In un mondo pieno di sostanze tossiche che hanno rovinato irrimediabilmente la qualità dell’aria, dell’acqua e del cibo, l’ultima cosa che vogliamo sentire è che ci sono sostanze tossiche anche in quello che dovrebbe essere cibo fresco, sano e nutriente.

Che ci piaccia o no però, questi veleni ci sono, anche nelle piante, e hanno uno scopo ben preciso per la salute della pianta stessa.

Il problema si ha quando la fisiologia umana è compromessa e non ha la capacità di neutralizzare questi veleni, cosa che provoca ogni sorta di disagi.

Ma quali sono questi veleni? Dove si nascondono? Chi dovrebbe evitarli? E cosa possiamo fare per mitigarne gli effetti?

Oggi ci occupiamo di uno di questi, presente soprattutto in alcuni alimenti vegetali, gli ossalati.

Cosa sono gli ossalati?

Gli ossalati sono un “veleno” vegetale che si trova naturalmente nelle radici, nelle foglie e negli steli di alcuni dei vegetali più nutrienti. Gli ossalati sono come dei minuscoli frammenti di vetro che scoraggiano gli insetti dal mangiare la pianta.

Normalmente non sono pericolosi per l’uomo, dal momento che la nostra flora batterica li consuma e vengono eliminati attraverso le feci.

Purtroppo, però, a causa dell’uso di antibiotici, dello stress cronico e di diete ricche di zucchero e grassi di cattiva qualità, l’equilibrio delicato della flora batterica (che è il primo consumatore di ossalati) viene meno, e questo rende il sistema intestinale incapace di occuparsene e di smaltirli in modo sicuro ed efficace.

Quali sono gli alimenti ricchi di ossalati?

Tra i cibi che contengono ossalati abbiamo:

  • Spinaci
  • Cioccolato
  • Cibi a base di soia non fermentata
  • Patate dolci
  • Noci e semi (tranne i semi di lino)
  • Barbabietole
  • Peperoni
  • Melanzane
  • Rabarbaro
  • Rape
  • Patate
  • Tè nero

Al contrario, sono molto poveri di ossalati i frutti come mele e pere, le uova, il formaggio, selvaggina e pesce (tranne il tonno).

I problemi principali degli ossalati

Gli ossalati possono impedire l’assorbimento del calcio a livello intestinale e possono causare problemi anche gravi in chi ha calcoli (Leggi qui gli studi 1, 2).

Quindi è bene che li evitino tutti coloro che hanno carenze di minerali e feci liquide e chi ha problemi reumatici e alle ossa.

Alcune particolari condizioni possono elevare il calcio o l’ossalato nelle urine e aumentare il rischio di calcoli renali di ossalato di calcio. Questo è particolarmente probabile nelle persone che sono carenti di magnesio (Leggi qui lo studio 3).

I calcoli di ossalato di calcio sono costituiti da cristalli e possono variare nelle dimensioni dal diametro di un chicco di riso a due pollici. Molti calcoli renali contengono calcio.

Quando il calcio viene consumato con alimenti ad alto contenuto di ossalati, l’acido ossalico nell’intestino si combina con il calcio per formare ossalati di calcio insolubili che vengono eliminati nelle feci. Questa forma di ossalato non può essere assorbita nel corpo.

Tuttavia, se il livello di acido ossalico è molto alto nel sangue filtrato dal rene, può combinarsi con il calcio per formare cristalli che potrebbero bloccare il flusso di urina e causare intenso dolore nel momento della minzione.

È importante sottolineare che questi cristalli possono formarsi anche nelle ossa, nelle articolazioni, nei vasi sanguigni, nei polmoni, nei nervi e nel cervello.

Un altro caso in cui gli ossalati potrebbero dare problemi è in chi ha infezioni fungine, come la candida (Leggi qui lo studio 4).

Chi ha una Candida sistemica, quindi, dovrebbe fare una dieta a bassissimo contenuto di ossalati e le persone con permeabilità intestinale dovrebbero evitarli del tutto.

I cristalli di ossalato possono anche comportarsi quasi come rasoi taglienti e possono provocare danni ai tessuti. Questi cristalli provocano danni a causa della loro struttura fisica, ma anche perché qualsiasi contatto con i cristalli aumenta l’infiammazione.

I cristalli di ossalati di ferro provocano notevoli danni ossidativi e diminuiscono i depositi di ferro necessari per la formazione dei globuli rossi.

È importante sottolineare che gli ossalati fungono anche da agenti chelanti e possono chelare molti metalli tossici come il mercurio e il piombo. A differenza di altri agenti chelanti (che sono positivi), gli ossalati possono intrappolare i metalli pesanti nei tessuti rendendo la loro eliminazione molto difficile.

Le persone con calcoli renali, fibromialgia, COPD, asma, fibrosi cistica, tiroidite di Hashimoto, ipotiroidismo, vulvodinia o dolori genitali dovrebbero fare una dieta povera di ossalati.

Le persone con malattie infiammatorie autoimmuni, problemi e carenze di minerali trovano sollievo dal limitare gli ossalati.

(Altre informazioni qui)

Cosa si può fare per superare la sensibilità agli ossalati?

Per prima cosa bisogna evitare i cibi contenenti ossalati fino a quando la Candida non è sotto controllo, la permeabilità intestinale è stata guarita ed è stato ristabilito un buon equilibrio della flora batterica.

Alcuni batteri come il Bifidus lactis, Bifidus infantis, e il Lactobacillus plantarum hanno la capacità di consumare gli ossalati, quindi includerli nella dieta attraverso un buon supplemento di probiotici può essere una buona idea.

Cerca di evitare il più possibile gli antibiotici, che distruggono la tua flora batterica.

Ridurre gli ossalati in quinoa, miglio, amaranto e grano saraceno è piuttosto semplice: ricorda sempre di metterli in ammollo con acqua e aceto di mele non pastorizzato o acqua e succo di limone e poi cuocili bene. Si possono ridurre gli ossalati delli spinaci facendoli bollire.

Considera sempre che una dieta sana, senza zucchero, senza glutine e ricca di alimenti che aiutano la tua flora batterica ad essere sempre in salute ti aiuteranno a superare candida e infiammazioni, che sono i principali responsabili della sensibilità agli ossalati.


Fonti:

Natural News

Healing The Body