In India l’uso del ghi si perde nella notte dei tempi. 

Alimento dalle straordinarie qualità, è ritenuto un vero elisir nella medicina Ayurvedica e nei paesi orientali.

Considerato un alimento che rinforza il fuoco digestivo (Agni), viene presto integrato non solo nella dieta, ma anche nelle pratiche cerimoniali per la sua capacità di purificare mente e corpo.

Viene utilizzato anche nelle pratiche di guarigione, per preparare decotti di erbe grazie alla sua capacità di veicolare i loro principi attivi all’interno delle cellule.

Non solo un condimento, dunque, ma uno dei più potenti cibi curativi, una vera e propria medicina, impiegata nei trattamenti depurativi di tutto il corpo.

Se il ghi si trova comunemente nelle cucine del Sud–Est asiatico e del Medio Oriente, oggi si sta facendo strada anche qui, in Occidente, ora che medici e scienziati, iniziano a comprendere l’importanza di includere i grassi sani nella dieta.

Cos’è il ghi

È un burro chiarificato (da non confondere con quello che trovi sugli scaffali del supermercato), preparato secondo una ricetta antichissima. 

Si prepara partendo da un burro di ottima qualità (ottimale è un burro da mucche allevate all’aperto e nutrite con erba) che, grazie ad una lenta cottura, perde completamente acqua, caseina e lattosio.

Quella che resta è solo la parte grassa, un vero e proprio distillato di burro.

Questo grasso purissimo è formato per la maggior parte da acidi grassi saturi a catena corta e piccole percentuali di grassi monoinsaturi e polinsaturi.

Un grasso che non contiene zuccheri e proteine, che non si accumula ma che si trasforma subito in energia, pronta da spendere. 

Le proprietà di questo grasso sano

Il ghi è riconosciuto non solo per il suo sapore intenso e la sua versatilità, ma anche per le sue proprietà e i benefici per la salute, tra cui:

  • ha un alto punto di fumo
  • è ricco di vitamine liposolubili
  • è privo di lattosio e caseina
  • contiene acido linoleico coniugato
  • contiene acido butirrico

Utilizzi in cucina

Il ghi è una scelta eccellente in cucina grazie al suo punto di fumo alto

Il punto di fumo è la temperatura alla quale un olio inizia a bruciare e a fumare. 

Sottoporre un grasso ad una temperatura più alta del suo punto di fumo, oltre a distrugge fitonutrienti, ne provoca l’ossidazione e la formazione di radicali liberi dannosi per la salute.

Il punto di fumo del ghi è di 485 gradi Fahrenheit, ed è molto più alto del punto di fumo del burro a 350 gradi Fahrenheit. 

Ciò significa che puoi facilmente usarlo per cuocere, saltare e arrostire senza il rischio di distruggere i nutrienti importanti che contiene.

Il mio consiglio però è quello di usarlo soprattutto a crudo per godere a pieno dei suoi straordinari benefici.

1. Il ghi facilita l’assorbimento delle vitamine liposolubili

Le vitamine liposolubili sono quelle che hanno bisogno di grassi per sciogliersi ed essere metabolizzate ed utilizzate dall’organismo. 

Introdurre regolarmente il ghi nella tua dieta quotidiana, ti aiuta ad assorbire meglio la vitamina A, D, E, K, nutrienti importanti i cui benefici vanno dall’aiutarti ad avere una vista sana, a mantenere una pelle giovane e più luminosa.

È nell’intestino che queste preziose vitamine vengono assorbite ed il ghi può essere un valido aiuto in tutti quei casi in cui l’intestino non riesce a farlo, come nel morbo di Crohn e nella IBS.

2. Il ghi è privo di lattosio e caseina

Uno dei migliori benefici del ghi è che è privo di lattosio e proteine della caseina, il che lo rende un ottimo sostituto per coloro che hanno sviluppato un’intolleranza al latte.

3. Il ghi contiene acido linoleico coniugato (ALC)

Più il ghi è fatto a partire da un burro proveniente da mucche allevate al pascolo e nutrite ad erba, maggiore è la concentrazione di acido linoleico, un grasso dai molteplici effetti benefici per la nostra salute.   

