Infiammazione cronica: cause, conseguenze e come uscirne
L’infiammazione è un meccanismo naturale con cui il tuo organismo si difende dalle aggressioni esterne.
È spesso sistemica ma può diventare cronica per diverse cause. Ecco come uscirne.
NUTRIZIONE
L’infiammazione è un meccanismo naturale con cui il tuo organismo si difende dalle aggressioni esterne.
È spesso sistemica ma può diventare cronica per diverse cause. Ecco come uscirne.
L’omocisteina viene prodotta dal corpo durante la metilazione, il processo del metabolismo della metionina; è un prodotto di scarto che normalmente viene trasformato in una sostanza innocua utile all’organismo.
Tutti abbiamo omocisteina nel sangue, il problema sorge quando non viene metabolizzata nel modo adeguato e si accumula all’interno dell’organismo creando il fenomeno dell’iperomocisteinemia.
La noce di cocco è uno degli alimenti più straordinari che la natura ci offre.
Ha degli effetti estremamente benefici sul nostro organismo, non importa sotto quale forma viene assunta: polpa fresca o essiccata, matura o ancora verde, acqua o latte, olio o burro, farina, zucchero e addirittura vino e aceto.
In qualsiasi modo decidiamo di aggiungerla alla nostra dieta, siate certi, non ci deluderà.
La noce di cocco è uno dei frutti più straordinari della natura e rappresenta da sempre una fonte di sostentamento per le popolazioni asiatiche e dell’Oceania.
Come il baobab per gli africani, la palma da cocco viene definita dai locali, albero della vita.
In questo articolo scopriremo il valore nutritivo e medicinale racchiuso in ogni sua parte:
Circa 2000 anni fa Ippocrate descriveva la prima reazione avversa documentata al latte di mucca con sintomi che coinvolgevano la pelle e l’apparato digerente.
Oggigiorno il latte di mucca è uno dei primi alimenti che vengono introdotti nella dieta dei bambini dopo lo svezzamento e, in conseguenza, una delle principali cause di allergie alimentari che si sviluppano nella prima infanzia.
L’allergia alle proteine del latte insieme all’intolleranza al lattosio è molto comune nei bambini ed è in genere la prima forma di allergia alimentare che si manifesta e che può portare nel tempo all’insorgere anche di reazioni avverse ad altri alimenti:
L’olio, la polpa, il latte e altri prodotti che si ricavano dal cocco sono da sempre alla base della vita di molte popolazioni asiatiche, del Pacifico e di molte isole come le Samoa e le Filippine.
Fino ad alcuni decenni fa nessuno degli abitanti di queste zone si sarebbe mai sognato di mettere in discussione le virtù alimentari, terapeutiche e farmacologiche di quello che viene definito “l’albero della vita”: il cocco e tutti i prodotti che se ne ricavano erano presenti nella vita di ognuno da prima ancora della nascita (le gestanti ad esempio usavano cospargere ogni giorno il ventre di olio di cocco per prevenire le smagliature e favorire un parto più rapido e indolore) alla morte.
Poi, qualche decennio fa, le cose hanno iniziato a cambiare…in peggio.
Poco meno di due anni fa ho lanciato a me stessa una sfida e ho deciso di provare ad eliminare grano, cereali e zuccheri dalla mia vita e spesso, quando mi capita di parlare delle mie scelte alimentari, mi sento rivolgere domande come queste: “Ma se togli grano e cereali cosa mangi?” oppure “Di cosa ti nutri se non mangi pane e pasta (eccetera)?” o anche (e questa in un certo senso è la domanda più scioccante di tutte), “Se non mangi questi alimenti cosa ti rimane?”
Ogni volta che mi succede di sentirmi rivolgere questo tipo di domande ho in genere un momento in cui, in rapida successione, passo dalla sorpresa al chiedermi se la persona che ho di fronte parla sul serio o mi sta prendendo in giro perché dico…ma davvero hai scordato tutto il resto?
Si parla spesso dell’anemia e degli effetti di una carenza di ferro per la nostra salute, mentre poco viene detto su l’aspetto contrario, l’eccesso di ferro nel sangue che sembra essere molto più comune e pericoloso.
In questo articolo scopriremo perché con l’avanzare dell’età è importante monitorare attraverso le analisi del sangue il valore del ferro, quali sono i marcatori da tenere sotto controllo e come abbassarne un eventuale alto livello.
Due sono le vie attraverso cui ricaviamo energia dal cibo.
Una è quella dei carboidrati, sempre più incoraggiata dall’industria alimentare, l’altra è quella dei grassi saturi, scoraggiata dalle linee guida nutrizionali, divulgate da media ed enti governativi.
Le direttive emanate nel 2016 dal Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) consigliano agli americani di consumare grassi saturi in quantità inferiori al 10% delle calorie quotidiane, nonostante gli studi clinici effettuati a supporto di questa affermazione risalgano agli anni Cinquanta e siano stati da tempo ampiamente smentiti dalla scienza.
In questo articolo metteremo a confronto cosa realmente succede al corpo quando brucia e ricava energia dai carboidrati e cosa succede quando brucia e ricava energia dai grassi.
Il processo della digestione in apparenza sembra semplice: mettiamo il cibo in bocca, mastichiamo, ingoiamo.
A questo punto il nostro corpo si occupa di scomporre i cibi nei suoi nutrienti fondamentali in modo che questi possano essere assorbiti e assimilati.
Quello che serve rimane dentro, quello che non serve viene mandato fuori.
Semplice, giusto?
Sbagliato.