Chi non si è mai trovato con un primo appuntamento rovinato da uno sfogo di acne dell’ultimo minuto?
L’acne è la bestia nera degli adolescenti, il flagello che rovina senza pietà gli eventi più importanti nella vita di ragazzi e ragazze.
Ma, nonostante sia un disturbo che tipicamente si manifesta tra l’inizio della pubertà e i 25 anni, può colpire anche in età più tarda.
In genere si pensa all’acne come ad un problema puramente estetico, destinato a sparire con il passare degli anni.
In realtà, l’acne è il sintomo di uno squilibrio profondo presente nel corpo, in genere a carico dell’intestino.
Il legame tra acne e intestino
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, la pelle è uno dei cinque organi emuntori.
Gli altri quattro sono il fegato, i reni, i polmoni e l’intestino.
Gli organi emuntori hanno la funzione di eliminare le scorie metaboliche che derivano dai processi chimici che avvengono ogni giorno nell’organismo.
Ogni organo si occupa, in genere, di una specifica sostanza: ad esempio l’urea viene eliminata attraverso i reni, l’anidride carbonica tramite i polmoni.
Nel caso in cui uno di questi abbia delle difficoltà a svolgere le sue funzioni, queste possono essere almeno in parte assunte dagli altri.
La pelle è il nostro organo più esteso, protegge i tessuti e gli organi sottostanti, ci mette in comunicazione con il mondo tramite il senso del tatto.
La pelle è anche l'”ultima spiaggia”, l’ultimo organo che interviene nell’eliminazione delle tossine metaboliche quando gli altri organi sono sovraccarichi.
Pelle e intestino
I brufoli e le macchie che si manifestano a livello della pelle hanno in realtà un’origine ben più profonda.
Secondo le medicine antiche, tutte le malattie e i disturbi hanno origine nell’intestino e l’acne non fa eccezione.
L’intestino è il motore che alimenta tutto il nostro corpo, è l’organo che si occupa di trasformare il cibo che mangiamo e di assimilarne i nutrienti.
Nell’intestino vivono milioni di batteri amici (il microbiota intestinale) che ci aiutano nella digestione, nell’assimilazione e nella produzione di sostanze senza le quali la nostra stessa vita non sarebbe possibile.
Infine, ma non meno importante, l’intestino elimina le sostanze di scarto della digestione oltre a tutta una serie di altri prodotti di rifiuto come, ad esempio, cellule e batteri morti.
Quando l’intestino si indebolisce e non riesce più a svolgere efficacemente il lavoro di filtraggio dei rifiuti, interviene la pelle che si riempie di quelle macchie, brufoli e pustolette, tipici dell’acne, con cui tutti noi abbiamo avuto a che fare.
Acne e alimentazione
La prima cosa che ha il potere di mettere a soqquadro il delicato equilibrio di quest’organo così importante è un’alimentazione squilibrata.
Tra le cause principali dell’acne c’è infatti la dieta occidentale moderna, a causa dell’eccessiva presenza di glutine e zuccheri.
Primo problema: troppo glutine
Anche se solo una piccola percentuale della popolazione soffre di celiachia (secondo le ultime stime ne soffrirebbe meno del 2% della popolazione dei Paesi occidentali), la percentuale sale fino al 30 -40 % quando si parla di sensibilità al glutine.
Secondo il Dr. Alessio Fasano, medico e ricercatore presso il Massachusetts General Hospital e considerato uno dei massimi esperti sul glutine, virtualmente siamo tutti a vario grado esposti ai danni da glutine.
Questo accade perché, quando esposto al consumo di glutine, il nostro intestino produce una proteina che si chiama zonulina.
La zonulina è una proteina che regola la permeabilità delle giunzioni tra le cellule delle pareti dell’apparato digerente.
Quando viene prodotto un eccesso di zonulina, le pareti dell’intestino tendono a perdere coesione.
Ecco quindi che l’intestino diventa permeabile cioè lascia filtrare nel sangue sostanze che invece non dovrebbero assolutamente entrare nel flusso sanguigno.
Grandi quantità di glutine si trovano nel grano e nel frumento (i due cereali principali su cui si basa la dieta occidentale moderna) seguiti da avena, orzo, farro, kamut, segale, bulgur, spelta.