Alcuni studi hanno rilevato che l’integrazione con acido linoleico coniugato per 24 mesi è ben tollerata, riduce la massa grassa corporea e aumenta quella magra in persone sane in sovrappeso.

4. Il ghi è fonte di acido butirrico

Il butirrato, o acido butirrico, è un acido grasso a catena corta e svolge un ruolo centrale per la salute dell’intestino

L’intestino o meglio, la microflora che lo abita, riesce ad autoprodurlo dalla fermentazione nel colon, della fibra che ingeriamo ed è fonte di energia per le cellule di questo tratto intestinale.

Il ghi quindi può essere un valido aiuto per tutti coloro che soffrono di colite ulcerosa, morbo di Crohn, soprattutto se aggiunto a crudo sulle verdure dopo averle cotte in modo leggero e sulle pietanze in genere.

5. Il ghi rafforza le ossa

Il ghi fornisce una piccola quantità di vitamina K e, se abbinato ad una dieta ed uno stile di vita sani, può fare una bella differenza.

La vitamina K è essenziale per molti aspetti della salute, come la coagulazione del sangue, la salute del cuore e la funzione cerebrale. 

È anche incredibilmente importante quando si tratta di mantenere le ossa sane e forti.

Questo perché la vitamina K è direttamente coinvolta nel metabolismo osseo e aumenta la quantità di una specifica proteina necessaria per mantenere il calcio nelle ossa.

Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha esaminato le diete di 2.591 adulti ed ha scoperto come un basso apporto di vitamina K, fosse associato a una ridotta densità della massa ossea nelle donne.(1)

6. Il ghi facilita la perdita di peso 

Gli acidi grassi a catena media contenuti nel ghi, ti aiutano a bruciare grassi in modo naturale.

Sono acidi grassi che possono essere un valido aiuto se hai bisogno di perdere peso, a patto che contemporaneamente tu elimini dalla tua routine, i grassi malsani, come gli oli vegetali e ti converta definitivamente all’uso di olio di cocco, ghi e olio extravergine di oliva.

Inoltre il ghi dona un senso di sazietà e ti tiene lontano dagli zuccheri.

7. Il ghi allevia l’infiammazione

Grazie al contenuto dei preziosi acidi grassi, il ghi è un alleato contro l’infiammazione cronica

Lubrifica le pareti dell’intestino e del tessuto connettivo, dona sollievo in caso di artrite, è indispensabile in menopausa per stemperare l’eccesso di calore.

Nutre le cellule in profondità e idrata a fondo il corpo. 

8. Il ghi contrasta l’insulino resistenza

Diversi studi hanno riscontrato come i preziosi acidi grassi di cui è ricco il ghi, contribuiscano a migliorare i livelli di glucosio nel sangue (2)

In modo particolare studi sui topi hanno evidenziato come un’integrazione con acido butirrico, abbia impedito lo sviluppo di insulino resistenza e obesità.

Modi migliori per utilizzare il ghi

Ghi

Puoi iniziare a fare amicizia con questo straordinario grasso, assumendone dai due ai quattro cucchiaini al giorno, preferibilmente crudo su qualsiasi pietanza.

Puoi anche metterne una piccola quantità accanto al piatto e consumarlo durante il pasto se non ti piace mescolarlo a verdure o carne.

Aumenta la dose gradualmente, fino ad arrivare a 8-10 cucchiaini al giorno.

Se il ghi non mi piace?

Impossibile non amare il sapore burroso del ghi. 

Se questo avviene e se senti che ti provoca un leggero senso di nausea, non ti scoraggiare, è sintomo che il tuo fegato invece ne ha un grande bisogno.

Probabilmente hai il fegato un po’ appesantito, soprattutto se provieni da un’alimentazione a base di carboidrati, ed ha necessità di ripulirsi.

Quello che fa il ghi, infatti, è agire proprio sul fegato, ne è il nutrimento migliore in assoluto. 

Acqua calda e ghi 

Questo è un ottimo modo per consumare il ghi soprattutto se soffri di stitichezza

Lubrifica le pareti dell’intestino, favorisce la peristalsi, ammorbidisce le feci e ne facilita il transito. 

