Dopo gli zuccheri, anche il glutine è un mito che sopravvive nell’immaginario quotidiano.

Tanti credono davvero che il glutine sia importante; alcuni si spingono fino ad affermare che eliminarlo sarebbe addirittura pericoloso, e chi sente questo ovviamente si spaventa.

In realtà chi prova a toglierlo, sta decisamente meglio ma poi finisce per ricascarci per paura che questa eliminazione possa avere effetti collaterali.

Ora, punto primo: il glutine non è un nutriente importante, anzi non è affatto indispensabile per la nostra salute, irrita il nostro intestino e disturba il sistema immunitario.

Ci sono milioni di persone in tutto il mondo che non lo consumano e vivono molto molto bene.

Punto secondo: sempre più persone oggi ne risultano sensibili, intolleranti o addirittura risultano malati di celiachia.

Questo perché il glutine contiene delle speciali proteine infiammatorie che colpiscono il nostro sistema immunitario e lo mandano in tilt, a volte con sintomi chiari e decisi e altre volte con sintomi nascosti e subdoli che non vengono collegati al suo consumo.

Ma allora perché ci dicono che non va eliminato a meno che non abbiamo una diagnosi di celiachia?

Perché le aziende lo mettono dappertutto: dal cibo ai cosmetici, persino nel prosciutto…

E quindi toglierlo è difficilissimo e ci costringe a fare una costante gincana tra i prodotti e questo sembra difficile.

Difficile solo in apparenza, basta in realtà iniziare a consumare proteine in modo regolare, tante verdure e grassi sani, e il bisogno di prodotti con glutine non ci sarebbe più.

Ma questo modificherebbe i nostri consumi, la nostra “domanda”, e le aziende non sono pronte a questo cambio che sarebbe problematico economicamente.

Chi mangerebbe le tonnellate di biscotti, merendine, pane, pizza su cui “campano” a nostre spese?

Inoltre, chi ci incoraggia a non interromperlo se non c’è una chiara diagnosi di celiachia sostiene che, se smettiamo di mangiarlo, è vero che iniziamo a stare meglio ma la conseguenza è che ci “disabituiamo” a mangiarlo e quindi, quando lo mangiamo nuovamente, ci fa più male. 

L’assurdità di questa linea di ragionamento è davvero incredibile.

Se una cosa fa male e non apporta benefici, perché dovremmo mangiarla tutti i giorni solo per far sì che stiamo male in modo costante, quotidiano e quindi confuso (perché quando stai sempre un pochino male ti dimentichi di come funzioni al tuo meglio!), invece di stare male solo ogni tanto quando ci capita di mangiarlo? 

Toglierlo ci fa diminuire l’infiammazione, porta in equilibrio il nostro intestino e contribuisce a tenere basso il nostro indice glicemico.

E allora perché non farlo?

Può essere una delle decisioni più “intelligenti” della tua vita toglierlo dal tuo quotidiano e consumarlo solo una volta ogni tanto.

Starai meravigliosamente e non te ne pentirai.

Devi solo provare!

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