L’indebolimento e la riduzione della densità ossea tipica dell’osteoporosi, non sempre è un problema associato alla vecchiaia.

Attorno ai 25/ 30 anni di età, la massa ossea, cioè la consistenza di minerali presenti nello scheletro, raggiunge il suo picco, dopodiché inizia a diminuire gradualmente. Nelle donne questo indebolimento può accelerare significativamente durante i primi 10 anni dall’entrata in menopausa con una dispersione significativa di minerali.

Questo il motivo per cui l’osteoporosi colpisce soprattutto le donne: a 60 anni una su dieci, a 80 due su cinque.
In questo articolo capiremo meglio come avviene la degradazione ossea ed analizzeremo le cause principali di questo comune fenomeno.

La maggiore porosità e fragilità delle ossa fanno aumentare drasticamente la probabilità di fratture che seppure interessano tutto lo scheletro, riguardano soprattutto i femori, le anche e le vertebre.

Le statistiche ci dicono che nel 2000 si sono verificate nel mondo 9 milioni di fratture osteoporotiche, un quarto delle quali hanno interessato anche gli uomini. In Italia ogni anno si registrano 250.000 fratture, 80.000 relative all’anca e 70.000 al femore.

La frattura delle anche è particolarmente insidiosa: il 20% di coloro che la subiscono, muoiono nei primi 12 mesi successivi alla frattura.
Una vera e propria epidemia, un’emergenza sanitaria che colpisce gli anziani e le donne in menopausa, ma da cui neanche gli uomini sono immuni.

Le tipologie più comuni

Esistono vari tipi di osteoporosi, le più comuni sono due:

Osteoporosi postmenopausale o di primo grado, è una condizione che colpisce le donne in menopausa la cui causa principale è da riscontrarsi nella netta diminuzione della produzione, da parte dell’organismo, di estrogeni, gli ormoni sessuali femminili. Questi tra i vari compiti, hanno anche quello di garantire un equilibrio nel “turnover osseo” di cui parleremo a breve.

Osteoporosi senile o di secondo grado, colpisce soprattutto gli anziani ed è dovuta al progressivo rallentamento dei processi vitali, come la ridotta capacità sia di assorbire il calcio da parte dell’intestino sia di sintetizzare la vitamina D da parte della pelle tramite i raggi del sole.

Com’è fatto l’osso ed il suo metabolismo

Anche le ossa hanno un loro metabolismo e sono soggette ad una fase ciclica chiamata rimodellamento o turnover osseo. Vediamo di che cosa si tratta.
Quando vogliamo prenderci cura delle nostre ossa pensiamo subito al calcio, in realtà le ossa contengono circa una dozzina di minerali diversi altrettanto importanti.

Le ossa dello scheletro infatti sono la nostra riserva principale di minerali che donano rigidità e densità. Sono composte anche da una matrice di collagene che conferisce la giusta flessibilità.

Senza una buona flessibilità, le ossa diventano fragili e si rompono facilmente.  Nelle ossa di tutto il corpo vi è un quotidiano e continuo processo di demolizione e ricostruzione ad opera di particolari cellule.

Gli osteoclasti sono cellule che durante la notte distruggono il tessuto osseo. Prelevano e riassorbono i minerali liberandoli nel flusso sanguigno.

Gli osteoblasti al contrario, sono cellule che rimodellano il tessuto prelevando i minerali dal sangue.

Questo processo di demolizione del vecchio e rimodellamento del nuovo, dura tutta la vita e se è in un perfetto equilibrio garantisce forza e salute alle nostre ossa.

Nell’osteoporosi il tasso netto di riassorbimento osseo supera il tasso di formazione e ricostruzione dell’osso, uno squilibrio che si traduce nella tipica diminuzione della massa ossea che rendono le ossa porose e fragili.

Quali sono le cause dell’osteoporosi?

L’osteoporosi non è più da considerare un’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento e le fratture non andrebbero più viste come causa di un incidente o una fatalità bensì come conseguenza del nostro stile di vita e abitudini alimentari.

I fattori che alterano l’equilibrio del turnover osseo sono diversi:

  • carenza di micronutrienti
  • eccesso di acidità nel sangue
  • dieta ricca di carboidrati
  • scarsa funzionalità dell’ormone Gh
  • medicinali e integratori di calcio

La carenza di micronutrienti favorisce l’osteoporosi

I micronutrienti sono vitamine e minerali e quelli che svolgono un ruolo fondamentale per la ricostruzione della massa ossea sono: vitamina D, vitamina K2 vitamina C, minerali quali calcio, magnesio e potassio. Una loro prolungata e cronica carenza espone le ossa ad un progressivo indebolimento e predispone all’osteoporosi.

