Anche il nostro corpo, come la barra di ferro o la mezza mela lasciata più o meno a lungo all’aria aperta, è soggetto ad ossidarsi, ad “arrugginirsi”.

È il naturale processo d’invecchiamento a cui andiamo incontro e normalmente dovrebbe svolgersi e progredire in modo lento, quasi impercettibile.

Responsabili dell’ossidazione di cellule e tessuti sono le molecole di radicali che si formano continuamente nel nostro corpo. Quando la loro produzione è equilibrata, viaggiano libere nell’organismo con il compito di attaccare virus e batteri, legandosi alla loro membrana cellulare per distruggerli.

L’ossidazione da loro innescata è infatti una sorta di combustione distruttiva ed è comunque importante e necessaria per il nostro organismo. Liberando calore durante il processo è anche fonte di energia, ma diventa fatale se dilaga troppo velocemente.

I radicali liberi sono poi coinvolti nelle numerose reazioni chimiche del normale processo metabolico, ma quando nell’organismo vi è un eccessivo accumulo, si innesca un pericoloso processo che porta ad un invecchiamento precoce di cellule e tessuti.

Perché invecchiamo così in fretta?

L’intervento e la produzione dei radicali liberi sono tenuti sotto controllo dal corpo stesso, ma il loro livello si alza in modo preoccupante in presenza di fattori esterni:

  • esposizione a sostanze tossiche come fumo di sigaretta e gas di scarico delle automobili
  • esposizione a raggi solari ultravioletti
  • esposizione a radiazioni
  • inquinamento elettromagnetico
  • carenza di sonno
  • ritmi di vita esagerati
  • un eccessivo consumo di medicinali

Cosa sono e come funzionano i radicali liberi?

Anche il nostro corpo, come tutto in natura, è formato da atomi. Ne possiamo contare circa 20 tipologie, tuttavia ben il 93% del nostro organismo è formato da appena quattro atomi: carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto.

Questi danno vita ad una serie infinita e complessa di combinazioni nel momento in cui si legano insieme per formare le molecole, un’unione che avviene mettendo ciascuno in comune i propri elettroni che ruotano all’esterno della loro orbita, formando molecole con gruppi laterali.

Queste si comportano come delle piccole radici che penzolano e che cercano di “radicarsi” alle molecole vicine: da qui l’origine del nome “radicali”.

Attenti all’elettrone libero

Ogni atomo, a seconda delle proprie capacità, può creare legami singoli, doppi o tripli, ma quando nello svolgersi del processo un elettrone rimane spaiato, ecco che si forma un radicale libero, molto reattivo, alla disperata ricerca di una molecola a cui sottrarre, danneggiandola, l’elettrone mancante per ritrovare la sua stabilità.

Un equilibrio ottenuto a danno dell’altra molecola che, trovandosi a sua volta senza un elettrone, diventa un nuovo radicale libero a caccia di elettroni innescando una reazione a catena distruttiva per le molecole e tessuti dell’organismo. I radicali liberi sono molecole molto dannose per il nostro corpo.

Il loro effetto nocivo va sotto il nome di ossidazione o stress ossidativo, conosciuto in chimica con il nome di perossidazione perché innescato dai radicali liberi costruiti a partire da molecole di ossigeno, i cosiddetti ROS (Reactive Oxygen Species).

I grassi e i radicali liberi

I legami maggiormente soggetti all’attacco dei ROS sono quelli doppi o tripli, più deboli e instabili e che tendono a spezzarsi più facilmente rispetto ai legami singoli più stabili.

I legami singoli sono detti “saturi”, quelli doppi “insaturi”.

I grassi insaturi (oli presenti allo stato liquido) sono i tipi di grassi dunque più deboli e facili ad ossidarsi e, soggetti all’attacco dei radicali liberi, liberano sostanze tossiche per il nostro organismo, dando origine al cosiddetto fenomeno della perossidazione lipidica.

Consumare preferibilmente grassi saturi (oli presenti allo stato solido come ghee e olio di cocco) nella dieta quotidiana è un’abitudine che può metterci al riparo da un’eccessiva proliferazione dei radicali liberi nel nostro corpo.

Oltre ai grassi, i radicali liberi concentrano la loro azione negativa su altrettante molecole di fondamentale importanza per noi, quali le proteine e il DNA, e rappresentano una vera e propria minaccia per la salute della cellula, decretandone nei casi più gravi anche la morte.

Il colesterolo e i radicali liberi

Il colesterolo è essenziale per il nostro organismo ed è una forma di grasso presente in ogni nostra cellula che viene trasportato nel flusso sanguigno sotto forma di lipoproteine (LDL e HDL), combinazione chimica di grassi e proteine.

Solitamente si identifica l’LDL come il colesterolo “cattivo”, ma studi recenti affermano che solo l’LDL ossidato, che ha subito cioè l’attacco dei radicali liberi, è da considerarsi dannoso. Si è visto che una volta ossidate le particelle si comportano in modo più aggressivo rispetto alle normali LDL, scaricando il loro carico nelle pareti delle arterie incrementando la formazione di placche.

Per evitare di avere un’alta concentrazione di colesterolo ossidato nel sangue è preferibile non consumare solo grassi polinsaturi, che sono facile bersaglio, come abbiamo visto, dei radicali liberi.

Oggi tutta la comunità scientifica è concorde nel riconoscere ai radicali liberi un ruolo importante nell’insorgere di un vasto numero di malattie. Alcune coinvolgono il sistema immunitario, digestivo, articolare, cardiovascolare e cerebrale:

  • precoce invecchiamento della pelle
  • ischemia cardiaca
  • aterosclerosi
  • cataratta
  • infezioni virali
  • sclerosi multipla
  • diabete
  • malattie neurodegenerative
  • AIDS
  • cancro

L’infiammazione e la produzione di radicali liberi

L’infiammazione è la normale risposta del corpo ad una lesione, ma quando lo stato infiammatorio diventa cronico, anche a causa di abitudini alimentari errate, si produce un forte stress ossidativo: uno stato di intossicazione e sofferenza di tutte le cellule del nostro corpo.

In pratica il sistema immunitario aumenta la produzione di fagociti, le cellule “spazzine”, che riversandosi sull’area infiammata rilasciano grandi quantità di radicali liberi per distruggere e combattere l’infiammazione. Il guaio è che questi si propagano anche nei tessuti circostanti danneggiandoli.

Il ruolo degli antiossidanti

La buona notizia è che il nostro organismo è attrezzato, entro certi limiti, a contrastare l’effetto dei radicali liberi con la produzione naturale di antiossidanti. Il più importante è il glutatione, di cui ti parlerò nei prossimi articoli.

In conclusione

Eco come puoi prevenire l’effetto nocivo dei radicali liberi. Puoi:

  • mantenere basso il livello di infiammazione nel corpo adottando uno stile alimentare sano che limiti al minimo od elimini per almeno 30 giorni cibi che creano nel corpo eccessivo calore (glutine, pomodori, cioccolato, peperoncino, pepe, miele, vino e alcool) e cibi che alzano il picco glicemico, fonte primaria di infiammazione (zuccheri e carboidrati raffinati)
  • aumentare l’apporto di grassi saturi (olio di cocco, ghi) che grazie ai loro legami singoli sono più stabili e non sensibili all’attacco dei radicali liberi
  • integrare con vitamine e superfoods presenti in natura, ricchi di antiossidanti.