L’allergia al Nichel è una nuova emergenza globale.
Può essere una allergia cutanea con manifestazioni sulla pelle, ma sempre più sta diventando una allergia alimentare con manifestazioni e sintomi gastro-intestinali.
Quella da contatto è assai studiata perché sempre più utensili e bigiotteria contengono questo metallo (anche i soldi!).
Dal punto di vista scientifico ci dicono che è una forte reazione spropositata dei linfociti T (cioè una particolare famiglia di globuli bianchi appartenente al sistema immunitario).
Proprio i testi dicono che il corpo riconosce come “nemico” un alimento o un oggetto che contiene il metallo e inizia a fargli la guerra.
L’altra cosa particolare è che la guerra quasi mai viene scatenata al primo contatto, ma in genere la reazione ci mette un po’ a mostrarsi, come se il corpo si sensibilizzasse nel tempo.
Infine il punto tragico è che, quando si scatena, la sintomatologia è così forte e invalidante, e il metallo nascosto praticamente dappertutto, che ti ritrovi a poter mangiare pochissime cose, hai terrore di consumare qualsiasi cosa, inizi a perdere peso e ad avere carenze nutrizionali sempre maggiori per via del “togliere tutto”.
E qui è importantissimo unire i puntini e comprendere la verità che non è chiara e che può indicare anche una possibile via d’uscita.
Il problema non è il Nichel, che di per sé è un metallo anche utile e innocuo, il problema è la reazione spropositata del sistema immunitario, scatenata da una profonda irritazione costante e silenziosa.
Quindi torniamo a quella che gli scienziati chiamano “infiammazione” e che è anche la causa profonda di tutte le forme di allergia e sensibilizzazione e la cui eliminazione e risoluzione è al primo posto nel metodo SAUTÓN.
Una reazione esagerata del sistema immunitario che nasce dall’intestino e che migra in tutto il corpo attraverso il sangue e disturba diversi sistemi, anche lontani tra loro.
Diciamo che è un sintomo fortissimo, estremo, di un problema che va avanti da tempo e che è legato ad un abuso di alimenti che creano infiammazione e che abbiamo continuato a mangiare in modo importante per lungo tempo, combinati spesso con una condizione di stress, anche questo di lunga data.
Quale può essere la Exit Strategy adeguata?
Anzitutto comprendere che ci vuole tempo e ci vogliono le azioni giuste, perché quando sono interessati intestino e sistema immunitario bisogna dare a questi organi e sistemi il tempo per riequilibrarsi.
Primo passo: eliminare tutti gli alimenti che scatenano infiammazione nel corpo per tre mesi. Completamente! Quindi glutine, farine, zucchero, cereali, legumi, frutta dolce, latte e derivati, alcolici, caffè e cioccolato, pomodoro, soia, spezie piccanti, semi oleosi. Tutti, contemporaneamente e per minimo 3 mesi.
Secondo passo: nello stesso tempo inondare il corpo di grassi sani, proteine fresche e vegetali leggermente cotti.
Terzo passo: completano la strategia probiotici di qualità, enzimi digestivi, acqua calda e masticazione lentissima.
Una volta calmata tutta l’infiammazione, si può procedere a testare gradualmente il cibo eliminato, valutando la reazione.
La meravigliosa notizia è che, se ci diamo tempo, la reazione migliora e molto gradualmente possiamo ridurre a pochissime voci i cibi da escludere.
Ma devi fare i passi giusti.
E se non sei certo di essere sensibile al Nichel, da oggi con il Test Genetico SAUTÓN puoi testare la tua predisposizione genetica a questa allergia. Lo trovi qui.
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Valeria 12 Febbraio 2024
La mia allergia al Nichel, o meglio la mia intossicazione, l ho superata facendo una dieta per 18 mesi per poi reintegrare man mano tutti gli alimenti. Ho eliminato il glutine e tutti gli alimenti (praticamente la maggior parte) che contengono questo metallo. Ho cucinato con pentole in vetro e utilizzato sempre carta forno per le cotture al forno. Ho utilizzato saponi sia per l igiene personale che per la casa senza Nichel. Cosmetici sempre senza Nichel. Ora sto decisamente meglio ma devo stare attenta a non fare gli “accumuli “nella stessa giornata di cibi con Nichel. Si può migliorare ma ci vuole pazienza.