Se hai la sensazione di bruciore allo stomaco o dolore, nausea, vomito, singhiozzo, eruttazione continua, crampi addominali, diarrea, potresti soffrire di gastrite.
Si tratta di un’infiammazione acuta e momentanea o cronica e persistente dello stomaco che comporta la progressiva erosione della mucosa gastrica.
La gastrite acuta si manifesta improvvisamente ma può risolversi in un arco di tempo limitato.
È spesso la conseguenza di abitudini alimentari scorrette come abuso di cibi particolarmente piccanti, consumo eccessivo di sostanze alcoliche, assunzione di farmaci.
I sintomi potrebbero andare e venire a seconda di altri fattori, stile di vita, stress, che influenzano il corretto funzionamento dell’apparato digestivo.
La gastrite cronica ha una sintomatologia meno improvvisa e più lenta.
Alcune persone non sperimentano sintomi evidenti per molti anni fino a quando non sviluppano altri problemi a causa dell’infiammazione.
Può essere scatenata da infezione da Helicobacter pylori, insufficienza renale o epatica, morbo di Crohn, AIDS, patologie autoimmuni e provoca un assottigliamento della mucosa gastrica e un aumento graduale delle cellule infiammatorie.
Infiammazione: la causa scatenante
Che si tratti di un fenomeno temporaneo o cronico, la causa scatenante della gastrite è l’infiammazione.
In questo articolo andremo alla radice del problema e ti mostrerò come, attraverso nuove abitudini alimentari, è possibile prevenire e gestire con successo i sintomi.
Abbiamo già parlato, nell’articolo dedicato al reflusso gastroesofageo, dello stomaco e delle mucose a base di bicarbonato che lo proteggono, fungendo da barriere.
Quando il rivestimento delle pareti si infiamma, il sistema digestivo produce meno acido cloridrico e meno enzimi, lo stomaco è più vulnerabile a virus, primo tra tutti l’Helicobacter Pylori.
Helicobacter Pylori tra le cause scatenanti della gastrite
La gastrite cronica è più probabile che sia causata dall’infezione da Helicobacter Pylori rispetto alla gastrite acuta.
Secondo la ricerca, è presente dal 20% al 50% circa degli americani e fino al 90% delle persone che vivono nei paesi sottosviluppati.
L’apparato digestivo della maggior parte di noi contiene una quantità minima di Helicobacter Pylori.
In alcune persone questo batterio prolifera rapidamente e va ad annidarsi nel rivestimento dello stomaco, dove nel tempo provoca erosione, ulcere gastriche e altri problemi.
Una bassa funzione immunitaria e una notevole quantità di stress sono due motivi per cui può manifestarsi questo tipo di infezione ma, alla base, ciò che rende il terreno fertile all’Helicobacter è pur sempre l’infiammazione.
Se una ridotta quantità di acido cloridrico nello stomaco favorisce la crescita del batterio, una produzione eccessiva è altrettanto dannosa, altera l’equilibrio tra muco e succhi gastrici ed è un’altra delle cause della gastrite.
Il ruolo dell’istamina nella gastrite
L’istamina appartiene alla famiglia delle ammine biogene cioè composti azotati (prodotti di scarto) derivanti dalla cattiva conservazione e putrefazione delle proteine animali nonché dalla loro mal digestione e dannose per il nostro organismo.
L’istamina è la più potente ed è prodotta naturalmente dalle cellule del sistema immunitario presenti anche nelle mucose dello stomaco.
Attraverso uno dei suoi recettori, l’H2, modula anche la produzione di acido cloridrico, utile a tenere sotto controllo l’eventuale proliferazione di batteri responsabili, a loro volta, di un eccesso di produzione d’istamina.
L’eccessiva quantità di istamina nel corpo è responsabile delle allergie ed intolleranze, malattie autoimmuni, dell’infiammazione cronica e di varie altre patologie anche serie.
È il sottoprodotto di un intestino disbiotico (microflora alterata) e più c’è disbiosi, più l’intestino produce istamina.
Più istamina c’è nel corpo, più lo stomaco a sua volta è indotto a produrre acido cloridrico e dunque infiammazione che favorisce la comparsa di bruciore e gastrite.
Il nostro organismo ha delle armi endogene per neutralizzare l’eccesso di istamina derivante, ad esempio, dall’ingestione di proteine avariate, attraverso enzimi specifici (Dao e Hnmt) e il ricettore H1 che induce vomito e diarrea.
