Perché crediamo che le evidenze scientifiche facciano la differenza?

In mano a chi sono le evidenze scientifiche?

Chi paga le ricerche?

Quanto costano le ricerche?

Ma la scienza è davvero infallibile? 

Perché dovremmo fidarci della scienza più di ciò che proviamo su noi stessi o di ciò che il nostro istinto ci dice?

La scienza è qualcosa di stabile o si evolve?

È una faccenda di fede o di continua ricerca?

Ecco a te, oggi, un video scomodo e controcorrente, che sono certa ti farà arrabbiare ma che mi auguro ti farà anche PENSARE, RIFLETTERE e magari iniziare a porti le giuste domande.

Perché è dalle giuste domande che può innescarsi un processo virtuoso che può portare a migliorare la nostra vita.

Partiamo dal cercare di rispondere a queste prime domande, sempre in modo semplice.

Esattamente come quel bimbo ne “I vestiti nuovi dell’imperatore” che, nella sua innocenza, disse ciò che vedevano tutti ma che nessuno aveva il coraggio di affermare: “Il re è nudo!

Sei quello che quando sente una cosa nuova afferma subito: “Mi dai per favore le evidenze scientifiche di ciò che affermi?

Ti senti più intelligente ed in gamba degli altri?

Quello che ha il compito di scovare le bufale?

Guardi alla scienza soprattutto come una religione?

Solo se lo dice la scienza è vero e tutto ciò che non è affermato dalla scienza è falso e quindi potenzialmente pericoloso, da criticare e possibilmente da condannare?

Come se la scienza fosse un dogma e non una ricerca costante che spesso ribalta se stessa…

Ti auspichi un controllo centralizzato delle informazioni in circolazione?

Credi solo alle cose scritte sui giornali o dette in televisione?

Hai paura di Internet, il moderno demonio, e vuoi che di salute parlino solo i medici?

Anche se visibilmente questi esperti sono magari sovrappeso e con le occhiaie, o sempre con una sigaretta o un bicchiere di vino in mano?

O super pagati per un intervento in TV?

Se sei tra questi, può essere utile ricordarti che i veri scienziati non la pensano come te!

Gli scienziati che si dedicano anima e corpo alla ricerca, rifuggono dai riflettori e sanno bene che i finanziatori delle ricerche hanno un motivo per finanziarle e quindi cercano di rifuggire da queste briglie o, se le utilizzano, le piegano al loro desiderio intenso e bruciante di sapere e di scoprire.

Sanno bene che la scienza non è infallibile e non è una roba dove esistono certezze.

Ogni cosa scoperta apre nuovi orizzonti inaspettati che bisogna essere pronti a cogliere senza paura.

Per uno scienziato la verità non esiste, tutto è possibile, basta solo cercare e avere occhi per vedere.

Sanno poi che, per scoprire qualcosa, devi avere il coraggio di ipotizzarla, devi sovvertire nella tua mente le vecchie certezze rassicuranti per aprire le porte al nuovo: nella scienza vale il detto “Se non osi, non trovi!”

Non solo ma che, soprattutto in campo medico, hai maggiori risultati se non lavori da solo concentrato su te stesso e sul tuo microscopio ma se guardi alle cose scoprendo le connessioni, i legami di causa ed effetto…

Altrimenti, perso nel particolare, ti perdi la visione d’insieme, l’armonia del quadro che spiega l’imperfezione del particolare.

Gli scienziati in tutto il mondo cercano collaborazioni in ogni dove e la scoperta di uno diventa l’occasione per nuove scoperte per un altro.

Ecco perché, la vera Scienza, con la S maiuscola, non ha padroni e non può avere regole.

E la vera scienza non la trovi in TV!

Lì trovi solo ciò che conviene a qualcuno o qualcosa (perché anche l’informazione è sovvenzionata da privati, direttamente o attraverso la pubblicità) ma la trovi su siti Internet specializzati in ricerche scientifiche o riviste specializzate.

Si tratta di luoghi per addetti ai lavori e queste informazioni non è facile trovarle, anche perché spesso e volentieri sono in inglese, la lingua ufficiale con cui comunicano gli scienziati nel mondo.

Più cerchi di bloccare e imbrigliare la scienza, e più le impedisci di osare e trovare.

Più ti senti arrivato e pieno di certezze, e più sei lontano dalla vera scienza.

Perché l’unica cosa certa è che conosciamo solo un microscopico nulla di tutto ciò che siamo e di tutto ciò che la realtà è!

Siamo ben lontani dall’avere certezze.

Già solo sul nostro cervello, ciò che sappiamo è così poco rispetto alle sue potenzialità…

E il nostro intestino?

Già solo il numero esatto delle cellule che compongono il nostro microbiota intestinale è oggetto di ipotesi ma non di certezze.

