Possiamo definirla la più autentica e dirompente rivoluzione in campo sportivo!

Chi ha detto che per essere uno sportivo hai bisogno di zucchero

Questo è uno dei miti più duri a morire nello sport ma che condanna chi lo segue a dover costantemente rifornirsi di zucchero a ritmi regolari, rende l’autonomia energetica estremamente fragile e poco duratura, la ripresa faticosa e favorisce l’insorgenza di infiammazione, disturbi di natura immunitaria e invecchiamento precoce.

Un’autentica condanna per tutti coloro che praticano sport in modo professionale, ma un problema anche per tutti coloro che desiderano avere una vita attiva e muoversi con regolarità.

Se non risolvi e non superi il problema zucchero, dedicarti all’attività sportiva si tramuta in un problema crescente che scoppia ogni qualvolta smetti di allenarti, e ti accorgi che il tuo metabolismo impazzisce letteralmente.

La verità è molto diversa da quella che ti hanno raccontato: quando hai una vita attiva e sportiva, è importante che tu dia al tuo corpo il miglior carburante, che ti consenta non solo di avere tutta l’energia che ti serve ma che eviti l’infiammazione, ti consenta un rapido recupero e preservi la tua longevità. 

Questo sguardo non solo all’oggi ma al futuro è cruciale e può fare tutta la differenza.

È quindi possibile allenarsi diminuendo lo zucchero? 

Sì, non è solo possibile ma preferibile!

È un percorso graduale, nel quale procedi con metodo ad abituare i tuoi mitocondri (i motori delle cellule che producono tutta la tua benzina quotidiana, chiamata ATP) ad usare i grassi sani, saturi e ricchi di chetoni al posto dello zucchero.

In cosa è diversa questa benzina? 

È la più naturale per il tuo corpo, dura più a lungo senza bisogno di continui “pit stop”, diminuisce la produzione di radicali liberi, favorisce la salute di tutti i sistemi del corpo e ti rende più stabile, meno stressato e con un recupero molto più rapido.

È un percorso graduale perché, pur essendo molto naturale, il tuo corpo è disabituato ai grassi da tanto tempo, ed è per questo che richiede circa 3-4 settimane per compiersi completamente. 

Quindi è molto meglio dedicarsi a questo in un momento di allenamento normale e non sotto gara, seguendo un metodo preciso così da minimizzare gli effetti collaterali.

Dopo queste prime settimane tornerai gradualmente alle tue performance abituali e anzi, giorno dopo giorno, sentirai il tuo corpo rinascere, ritrovare la sua funzionalità, minimizzando stress e alti e bassi energetici.

Vincerai la paura di restare senza zucchero e smetterai di abusare di proteine, soprattutto chimiche e sintetiche (altro problema di chi fa sport!).

Infatti, passare al carburante grassi ti consente di normalizzare l’apporto proteico e di poter attingere solo ed esclusivamente a fonti proteiche naturali come:

Il punto nodale è evitare le proteine del latte, le proteine della soia, gli albumi concentrati, le proteine di pisello, legumi o riso o, peggio ancora, il glutine: tutte pessime abitudini che colpiscono il tuo intestino e il tuo sistema immunitario, favorendo la permeabilità e l’insorgenza di sensibilità e reazioni allergiche che nel tempo minano le tue difese e la tua energia, favorendo la comparsa di dolori muscolari e articolari

Questo è un ambito che mi sta molto a cuore, io stessa mi muovo regolarmente e mi dedico ogni volta che posso a cammini di alta intensità. 

E i miei figli pongono tutti una grande enfasi sullo sport che praticano con regolarità, in modo chetogenico, con grandi soddisfazioni.

Sono ormai tanti gli sportivi che hanno cambiato il loro approccio con risultati eccezionali.

L’importante è seguire un metodo e poter contare su menù bilanciati e prodotti che possono sostenere il fabbisogno energetico, come:

  • Body, un pieno di adrenalina e noradrenalina, in modo naturale
  • Aminoacids, per un pieno di proteine di qualità eccellente e pronto utilizzo
  • Glutamine e Astaxanthin, per costruire il muscolo e darti vitamina C di pronto utilizzo

Poi i keto shake, le keto bars e tutti i favolosi grassi keto e naturali, adatti al tuo fabbisogno energetico.

E tu cosa aspetti? 

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