Ciò nonostante, la cosa migliore è aver cura della salute del proprio intestino, prevenire la disbiosi e far in modo che l’intestino tenue con i suoi villi intestinali “digerisca” ed assimili le proteine impedendo ai batteri putrefattivi e fermentativi di aggredirle.
Utile anche conoscere e ridurre od eliminare temporaneamente dalla nostra dieta cibi ricchi di istamina.
Trovi un approfondimento sugli allergeni e sull’istamina presente nei cibi, qui.
Perché l’intestino va in disbiosi?
Nella società moderna è aumentato vertiginosamente il consumo di alimenti non adatti al nostro organismo, alimenti nuovi che l’uomo ha introdotto solo qualche millennio fa, una sciocchezza se paragonata alla scala dell’evoluzione.
È il caso del glutine e di tutti i cereali, bevande, cibi fermentati e cibi ricchi di amidi.
L’abuso di queste categorie di alimenti e una dieta carbocentrica, la paura d’introdurre grassi sani, l’abitudine di ricorrere a cibo surgelato e confezionato e un ritmo di vita sempre più frenetico, favoriscono la disbiosi, il malassorbimento e l’infiammazione cronica di cui la gastrite è solo una delle patologie che ne conseguono.
Gastrite e ulteriori fattori di rischio
Per riassumere, ecco quindi i possibili fattori di rischio che favoriscono la comparsa della gastrite:
- dieta povera
- carenze nutrizionali
- fumo
- sovrappeso
- eccesso di alcool
- basse difese immunitarie
- infezioni da Helicobacter Pylori
- uso prolungato di medicinali (FANS e antidolorifici)
- alti livelli di stress
- età avanzata (oltre i 60 anni)
Invertire la rotta con una dieta equilibrata
La buona notizia è che spesso la gastrite di lieve entità può essere risolta a cominciare dalla dieta, prima che diventi un disturbo potenzialmente pericoloso ed invalidante.
Modificare le proprie abitudini è il primo passo per invertire la rotta.
Passo n. 1: le buone abitudini
Consuma pasti regolari
I medici raccomandavano alle persone con gastrite o ulcere, di consumare più pasti con piccole porzioni e in modo frequente ma la ricerca ha dimostrato che questa tattica promuove alti livelli di acidità di stomaco.
Meglio pasti più consistenti e regolari per tenere sotto controllo l’acido prodotto dallo stomaco e ridurre l’irritazione. (1)
Anticipa la cena
Prima di andare a letto, assicurati che siano trascorse almeno 4 ore dalla cena in modo da dare allo stomaco la possibilità di digerire tutto il cibo.
Evita proteine animali la sera perché richiedono una digestione più lunga e consuma invece un pasto a base di zuppe e verdure cotte in modo leggero.
Bevi acqua calda
L’acqua calda è un vero toccasana per uno stomaco infiammato.
A differenza di altre bevande, non aumenta la produzione di acidi e lenisce il bruciore.
Consumane un litro e mezzo/due lontano dai pasti per non annacquare i succhi gastrici ed aiutare lo stomaco a compiere la trasformazione in modo corretto.
Mastica bene il cibo
La digestione inizia non appena introduciamo il cibo in bocca: le ghiandole salivari rilasciano enzimi che hanno il compito di degradare sostanze come gli amidi, ad esempio.
Consegnare allo stomaco cibo con una consistenza cremosa è ben diverso dall’inviargli cibo mal masticato e inghiottito di fretta: lo stomaco dovrà impiegare molta più energia, uno sforzo che lo porterà a surriscaldarsi e ad infiammarsi sempre più.
Riduci lo stress
Lo stress può innescare un aumento del rilascio di acidi e aumentare l’infiammazione, oltre a ridurre la funzione immunitaria.
Smetti di fumare
Il fumo rallenta la guarigione della mucosa gastrica, aumenta il tasso di ricorrenza delle ulcere e incoraggia lo sviluppo di infezioni.
Limita o elimina il consumo di farmaci
Gli studi suggeriscono che altre misure per ridurre la gastrite e le ulcere gastriche, includono la limitazione o l’eliminazione dell’uso di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS).
Passo n. 2: gestire i sintomi attraverso l’alimentazione
Rivedere la dieta è l’altro passo importante per aiutare lo stomaco a recuperare la piena funzionalità e soprattutto per prevenire infiammazioni ed infezioni.