Di conseguenza il glutine si trova nei prodotti derivati come:
- farine da cereali (e quindi tutti i prodotti da forno)
- cereali da colazione
- seitan
- muscolo del grano
- piatti etnici (tabulè, cous cous, ecc.)
- malto da cereali
- crusca da cereali
La demonizzazione di grassi sani e proteine ha avuto come principale conseguenza quella di farci nutrire principalmente di cereali e loro derivati (sono alla base della piramide alimentare).
In altre parole, mangiamo glutine dalla mattina alla sera.
Secondo problema: troppi zuccheri
I cereali, su cui si basa la nostra alimentazione, hanno anche un secondo problema oltre al glutine: sono carboidrati, quindi zuccheri.
In altre parole, considerando che la maggior parte di quello che mangiamo ogni giorno è costituito da cereali, farinacei e derivati, mangiamo zuccheri dalla mattina alla sera.
A peggiorare la situazione, ci sono anche le grandi quantità di zuccheri che vengono aggiunti ai cibi pronti, lavorati e confezionati tra cui il fruttosio (molto dannoso per la salute), il glucosio, vari tipi di malto, ecc.
Gli zuccheri aggiunti nei cibi pronti si nascondono sotto molti nomi ed è bene conoscerli per potersi difendere.
A questi zuccheri, aggiungiamo anche quelli che noi direttamente mettiamo durante il giorno ad esempio nel caffè, nel tè, nelle bevande.
Insulina, infiammazione e acne
Il consumo di carboidrati raffinati e zuccheri/fruttosio causa un continuo picco di insulina nel sangue e la produzione di una sostanza che si chiama fattore di crescita-1 insulinosimile (IGF-1).
La costante presenza di insulina nel sangue è un fattore determinante nello sviluppo dell’infiammazione, che può causare l’acne e, nello stesso tempo, danneggia il microbiota intestinale.
L’IGF-1 in eccesso può portare ad una sovrapproduzione di ormoni maschili, tra cui il testosterone, che provoca un aumento della produzione di sebo.
Il sebo, che viene prodotto dai pori della pelle, è una sostanza oleosa che attira i batteri responsabili dello sviluppo dell’acne.
Inoltre, l’IGF-1 può causare una crescita anomala dei cheratinociti (un tipo di cellula della pelle), un processo a sua volta collegato all’acne.
In uno studio pubblicato nel 2007 sull’American Journal of Clinical Nutrition, furono pubblicati i risultati di un esperimento condotto su giovani tra i 15 e 25 anni con forti problemi di acne.
I partecipanti mostrarono un notevole miglioramento nei sintomi dell’acne e della sensibilità all’insulina dopo 12 settimane di una dieta a basso indice glicemico.
In un’altra ricerca pubblicata nel 2013, venne evidenziato il legame dell’acne non solo con gli zuccheri ma anche con il consumo frequente di latte e derivati.
L’approccio convenzionale all’acne
Il legame tra acne, intestino e alimentazione è ancora grandemente sottovalutato, se non del tutto trascurato, da moltissimi medici e dermatologi.
Il risultato è che, anche nel caso dell’acne, ci si concentra sui sintomi invece di agire sulle cause profonde del disturbo.
Il trattamento convenzionale dell’acne prevede l’utilizzo di prodotti per uso topico (uso esterno) come detergenti, creme e gel.
In genere questi sono i primi prodotti consigliati dal dermatologo, nei casi di acne leggera.
A seguire vengono antibiotici, steroidi e agenti ormonali (compresi i contraccettivi orali) per i casi di acne di media intensità.
Negli ultimi anni si è conquistato un posto tra i farmaci usati per curare l’acne anche l’Accutane, un farmaco che può avere effetti collaterali molto pericolosi.
Accutane: un farmaco da evitare
L’isotretinoina, il principio attivo dell’Accutane, viene usato nei casi di acne più gravi.
Il farmaco, inizialmente venduto con il nome Accutane, venne ritirato dal mercato nel 2009 a causa delle numerosissime cause legali intentate all’azienda produttrice per danni gravi causati ai suoi utilizzatori.
Tuttavia il principio attivo, l’isotretinoina, si trova comunque ancora in molti prodotti usati per il trattamento dell’acne.
