Alla fine del pranzo ti prende sempre quel languorino e quella voglia di qualcosa di dolce?

Anche dopo un’abbuffata epica, trovi sempre lo spazio per un dolcetto, dei biscotti, un pezzo di torta o di cioccolata?

Se vuoi sapere perché hai voglia di finire il pasto con un dolce, continua a leggere questo articolo.

Ti spiegherò perché succede e come spezzare quest’abitudine e la dipendenza da dolci e zucchero.

Ecco l’indice dell’articolo: 

Perché hai voglia di finire il pasto con qualcosa di dolce?

Perché hai voglia di finire il pasto con qualcosa di dolce?

Quando desideri qualcosa di dolce alla fine del pasto vuol dire che sei sovraesposto ai carboidrati da molto tempo, magari senza accorgertene.

Cominci dalla colazione, rigorosamente dolce e ricca di carboidrati, che ti lascia soddisfatto solo per poco tempo e che inevitabilmente ti spinge a consumare altri dolci durante tutta la mattinata.

Poi a pranzo consumi quasi sempre il tuo piatto di pasta, accompagnato magari dal pane oppure, se sei fuori, un panino, un pezzo di pizza o qualcosa di veloce.

Così, subito dopo il pasto, ti viene inevitabilmente quella voglia di qualcosa di dolce che appaghi il tuo palato.

Questo perché lo zucchero non ti fornisce un senso di sazietà ma una continua sensazione di insoddisfazione per mancanza di vero nutrimento. 

Questa insoddisfazione ti rende ancora più affamato e desideroso di volerne sempre di più, proprio come una droga.

Cosa succede quando addenti qualcosa di dolce?

Lo zucchero passa rapidamente dalla bocca allo stomaco e tutti i segnali ormonali, attivati attraverso la saliva, comunicano a tutti gli organi interni che è in arrivo un nuovo carico di zucchero da dover smaltire rapidamente.

Lo zucchero passa quasi non toccato attraverso lo stomaco, giunge quindi nell’intestino dove scatena il rilascio di GIP, un ormone insulino sensibile, che innesca subito il rilascio di insulina.

Infatti lo zucchero nel sangue non può superare la soglia dei 5 grammi (un piccolo cucchiaino) e tutto il resto deve rapidamente essere eliminato e sistemato, pena gravi rischi per la sopravvivenza della persona.

Così l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, si occupa di pulire in profondità il sangue da tutto lo zucchero consumato.

Il lavoro dell’insulina

Per prima cosa, l’insulina cerca di dirottare lo zucchero verso le prime riserve di glicogeno, la forma di zucchero più facile da conservare.

Le riserve di glicogeno sono un piccolo “magazzino”, utile per la sopravvivenza e i momenti di necessità.

Corrisponde a circa 2000 calorie e, una volta raggiunta questa quota, non c’è più spazio per accumulare altro zucchero in questa forma.

Per svuotare le scorte di glicogeno ci vorrebbero 90 minuti di sforzo intenso (davvero impensabile a meno che non si sia sportivi o molto allenati) oppure 24 ore di digiuno completo.

Quindi per la maggior parte delle persone queste riserve sono sempre cronicamente già piene o quasi piene e non costituiscono una possibilità di scorta.

La seconda operazione svolta dall’insulina è quella di forzare le cellule ad usare lo zucchero come carburante.

Purtroppo la nostra vita da persone sedentarie ci impedisce di bruciarne molto. 

In più le cellule soffrono per questa forzatura e nel tempo possono iniziare a disubbidire ai comandi dell’insulina e rigettare lo zucchero.

Cosa succede allora?

Se l’insulina trova piene le riserve di glicogeno, e il nostro dispendio energetico è ridotto, quello che fa è dirottare lo zucchero verso il fegato per procedere ad una trasformazione secondaria, chiamata lipogenesi de novo.

Questo processo non è altro che la trasformazione dello zucchero che consumiamo in acidi grassi e la loro immissione nel sangue.

La lipogenesi de novo è un processo dispendioso per il nostro corpo ma ha il vantaggio di non avere limiti.

Quindi lo zucchero trasformato in grassi può essere accumulato potenzialmente in modo infinito, poiché va a finire nelle cellule adipose che possono sempre aumentare al bisogno.

I grassi così creati sono rappresentati da molecole dure, rese appiccicose dal contenuto degli zuccheri, che inglobano tutto ciò che incontrano ed iniziano a depositarsi nelle arterie con danni davvero infiniti e progressivi.

Queste molecole vengono dirottate verso le cellule adipose che le accolgono, crescono di numero e vanno a costituire quei cuscinetti odiosissimi molto difficili da svuotare.

In definitiva…

Attraverso la conversione in glicogeno, l’utilizzo come carburante e la conversione in grassi, lo zucchero nel sangue viene eliminato e pancreas ed insulina si mettono finalmente a riposo.

Grazie all’azione dell’insulina è stata eliminata ogni traccia di zucchero (anche quel 5% che è ritenuto vitale).