La gastrite acuta e i sintomi dell’ulcera gastrica di solito scompaiono entro alcune settimane quando rimuovi le sostanze irritanti che causano l’infiammazione dello stomaco e l’erosione.
Sebbene i cibi piccanti non causino gastrite e ulcere, possono comunque peggiorare i sintomi.
Sintomi della gastrite: gli alimenti che la peggiorano
Per aiutare a placare il dolore della gastrite e ridurre il rischio di ricomparsa, elimina dalla dieta per un periodo di tempo:
- Agrumi e succhi di frutta: sono ricchi di acidi naturali e studi affermano che attivano il rilascio di neurotrasmettitori chimici che causano dolore nelle persone con infiammazione dello stomaco
- Pomodori: sono simili agli agrumi in quanto sono acidi e possono irritare uno stomaco sensibile
- Latte e prodotti latto-caseari: per anni i medici erano soliti dire ai pazienti di gastrite e ulcera di bere latte per proteggere lo stomaco e contribuire a bloccare gli effetti degli acidi, tuttavia questo consiglio non è più ritenuto utile. Gli esperti ora affermano che il calcio e le proteine del latte, in realtà stimolino il rilascio di una maggiore produzione di acido e peggiorano l’infiammazione
- Alcol: l’alcol in eccesso può erodere il rivestimento dello stomaco e peggiorare anch’esso l’infiammazione oltre che distruggere gli enzimi digestivi
- Caffè: ha una natura acida e molto riscaldante per lo stomaco e contribuisce ad aumentare la sensazione di bruciore
- Alimenti piccanti: non causano gastrite o ulcere, ma possono peggiorare i sintomi. Questi includono peperoncino, pepe di Caienna, pepe, curry, zenzero
- Alimenti riscaldanti: ci sono alimenti che, anche se non sembra, hanno una natura calda ed un effetto troppo riscaldante sulla digestione. Questi, se consumati quotidianamente e per lunghi periodi, peggiorano l’infiammazione ed i sintomi della gastrite. Attenzione quindi a: cioccolato, miele, yogurt, frutta secca (noci, mandorle) e semi oleosi
- Cibi raffinati ed in scatola: si tratta di pane bianco, pasta, prodotti con zuccheri aggiunti, carne di allevamento, grassi trans, oli vegetali raffinati, cibi fritti. Possono innescare allergie alimentari, aumentare l’infiammazione nell’intestino, rallentare la guarigione e renderti più incline alle infezioni.
Passo n. 3: inserisci alimenti che aiutano a ridurre i sintomi della gastrite
Dolori, bruciori ed infiammazione possono essere tenuti a bada tramite l’adozione di una dieta antinfiammatoria, a basso contenuto di carboidrati dove si prediligono:
- Alimenti ad alto contenuto di antiossidanti: la ricerca mostra che alimenti ad alto contenuto di antiossidanti, come quelli ricchi di vitamina C, vitamina A e flavonoidi possono aiutare a ridurre l’infiammazione dello stomaco e il rischio di disturbi o complicazioni digestive.
- Alimenti probiotici: studi suggeriscono che il consumo di cibi e integratori probiotici contenenti batteri benefici come il Lactobacillus bulgaricus, possono aiutare a controllare l’ Helicobacter Pylori e trattare le infezioni del tratto gastrointestinale che provocano gastrite e ulcere. Inoltre, regolano la quantità di acido nello stomaco e riducono l’infiammazione, inibendo l’azione delle citochine infiammatorie (2).
- Liquirizia, finocchio e anice: la radice di liquirizia contiene un composto chiamato acido glicirrizico, noto per i suoi effetti lenitivi sullo stomaco e le capacità di rafforzamento all’interno del tratto gastrointestinale. Utili nell’offrire sollievo sono anche tisane a base di finocchio e anice.
- Alimenti ricchi di fibre: una dieta ricca di fibre ha dimostrato di essere benefica per la gastrite e altri disturbi digestivi. Le migliori fonti di fibre restano le verdure. Vanno evitati, nella fase acuta, i cereali integrali e i legumi che, anche se ricchi di fibre, sono potenzialmente infiammanti per via dell’acido fitico e delle lectine che contengono.