Sciogliere un cucchiaino di ghi in una tazza di acqua calda, ti aiuta anche a tamponare la fame, ed è una vera e propria coccola calda.

Come farlo in casa

Purtroppo in commercio non è facile trovare dell’ottimo ghi, spesso ha un cattivo sapore.

Quello che ti incoraggio a fare è produrlo in casa: è davvero un’operazione molto, molto semplice e ti darà tanta soddisfazione.

Come scegliere il burro migliore

Per ottenere un ghi dal sapore davvero speciale, il segreto è partire da un burro di ottima qualità.

Orientati su burro biologico o se hai la fortuna, da un buon burro di malga, da mucche allevate al pascolo.

Non c’è un sapore uguale per tutti, ogni ghi ha la sua declinazione, dipende appunto dal tipo di burro che scegli.

Cosa ti serve per preparare il ghi in casa

  • pentola in acciaio con fondo spesso
  • panetti di burro da mucche da pascolo e possibilmente biologico
  • 2 colini a maglie strette, uno più grande ed uno più piccolo 
  • 2/3 garze sterili
  • un mestolo
  • un contenitore per travasare il ghi
  • barattoli di vetro ben puliti per la sua conservazione

Procedimento

Metti la pentola (ben pulita) sul fornello. 

Utilizza SEMPRE il fornello più piccolo che hai a disposizione, evita temperature troppo elevate e ricordati che, più la pentola è larga e bassa, più la cottura avverrà in modo efficace e corretto.

Posiziona i panetti di burro nella pentola, accendi il fornello a fiamma minima e attendi che il burro si sciolga.

Dopo circa 30 minuti, l’olio (burro completamente sciolto) dovrebbe iniziare a sobbollire.

Osserva le pareti della pentola e vedrai formarsi delle bollicine. 

Attendi fino a quando la leggera ebollizione comincia ad essere costante e ben distribuita.

Lascia che tutto vada avanti fino a quando l’affioramento delle proteine residue non diventi una crosticina marrone scuro (potrebbe anche diradarsi a tal punto da quasi sparire).

La caseina è invece quella patina che si solidifica aderendo completamente al fondo e alle pareti della pentola e si scurisce omogeneamente.

In questa fase, molti consigliano di schiumare continuamente la superficie, in realtà non è necessario e anzi è meglio che lasci che la cottura proceda senza disturbo.

Il ghi ha bisogno del giusto tempo affinché la separazione del lattosio, delle proteine e dell’acqua possa avvenire completamente. 

Possono servire, in base alla quantità di burro, dalle 3 alle 4 ore di cottura lenta.

Una volta terminata la cottura, sei pronto per il filtraggio.

Filtraggio

1. Posa il primo colino sul contenitore che ti permetterà di travasare comodamente il ghi nei barattoli di vetro.

2. Posiziona la garza sterile su questo colino e immediatamente sopra appoggia il secondo colino, in modo da avere un doppio passaggio filtrante.

3. Con l’aiuto di un mestolo, cola il burro sciolto (ora diventato ghi) nel contenitore, facendolo passare attraverso i colini con la garza.

4. Travasa il ghi nei barattoli.

5. Lascialo intiepidire

6. Chiudi bene i barattoli con i rispettivi coperchi.

7. Riponi i barattoli in frigo per 8 ore, dopodiché il ghi va conservato nella dispensa, fuori frigo con la sola accortezza di prelevarlo sempre con un cucchiaino pulito.

Ora sei pronto per gustare questa delizia non solo per il palato ma estremamente curativo, nutriente e disintossicante per l’organismo.

Se invece non hai tempo e vuoi comunque un ghi biologico tradizionale, di alta qualità e dal sapore eccellente, ti consiglio di provare quello di Energy Foods, totalmente nuovo, ancora più buono, in due parole, davvero speciale.

In cucina con Devi

La preparazione del ghi in casa sembra molto più difficile di quanto non sia in realtà.

Ecco perché di recente Devi ha dedicato, sulla sua pagina Facebook, una lezione di cucina proprio alla preparazione di questo straordinario alimento.

Qui di seguito trovi il video che illustra le varie fasi del procedimento che ti ho spiegato sopra.


Fonti:

PubMed.Gov


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La guida definitiva ai grassi sani nella dieta