Tra gli effetti collaterali gravi riconosciuti di questa sostanza, ci sono:
- depressione
- tendenza al suicidio
- aggressività
- psicosi
- malattia infiammatoria intestinale (IBD)
- malformazioni al feto (se preso in gravidanza, in quanto teratogeno)
- pancreatite
- danni al fegato
- disfunzione erettile
- danni all’udito
Antiobiotici: fanno più male che bene
Gli antibiotici generalmente prescritti per l’acne sono tetracicline, eritromicina, minocicline e doxiciclina.
Il problema con gli antibiotici è che non si limitano ad eliminare i batteri patogeni ma distruggono anche quelli benefici.
Quindi assumere antibiotici significa prima di tutto distruggere il microbiota intestinale.
Oltre a ciò, gli antibiotici causano le infezione da lieviti, la candidosi vaginale e stimolano la formazione di batteri patogeni sempre più resistenti all’azione del farmaco.
Ci sono poi i danni specifici causati dalle verie tipologie di antibiotico, ad esempio:
- l’eritromicina può danneggiare i denti e lo scheletro
- la doxiclicina può causare fotosensibilizzazione
- la minociclina può causare un accumulo di pigmento nella pelle, nelle mucose e nei denti; occasionalmente può causare epatite autoimmune (una sindrome simile al lupus) e reazioni alla malattia da siero-simili (SSLRs)
Il problema di fondo dell’approccio medico standard è quello solito: si interviene sui sintomi senza andare ad eliminare la causa del problema.
Se non si elimina la causa, le ricadute sono garantite e molto frequenti.
Del resto, l’industria farmaceutica non ha alcun interesse a risolvere il problema alla radice quanto piuttosto solo a gestirlo a livello superficiale.
Il che si traduce in continue visite dal dermatologo e continui profitti per il settore medico e farmaceutico.
Sconfiggi l’acne a tavola, senza farmaci
Come molte altre malattie in ascesa nella società occidentale (diabete, obesità, malattie cardiache), l’acne è un disturbo che colpisce maggiormente il mondo occidentale.
Ormai ci sono sempre più prove che confermano che la causa principale dell’acne non sono i batteri o la genetica, quanto piuttosto fattori ambientali, primo fra tutti l’alimentazione.
L’acne è molto meno presente, infatti, nei paesi non occidentalizzati in cui si consumano molti meno zuccheri e carboidrati raffinati.
Primo passo: riduci carboidrati raffinati e zuccheri semplici
Non tutti i carboidrati sono uguali e possono essere classificati in due categorie:
- i carboidrati semplici come quelli che si trovano nelle caramelle, nelle bevande dolcificate, nei prodotti da forno, nei cibi pronti. Appartengono a questa categoria anche il miele, i vari tipi di malto, il fruttosio, lo sciroppo di mais, gli sciroppi di agave, acacia, ecc. Se hai problemi di acne, la prima cosa da fare è ridurre questi zuccheri fino ad arrivare ad eliminarli del tutto o almeno a ridurli ad un consumo occasionale;
- i carboidrati complessi che si trovano nelle verdure, nella frutta, nei legumi, nei semi oleosi e nei cereali integrali. Sebbene frutta, legumi, semi oleosi e cereali integrali contengano più nutrienti rispetto agli zuccheri semplici, anche questi vanno limitati in caso di acne.
Per il nostro organismo la forma più salutare di carboidrati viene dalle verdure in quanto la loro digestione avviene in modo differente rispetto agli zuccheri semplici.
I carboidrati presenti nelle verdure (grazie anche alla presenza delle fibre) vengono scomposti e digeriti molto lentamente con un minimo impatto sul picco glicemico.
Al contrario, gli zuccheri semplici entrano immediatamente nel flusso sanguigno causando un rialzo improvviso della glicemia e quindi dell’insulina e dell’IGF-1, con le conseguenze che abbiamo visto poco fa.
Anche la frutta deve essere tenuta sotto controllo perché contiene buone quantità di fruttosio.
Prediligi il consumo di frutti a basso indice glicemico (ad es. mirtilli. frutti di bosco, albicocche, fragole, mele).
