La soia è una buona alternativa a latte e carne o è un cibo dannoso da cui stare lontani?

Purtroppo quando scopri di essere intollerante al latte o decidi di abbracciare una scelta alimentare vegetariana o vegana, finisci prima o poi per introdurre la soia nelle tue abitudini.

Questa viene pubblicizzata come un alimento utile per tenere sotto controllo il colesterolo e povero di grassi.

In più hai sentito dire che è proteica e così inizi dal latte di soia, dallo yogurt di soia e finisci per consumarla anche in preparati già pronti come bistecche, burger, affettati o cracker.

I negozi bio e i supermercati ne sono pieni.

La soia usata per preparare tutti questi cibi è la varietà gialla, prodotta per la maggior parte negli USA in coltivazioni estensive tutte OGM.

Se ne ricava un olio raffinato che è ampiamente utilizzato dall’industria, e una farina molto utile perché rende bene per la panificazione e contiene il 50% di proteine.

Cosa nasconde l’alto contenuto proteico della soia?

Discutiamo proprio di questo contenuto proteico che sembra straordinario e invece nasconde importanti lati oscuri che devi conoscere.

Tra l’altro, le proteine isolate di soia sono uno degli ingredienti principali di tanti prodotti proteici per sportivi e per chi vuole dimagrire.

Le proteine della soia, pur essendo sulla carta elevate e complete, contengono importanti enzimi che agiscono come anti nutrienti e bloccano l’azione della tripsina, uno dei più importanti enzimi per digerire correttamente le proteine. 

Questo fa sì che, se la soia è largamente presente sulla tua tavola, nel giro di un po’ di tempo la tua capacità di digerire e assimilare gli alimenti proteici risulta fortemente indebolita con carenze e disturbi digestivi crescenti, molto difficili da superare.

Il contenuto di grassi, tanto sponsorizzato dalle industrie perché utile a tenere basso il colesterolo, è in realtà molto alto in Omega 6, sbilanciato e facile alla ossidazione.

Per cui, anche in questo caso, un uso quotidiano può risultare molto problematico per l’infiammazione, il sistema immunitario, metabolico, circolatorio e nervoso.

Un altro effetto collaterale da considerare è l’alta presenza di isoflavoni, composti biologicamente attivi che funzionano come dei fitoestrogeni, dei veri e propri ormoni in grado di influenzare in modo importante il nostro delicato equilibrio ormonale, sensibilissimo ad ogni, anche piccola, variazione.

Ecco perché somministrare il latte di soia ai bambini, agli uomini e alle donne in età fertile può interferire con tutti gli altri ormoni, inibendo la giusta crescita, la naturale energia sessuale e interferendo con riproduzione e crescita.

L’effetto sui neurotrasmettitori

Altro punto delicato è l’effetto del consumo di soia sui nostri neurotrasmettitori e quindi sulla naturale attività del nostro cervello.

In particolar modo il consumo quotidiano di soia disturba l’utilizzo, da parte del nostro corpo, della dopamina, perché influenza l’azione della tiroxina che è poi fondamentale anche per la produzione di ormoni tiroidei.

Un suo consumo costante può inibire la funzionalità tiroidea e portare scompiglio nell’equilibrio del nostro sistema nervoso.

Cosa puoi fare?

Evita assolutamente di usare soia come bevanda, olio o preparati proteici.

Se proprio vuoi usarne piccole quantità, puoi utilizzare il miso non pastorizzato, la cui fermentazione blocca l’effetto degli antinutrienti enzimatici, e legumi, in piccole quantità, come soia verde o rossa.

E impara a controllare bene le etichette.

Se sei vegetariano e vegano, stai lontano dalla soia come fonte proteica ed usa proteine più equilibrate.


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