Un eccesso di acidità nel sangue favorisce l’osteoporosi

La condizione di acidosi si manifesta quando vi è un’alterazione del ph nel sangue che l’organismo corregge e riporta in equilibrio prelevando il calcio, sostanza alcalina, dalle ossa. Più siamo in acidosi, più intaccheremo le nostre riserve di calcio svuotando le ossa e più ci esporremo al rischio di osteoporosi.

Una dieta ricca di carboidrati favorisce l’osteoporosi

Nonostante il nostro organismo possegga al suo interno un efficace sistema di controllo dell’acidosi, non è spesso in grado di processare le innumerevoli quantità di scorie acide introdotte con l’alimentazione moderna. Tutte scorie che ristagnano nei tessuti tenendo il corpo in perenne stato di acidità tissutale.

Troppo spesso vengono prese di mira le proteine animali quali uniche responsabili di un eccesso di acidità nel sangue, mentre in realtà i maggiori responsabili sono gli zuccheri ed una dieta ricca di carboidrati.

Quando ad un pasto viene consumata la giusta dose di proteine (un grammo per ogni chilo di massa magra corporea), queste vengono tutte impiegate ai fini plastici, non vengono bruciate per produrre energia e dunque non rilasciano scorie acide.

Carboidrati e zuccheri al contrario, non vengono utilizzati dal corpo a fini plastici, ma solo per fini energetici.

Il processo attraverso il quale questo avviene, è quello della glicolisi, processo di combustione cellulare che libera scorie acide (atomi H+ e piruvato) che contribuiscono all’aumento dell’acidità nel sangue.

I cerali integrali ostacolano la corretta ricostruzione delle ossa

Spendiamo due parole sui cereali integrali. Oltre ad essere dei carboidrati con un alto indice glicemico, contengono acido fitico che ha un effetto chelante: impedisce cioè l’assorbimento a livello intestinale di calcio, magnesio e potassio, necessari per una corretta ricostruzione delle ossa.

L’acido fitico contenuto anche nei semi oleosi e nella frutta a guscio, contribuisce inoltre ad incrementare il tasso di acidità e infiammazione sistemica.

Una scarsa funzionalità dell’ormone Gh favorisce l’osteoporosi

L’ormone Gh è l’ormone deputato alla crescita e alla costruzione non solo dei tessuti, ma anche dello scheletro. La sua naturale produzione da parte dell’organismo viene ostacolata tutte le volte che, a causa di un’alimentazione ricca di carboidrati e zuccheri, vi è in circolo un eccesso d’insulina e cortisolo. Anche un’alimentazione povera di proteine contribuisce ad una carenza dell’ormone Gh nel sangue.

Medicinali e integratori di calcio favoriscono l’osteoporosi

La medicina ufficiale ricorre a farmaci bifosfonati per trattare la perdita della massa ossea nell’osteoporosi.
Studi dimostrano però che nel tempo, questi tipi di farmaci peggiorano le condizioni dell’osso, inibendo l’azione di demolizione degli osteoclasti ed impedendo il naturale ricambio.

Il risultato è che si ha sì un aumento della densità ossea, ma ossa più dense non è sinonimo di ossa più forti.

Nelle donne che hanno assunto un farmaco bifosfonato, per cinque o più anni, si è potuto notare come le loro ossa abbiano perso completamente la capacità di rigenerarsi e come queste siano più fragili e soggette a fratture.

Calcio sì o calcio no?

Per prevenire e curare l’osteoporosi, la raccomandazione classica è quella di aumentare l’assunzione di calcio anche attraverso gli integratori. In realtà le ossa sono composte da almeno una dozzina di minerali diversi e concentrandosi solo sul calcio, si rischia di indebolire le ossa aumentando il rischio di osteoporosi.

Il Dr. Robert Thompson nel suo libro “The Calcium Lie” (La bugia del calcio), propone come migliore alternativa al calcio, l’uso del sale da cucina integrale e cita come esempio il sale dell’Himalaya, ricca fonte di oligominerali in traccia (contiene tutti gli 84 minerali presenti nel nostro organismo), importanti per molte delle funzioni del corpo.
La Dott.ssa Kate Rheaume-Bleue, raccomanda poi il giusto equilibrio tra questi sei vitamine e minerali:

  • Calcio
  • Vitamina D
  • Vitamina K2
  • Magnesio
  • Sodio
  • Potassio

La mancanza di equilibrio tra questi nutrienti è il motivo per cui gli integratori di calcio sono stati associati ad un maggior rischio di infarto e ictus.
Solo lavorando in sinergia e mantenendo il giusto equilibrio, questi nutrienti promuovono ossa forti e sane.
In un prossimo articolo parleremo della corretta alimentazione e delle strategie per prevenire e curare il fenomeno dell’osteoporosi.

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Fonti

Drmercola.com

Endocrinologiaoggi.it

Adriano Panzironi “Vivere 120 anni” WTE Editore