- Grassi e proteine sane: le proteine magre aiutano a riparare la parete intestinale e trattano problemi digestivi, come la sindrome dell’intestino permeabile, che può scatenare l’infiammazione. Buone fonti di proteine includono carne di animali nutriti ad erba, pesce pescato fresco, salmone o sardine (ricchi di Omega 3, anti-infiammatori), uova biologiche e pollame allevato a terra. Altri grassi sani facili da digerire sono olio di cocco, olio d’oliva e ghi.
Conclusione
La gastrite è una condizione digestiva causata da infiammazione della mucosa gastrica, del rivestimento dello stomaco e del tratto gastrointestinale.
L’erosione del rivestimento dello stomaco induce una maggiore produzione di acido che causa sensazioni di bruciore e dolore e talvolta malassorbimento delle sostanze nutritive.
Una dieta che contiene principalmente verdura, proteine di alta qualità e grassi sani, come quella proposta nel SAUTÓN Approach, può aiutare a gestire i sintomi della gastrite, consente di mantenere il peso forma e prevenire carenze di vitamine, minerali e antiossidanti che possono portare a ulteriori complicazioni.
Fonti:
Leggi anche:
Reflusso acido: previenilo con lo stile di vita e i migliori rimedi naturali
Pancia gonfia? Cause comuni e rimedi per combattere il gonfiore
Trovi ottimi probiotici e rimedi citati nell’articolo nel nostro shop online:
Anna 12 Settembre 2019
In passato ho sofferto di una brutta gastrite per quasi 3 anni, alternavo periodi di 3-4 mesi con gastrite e dolori lancinanti di giorno e di notte ad altrettanti periodi normali. Sono sempre stata già molto magra di mio, purtroppo questa brutta esperienza mi ha fatto calare ulteriormente di peso facendomi sentire anche brutta oltre che sofferente e stressata da questa malattia. L’unica cosa che riuscivo a digerire bene (o almeno così mi sembrava) era la pastina in bianco, senza sapere che così facendo mi stavo scavando la fossa da sola.
La SVOLTA è avvenuta dopo che per l’ennesima volta ho letto sul web dei danni dei cereali, e mi si è accesa una lampadina! Ho deciso così di ridurre drasticamente tutti i cibi processati (soprattutto i malefici farinacei). Voglio sottolineare che non li avevo eliminati completamente, nella mia routine mi concedevo due giorni alla settimana vecchio stile (pasta, pane, biscotti, ecc.), mentre negli altri giorni consumavo solo cereali in chicchi o patate, verdure, tanta frutta, formaggio, uova. So che siete piuttosto contrari al consumo abbondante di frutta e non consigliate tanto le patate, ma evidentemente mangiare cibi allo stato naturale è bastato per innescare un processo di guarigione.
Quando avevo iniziato questo nuovo regime, ero nel periodo in cui stavano ricomparendo i soliti sintomi che ormai conoscevo e che mi preannunciavano l’arrivo della tanto temuta gastrite. Ebbene è bastata una sola settimana di cambiamento di rotta e i sintomi sono velocemente regrediti per non ritornare mai più!!
Oggi sono felice di poter dire che per me la gastrite è solo un brutto ricordo (ormai sono passati più di tre anni), e ogni volta che ci ripenso mi congratulo con me stessa per il cambiamento che quel giorno ho deciso di mettere seriamente in atto. Anche la mia salute e vitalità in generale è migliorata su tutti i fronti.
Voglio lasciare la mia testimonianza a chi soffre di questo brutto malessere dicendo di lasciar perdere la pasta in bianco che di solito viene consigliata in questi casi! Provate a fare qualche giorno di fila senza farinacei e prodotti industriali e vedrete fin da subito la differenza. Se fate fatica potete anche concedervi uno sgarro ogni tanto, come facevo io, senza però deviare troppo o troppo a lungo dalla retta via. Il vostro corpo vi ringrazierà, la vostra vita vi ringrazierà, perché è davvero una rinascita e una riscoperta di sé stessi. Guarire è bellissimo. E forse con il passare del tempo ad alcuni sorgerà il desiderio di perfezionare ulteriormente la propria alimentazione, e di conseguenza la propria salute ed energia, apportando nuove e migliori modifiche e mettendo sempre di più da parte gli sgarri verso i quali si perderà sempre di più interesse, come sta succedendo a me ora.
Maria Pia Festini 12 Settembre 2019
Ciao Anna,
grazie per la tua preziosa testimonianza! Sono certa che sarà d’ispirazione per molte persone. Un caro saluto