Evita i succhi di frutta che, a causa della pastorizzazione, perdono completamente le fibre (che rallentano l’assorbimento degli zuccheri) e le vitamine.
Anche spremute e centrifugati fatti in casa non sono il modo ideale di consumare la frutta dato che buona parte della fibra viene eliminata.
Inoltre, se non vengono consumate immediatamente, anche il contenuto vitaminico si perde.
Secondo passo: metti in tavola proteine e grassi sani
Come ti ho già accennato, il consumo eccessivo di zuccheri e carboidrati raffinati a cui tutti siamo esposti oggigiorno ha le sue radici nel fatto che non mangiamo proteine e grassi sani a sufficienza.
Per ripristinare il giusto equilibrio, è necessario tornare a consumare questi due nutrienti così importanti nelle quantità di cui ognuno di noi ha bisogno.
In questo modo, ridurre significativamente la quantità di zuccheri sarà un passaggio naturale che eliminerà l’acne e ti donerà un aspetto giovanile come non ti aspetti.
Le migliori forme di proteine e di grassi sani che puoi introdurre nella tua dieta sono:
- proteine animali come carne, pesce e uova, evitando insaccati e altri prodotti lavorati
- proteine vegetali come semi di chia e canapa, semi di zucca e girasole e alcuni superfoods come la spirulina e la maca. I legumi sono da consumare con moderazione (una o due volte alla settimana al massimo) cucinati come ho spiegato qui o potrebbe essere necessario eliminarli del tutto
- i grassi sani comprendono olio di cocco, ghi, burro di buona qualità, avocado, olive, burro di cacao, burro di cocco. Evita gli oli vegetali (semi vari, mais, soia, ecc.) e le margarine che sono estremamente dannosi per la salute.
Leggi “La guida definitiva ai grassi sani nella dieta” e “La guida definitiva alle proteine: miti, verità, quali scegliere” per approfondire questi due argomenti così importanti.
Conclusione
L’acne è un disturbo spiacevole che, per quanto non pericoloso in sé e per sé, può avere un forte impatto sulla vita sociale e sul livello di autostima, soprattutto nel periodo dell’adolescenza.
L’approccio medico convenzionale non tiene minimamente conto del legame tra acne, intestino e alimentazione.
La maggior parte dei medici e dermatologi (con poche eccezioni) tendono a trattare i sintomi con farmaci e prodotti che possono avere effetti collaterali anche molto gravi, oltre ad essere costosi e a non risolvere il problema.
Se sei alle prese con un problema di acne che non riesci a risolvere con i metodi standard, è arrivato il momento di valutare un approccio diverso.
Parti da ciò che porti a tavola ogni giorno e dalla salute del tuo intestino.
Se hai bisogno di una guida, il SAUTÓN Approach è quello che fa per te perché si tratta di un metodo focalizzato proprio sul riportare in salute ed in equilibrio l’intestino e, di conseguenza, tutto il tuo organismo.
Fonti:
The Root Cause of Acne Your Doctor Will Never Tell You About
Foods to Avoid If You Have Acne
Simple Acne Treatment Works by Helping Your Gut Brain Connection
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Sirya 21 Aprile 2021
Bellissimo articolo, sto iniziando da poco il restart, tramite i vostri video e consigli, devo dire che sto riscoprendo un mondo totalmente nuovo. Seguendo un alimentazione prevalentemente vegetariana, da circa 10 anni, ho fatto sempre il carico di legumi, riso, cereali, gallette, pane patate e quant altro… pensando di fare bene in realtà mi sono intossicata… ed infatti da circa 8 anni soffro di acne e dismenorrea membranacea.. maledetti questi zuccheri ci hanno rovinato… vorrei chiedere se è possibile sapere quale frutti, a parte mele, pere e albicocche, si possono consumare sempre cuocendole, ad esempio nel mio caso di ciclo molto abbondante e doloroso, ho letto che le banane si possono mangiare, ma so che hanno un alto livello glicemico. Grazie di tutto
Maria Pia Festini 21 Aprile 2021
Ciao Sirya,
puoi consumare mele verdi, kiwi, ciliegie e frutti di bosco. Evita banane e pere. Ma a dirla tutta evita o riduci al minimo la frutta in modo da depurare meglio il fegato e risolvere più velocemente l’acne. Un caro saluto