Questo comporta che ti senti stanco, privo di forze, anche se tutte le tue riserve sono stracolme e potresti sopravvivere giorni senza cibo.

Ma il cervello registra la carenza di zucchero nel sangue e stimola un altro ormone, il glucagone, perché mandi alle cellule il messaggio di svuotare un po’ i loro depositi di zucchero per poter ristabilire i giusti livelli nel corpo.

Questo messaggio è un meccanismo molto importante ma nemmeno il tempo che venga inviato e già noi abbiamo consumato altro dolce, in preda al nervosismo e all’insoddisfazione.

Così nuovo zucchero arriva nel sangue, il glucagone si disattiva e non riesce a svuotare le cellule, al suo posto riappare l’insulina e ricomincia tutto dall’inizio fino a che il corpo, un giorno, non riesce più a rispondere al segnale dell’insulina e ti ritrovi sovrappeso e magari anche a rischio di diabete.

Come evitare di aver voglia di dolce dopo il pasto? Strategia infallibile

Come evitare di aver voglia di dolce dopo il pasto? Strategia infallibile

Abbiamo visto che il desiderio di qualcosa di dolce avviene perché sei esposto costantemente ai carboidrati e allo zucchero, sin dal mattino.

Lo zucchero non ti sazia ma ti lascia insoddisfatto perché non sei nutrito, in pratica perché ti mancano i due antidoti allo zucchero: le proteine e i grassi sani

Consuma ogni giorno proteine fresche e di buona qualità, accompagnate da due porzioni di verdure cotte in modo leggero, in modo da tenere a riposo l’insulina e da saziarti.

Consuma regolarmente e quotidianamente anche i grassi sani che ti aiuteranno a ripulire il fegato.

Un altro strumento importante per favorire il lavoro del glucagone è applicare il digiuno intermittente, di cui trovi la guida qui.

Però, per il miglioramento completo, ti consiglio di effettuare il detox di 28 giorni, il Restart, le 4 settimane senza zucchero e senza altri alimenti infiammanti.

Leggi qui di più sul Restart.

Sarà un periodo che ti permetterà di spegnere l’infiammazione nel corpo, ripristinare il corretto lavoro degli ormoni, ritrovare energia, lucidità e forma fisica.

E se il desiderio di dolci si intensifica la sera?

Se il desiderio di dolci si intensifica la sera, vuol dire che l’esposizione ai carboidrati è costante per tutta la giornata.

Se questo desiderio è quotidiano e ingovernabile, è probabile che si sia creato un accumulo di “grasso viscerale”.

In questo caso devi aiutare il tuo corpo a riattivare la “sensibilità” delle cellule all’insulina e devi sospendere ogni forma di zucchero (semplice o complesso) per un tempo tale da smaltire l’accumulo, riattivando la sensibilità e lasciando agire il glucagone.

Anche in questo caso la strategia infallibile per te è:

  • aumentare il consumo di grassi sani e proteine fresche e di buona qualità
  • eliminare ogni forma di zucchero per 4 settimane
  • applicare il digiuno intermittente
  • muoverti con regolarità

Ma allora quando posso mangiare qualcosa di dolce?

Ma allora quando posso mangiare qualcosa di dolce?

Se segui uno stile alimentare come quello proposto dal SAUTÓN Approach, in cui consumi proteine, verdure cotte in modo leggero e grassi sani, la voglia di dolce gradualmente sparirà.

Tuttavia, se proprio vuoi concederti qualcosa di dolce, è importante che non sia un prodotto industriale, ricco di zuccheri, glutine, conservanti, coloranti e così via.

Meglio un dolce fatto in casa da te e ne puoi preparare tanti in stile SAUTÓN, low carb, a basso impatto glicemico e gustosissimi, seguendo le ricette che ti consiglio in questa guida.

Anche se sei vegano, non cedere ai dolci che trovi tra gli scaffali del supermercato, ma preferisci prepararli da te (ti suggerisco questa guida per consigli e ricette golose).

Il momento migliore per consumare questi dolci può essere a merenda, quindi dopo che sono trascorse un po’ di ore dal pranzo.

E se non riesci a rinunciare alla colazione dolce, ecco qui tante proposte golose se sei onnivoro (o qui se sei vegano).

Ti lasceranno soddisfatto, concentrato e carico di energia per tutta la mattinata.

Conclusione

Aver voglia di qualcosa di dolce alla fine del pasto è inevitabile se durante tutta la giornata consumi carboidrati (pasta, pane, taralli, colazione, dolce).

Essere esposto costantemente ai carboidrati, ti spinge a volerne sempre di più perché questi ti lasciano insoddisfatto, senza sazietà e senza nutrimento.

Per evitare di desiderare sempre il dolcetto a fine pasto o la sera, dopo cena, ti basterà solo consumare i due antidoti allo zucchero: le proteine e i grassi sani.

Utile anche il digiuno intermittente, un periodo di sospensione dal cibo, che serve per rimettere in moto il lavoro del glucagone.

Segui questi consigli e sarai libero dalla voglia di dolce alla fine di ogni pasto.

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