Si sa che è grande, un numero difficile da immaginare, ma ovviamente come misurarle davvero?

Quindi la scienza è la terra della libertà e delle possibilità e, quel che è peggio e che complica le cose, è che noi siamo tutti diversi!

Siamo solo una delle infinite specie che popolano questo Universo e diversi gli uni dagli altri in modo affascinante e misterioso.

Un campo dove genetica e vita si rincorrono e danzano contribuendo a creare quel magico e unico insieme che siamo proprio noi, diversi da chiunque altro.

E allora torniamo alle nostre domande…

Succede che sentiamo, per esempio, che potrebbe essere cosa buona e giusta bere l’acqua calda invece che fredda ma noi, prima di provare, vorremmo che qualcuno ci desse le evidenze scientifiche di questo!

Perché noi siamo furbi e intelligenti e solo se ci sono delle ricerche già fatte, con risultati certi, allora prenderemo forse in considerazione l’idea di provare!

Ed è così su tutto: cerchiamo ricerche che ci confermino che mangiare i tre nutrienti in modo equilibrato sia meglio che non mangiare tanto zucchero, anche se siamo sempre sulle montagne russe emotive e mentali e in evidente sovrappeso!

Cerchiamo conferme sugli effetti di caffè e vino tutti i giorni, anche se siamo costantemente nervosi e con la pancia gonfia!

Pretendiamo conferme sui danni del latte, anche se soffriamo di muco e le nostre ossa sono fragili!

Cerchiamo conferme sul glutine, anche se abbiamo sempre gastrite, mal di testa e irregolarità intestinale!

Vorremmo che le ricerche ci rassicurassero perché, anche se mangiamo male ogni giorno e stiamo da cani, se dobbiamo cambiare vogliamo certezze.

Eppure non ci sono evidenze scientifiche che bere birra o coca cola tutti i giorni ci faccia vivere bene e a lungo, eppure lo facciamo!

Oppure che mangiare sempre pasta come primo piatto sia un’ottima cosa per il nostro corpo, eppure lo facciamo…

Ecco l’assurda linea di ragionamento è che è il nuovo che deve dimostrare di funzionare e non il vecchio!

Chi di voi, quando compra un farmaco, legge il bugiardino e si interroga sui possibili effetti collaterali?

Oppure sta tranquillo e ingoia la pillola perché, se il medico glielo ha dato, sicuramente non gli farà male?

E se lo vendono in farmacia, allora è legale e gli farà bene?

Eppure magari il farmaco è stato approvato ma l’azienda è tenuta per legge ad informare il consumatore dei suoi possibili effetti collaterali, ma noi in quel caso difficilmente indaghiamo e, se è approvato, lo mandiamo giù.

Io adoro la scienza, ne sono incredibilmente affascinata e non smetto mai di studiare.

Adoro e rispetto i Medici, quelli con la M maiuscola, perché fanno il lavoro più difficile del mondo: sempre a contatto con la sofferenza umana, cercando di essere di aiuto anche quando non si può esserlo o non si hanno gli strumenti per esserlo.

Ma so anche che pochi sono gli scienziati e i medici davvero liberi, quelli che il “primo: non nuocere” se lo ricordano ogni giorno quando si svegliano e si recano al proprio luogo di lavoro e ricerca.

Sono consapevole che su tanti campi sappiamo ancora poco perché a nessuno conviene: se nessuno ha da guadagnare, perché sovvenzionare una ricerca?

Purtroppo chi sovvenziona deve guadagnarci non perché è cattivo ma perché altrimenti dove prende i soldi che deve darti per ricercare?

È un ambito dove “vuoi la botte piena e la moglie ubriaca”, anche se sono due risultati incompatibili e dove gli interessi spesso prevalgono sulla trasparenza.

Non è giusto e non è etico ma è così!

Quindi il punto è aprire gli occhi su come va il mondo ed essere consapevoli che noi abbiamo, su tante cose, un’ampia libertà di azione, molto più grande di ciò che pensiamo.

Sullo stile di vita e le abitudini quotidiane non dobbiamo aspettarci che arrivino le ricerche a farci cambiare, perché potremmo finire i nostri giorni malati e aggrappati alle nostre pseudo certezze che poi non sono altro che “Se lo fanno tutti, allora va bene!

Facciamo piccole prove.

Su tante cose bastano pochi giorni per darci già la misura del grande benessere che potremmo avvertire.

Provare su noi stessi è una grandissima libertà che abbiamo, e prendiacemola tutta!

Impariamo invece a chiedere le evidenze scientifiche di farmaci e trattamenti sanitari: lì sì che non dovremmo mai smettere di cercare e pretendere certezze e trasparenza!

Perché i soldi lì ci sono e noi abbiamo il sacrosanto diritto di essere informati.

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