro l’invecchiamento precoce

Abbiamo parlato dei danni dei radicali liberi, ma la buona notizia è che il nostro organismo è attrezzato, entro certi limiti, a contrastarne l’effetto con la produzione naturale di antiossidanti.

Gli antiossidanti sono nutrienti in grado di donare elettroni ai radicali liberi, rompendo la catena distruttiva provocata dall’ossidazione e contribuendo a limitare i danni causati da un invecchiamento precoce delle cellule.

I più importanti sono le vitamine A, C, B, E, il glutatione e non ultimo il colesterolo.

Il nostro corpo, per controllare le reazioni a catena dei radicali liberi, produce autonomamente alcuni enzimi antiossidanti, i cosiddetti antiossidanti enzimatici.

Altri invece, gli antiossidanti non enzimatici, devono essere assunti tramite l’alimentazione.

La natura ci viene in aiuto offrendoci spontaneamente piante e bacche ricchi di micronutrienti antiossidanti che proteggono l’intero organismo dall’invecchiamento precoce e sono preziosi alleati per la nostra salute.

Il livello di antiossidanti presente in qualsiasi pianta, bacca, frutto, è valutato in base al punteggio ORAC (Oxigenal Radical Absorbence Capacity) e ne indica la capacità di assorbimento del radicale, misurazioni che sono state sviluppate dal National Institute of Aging e si basano su 100 grammi di ogni cibo o erba.

Introdurre antiossidanti nella dieta è più facile di quanto si pensi perché molti sono i cibi che li contengono, soprattutto frutta sotto forma di bacche, ma anche spezie ed erbe aromatiche.

I 10 alimenti più ricchi di antiossidanti

Sulla base dei punteggi ORAC forniti dal Laboratorio dei dati nutrizionali del Dipartimento dell’agricoltura americana, ecco un elenco dei 10 alimenti più ricchi di antiossidanti in 100 grammi di peso:

  1. Bacche di Goji: 25.000
  2. Cioccolato fondente: 21.000
  3. Noci Pecan: 17.000
  4. Mirtilli selvatici: 14.000
  5. Bacche di sambuco: 14.000
  6. Mirtilli coltivati: 9.500
  7. Carciofo: 9.400
  8. Fagioli: 8.400
  9. More: 5.300
  10. Coriandolo: 5.100

Molti altri sono comunque gli alimenti con alto contenuto di antiossidanti: pomodori, carote, semi di zucca, patate dolci, melograno, fragole, cavoli, broccoli, uva o vino rosso, salmone selvaggio.

Combatti l’invecchiamento precoce con i grassi sani

Si pensa che molti degli effetti dell’invecchiamento, incluso il declino cognitivo, si presentino quando il corpo comincia a perdere la capacità di riparare tutti i danni e il DNA comincia a fare errori.

Si pensa che siano proprio i danni al DNA a contribuire allo svilupparsi di malattie come l’Alzheimer.

I ricercatori hanno scoperto che quando ai topi veniva somministrata una dieta ad alto contenuto di grassi, i sintomi di invecchiamento precoce ritardavano, inclusi peso e perdita dell’udito.

Ricercatori del Center for Healthy Aging, University of Copenhagen e del Nationals Institute of Health, hanno scoperto ad esempio che l’olio di cocco ha degli effetti profondi sul cervello.

Rallenta l’invecchiamento, protegge da Alzheimer e Parkinson e dalla rara sindrome di Cockayne.

Grazie all’olio di cocco e ai grassi sani, il cervello viene “energizzato” con carburante di riserva per ritardare il declino cognitivo e per riparare i danni.

Aggiungi quindi alla tua dieta cibi come:

  • salmone
  • sgombro
  • avocado
  • tuorli crudi
  • del buon burro
  • ghi

Ma fai attenzione a non esagerare con i semi oleosi che contengono più Omega 6 rispetto agli Omega 3 e tendono ad alimentare l’infiammazione.

Il digiuno intermittente contro l’invecchiamento precoce

Invecchiamento precoce e digiuno intermittente

Il digiuno è una delle chiavi per invertire l’invecchiamento precoce e vivere a lungo ed è praticato dagli uomini da millenni.

Dagli anni trenta gli scienziati hanno iniziato a condurre esperimenti scientifici sui topi per verificare gli effetti del digiuno intermittente sulla salute.

Hanno potuto constatare che, anche a fronte della stessa quantità di apporto calorico, le cavie che erano state sottoposte a digiuno intermittente, vivevano più a lungo e mostravano meno i segni dell’invecchiamento.

Il digiuno intermittente è prima di tutto un modo diverso di distribuire i pasti nell’arco della giornata.

La formula che in genere si predilige e si consiglia, soprattutto a chi è alla prima esperienza, è lo schema 16:8 cioè i pasti della giornata vengono consumati in un arco di 8 ore mentre si digiuna nelle 16 ore restanti.

In questo modo non solo mangi meno, ma permetti anche al corpo di prendersi delle pause importanti dalla digestione.

Perché la digestione è un processo complesso che richiede un grande dispendio di energie che spesso non vengono nemmeno recuperate a causa della scarsa qualità del cibo che mangiamo.

Mettere la digestione in pausa per un certo numero di ore durante la giornata, permette all’organismo di dedicarsi ad altre attività di manutenzione e riparazione:

  • disintossica il corpo e lo libera dalle tossine
  • attiva le cellule staminali
  • stimola l’autofagia, la capacità del corpo di eliminare tutto ciò che è usurato e danneggiato
  • ristabilisce l’equilibrio insulinico 
  • riporta in equilibrio i ritmi circadiani e ristabilisce livelli sani del cortisolo
  • stimola il reset della flora batterica
  • ha un effetto potenziante sul sistema immunitario che si rigenera ogni volta che facciamo un digiuno di almeno 18 ore
  • elimina l’infiammazione, rigenera il cervello e previene l’invecchiamento

Conclusione

Anche se invecchiare è un processo biologico naturale ed inesorabile, stiamo invecchiando precocemente e male.

Cattiva digestione, infiammazione, eccesso di radicali liberi e AGEs, ritmi di vita frenetici, stress, sono una sfida continua, e accelerano un processo che dovrebbe essere lentissimo e impercettibile.

Invecchiare bene o male dipende da noi molto più di quanto siamo abituati a pensare, è una scelta che facciamo ogni giorno con la nostra alimentazione e il nostro stile di vita.

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