Il colesterolo è una sostanza estremamente preziosa per la vita.

È così importante che il corpo ha sviluppato meccanismi incredibilmente complessi per assicurarsi che ne abbiamo sempre abbastanza.

Allora perché è diventato uno spauracchio per molti soprattutto quando, ritirando le analisi, ci accorgiamo che il suo valore supera i 200 mg/dl?

In questo articolo scopriremo cosa significa realmente avere il colesterolo alto, le cause, la dieta e i rimedi adatti.

Ecco l’indice dell’articolo:

Non è una questione di numeri

Il primo punto da comprendere è che le ricerche più avanzate hanno iniziato ad interessarsi non più al quantitativo di colesterolo, ma alla qualità delle particelle di cui è composto, alla loro misura, consistenza e numero.

Perché avere il colesterolo totale alto significa che hai molto colesterolo nel sangue, ma non dice nulla sul tipo di lipoproteine presenti in esso.

Cos’è il colesterolo

Cos'è il colesterolo

Il colesterolo è una materia grassa che si trova per lo più nel rivestimento della membrana di ogni nostra cellula, mentre una parte scorre disciolta nel sangue.

È composto da:

  • molecole di colesterolo vere e proprie
  • proteine
  • trigliceridi (comunemente detti acidi grassi)

Il prevalere o meno di ciascun elemento di questo mix rispetto agli altri determina la natura “buona” o “cattiva” del colesterolo.

Il viaggio del colesterolo

Il colesterolo è solubile nei grassi e non può scorrere da solo nel torrente sanguigno.

È come una gocciolina di olio in un bicchiere d’acqua: semplicemente non può mescolarsi.

Per questo motivo deve essere trasportato da speciali molecole, chiamate lipoproteine, che funzionano come tante “navicelle” che viaggiano nel sangue trasportando il colesterolo in giro per il corpo e non solo.

Trasportano anche altre molecole, come trigliceridi (grassi), fosfolipidi e vitamine solubili nei grassi.

Avere colesterolo alto nel tuo torrente sanguigno non è una cosa negativa, a meno che questo non sia trasportato dalle lipoproteine sbagliate.

Il colesterolo “totale” è un marcatore inutile

In genere le analisi del sangue non prendono in considerazione il numero di lipoproteine e la loro qualità ma analizzano solo la quantità di colesterolo trasportato.

Seguendo questa logica, anche l’HDL (che è protettivo) contribuisce comunque a un colesterolo totale alto.

A seconda della minore o maggiore concentrazione di proteine presenti, si hanno tre tipi diversi di lipoproteine.

Sono esse a determinare la natura “buona” o “cattiva” del nostro colesterolo.

Diversi tipi di lipoproteine

Ci sono molti tipi di lipoproteine, ma le più importanti sono chiamate LDL (lipoproteine a bassa densità) e HDL (lipoproteine ad alta densità).

Queste sono riferite rispettivamente al colesterolo “cattivo” e “buono”.

Ma è una definizione inesatta.

Il colesterolo è sempre lo stesso, sono le lipoproteine ad essere diverse.

Nel test delle analisi del sangue sono facilmente riconoscibili da delle sigle ed è importante familiarizzare con esse:

1. VLDL (Very Low Density Lipoprotein)

Lipoproteine che contengono una densità molto bassa di proteine, ma un alto contenuto di grassi, in modo particolare di acido palmitico.

Studi hanno evidenziato come una continua produzione di acido palmitico avvenga da parte del fegato ogni qualvolta ci sia un accumulo in eccesso di carboidrati che vengono convertiti in grassi dannosi e rilasciati in tutto il corpo.

Fattore che da solo scagiona i grassi animali come unici responsabili di un alto tasso di colesterolo e che ci dovrebbe invece far riflettere sulla quantità di carboidrati e dunque zuccheri che ogni giorno consumiamo.

2. LDL (Low Density Lipoprotein)

Lipoproteine con una bassa densità di proteine e alto contenuto di grassi.

È il cosiddetto colesterolo “cattivo” in circolo nelle arterie.

Insieme alle VLDL trasportano il colesterolo e i grassi dal fegato ai tessuti.

È fonte di energia e di materiale per le cellule ed è costituito, come vedremo, da una parte buona di molecole morbide e soffici e una parte di molecole dure e ossidate, molto più insidiose.

3. HDL (High Density Lipoprotein)

Lipoproteine con un’alta densità di proteine e basso contenuto di grassi.

È il colesterolo “buono”, che sottrae il colesterolo in eccesso e quello ossidato dai tessuti e dalle arterie e lo riporta nel fegato per essere riprocessato e pulito.

È lo spazzino delle nostre arterie.

LDL: non tutto è male

Se pure risultassi avere un valore alto di LDL, comunemente etichettato come cattivo, è utile sapere che vi è una parte di esso che non è dannoso perché composto da molecole soffici, morbide e di grandi dimensioni.

Scorrono tranquillamente all’interno del torrente sanguigno contribuendo a mantenerlo pulito: entrano ed escono senza difficoltà dal fegato e vanno a nutrire direttamente anche il cervello.

Solo una piccola parte dell’LDL è costituita da molecole piccole, rigide e dure che tendono ad aggregarsi formando pericolosi agglomerati che otturano e ispessiscono le pareti dei vasi.

Sono più aggressive e sono proprio queste che creano nel tempo malattie cardiovascolari.

Le vere cause del colesterolo alto

Le vere cause del colesterolo alto

Più studi stanno evidenziando come le particelle di colesterolo “cattivo” vengano prodotte quando vi è continuamente insulina in circolo nel sangue.

Soffermiamoci un attimo su quest’ultimo dato che può sembrare strano, ma che in realtà medici e scienziati stanno mettendo sempre più in evidenza.

Un’insulina continuamente in circolo nel sangue si ha quando la nostra routine alimentare è ricca di zuccheri e carboidrati (pane, pasta, pizza, cereali, dolci, prodotti da forno).

Il colesterolo diventa problematico quando il corpo è costretto a produrlo a partire da questi che spesso sono troppi perché tu possa utilizzarli come energia da spendere. 

Zuccheri e carboidrati in più sono trasformati dal fegato in acidi grassi e vanno a finire nel sangue, portando ad un aumento spropositato di trigliceridi e colesterolo LDL ossidato.

Più navicelle LDL hai, maggiori sono le probabilità che alcune di queste lipoproteine penetrino nelle pareti delle arterie.

Quindi, tutto ciò che aumenta il numero di particelle LDL nel tuo torrente sanguigno aumenta i rischi di problemi cardiaci.

C’è dell’altro: un alto tasso di insulina è all’origine di molteplici e seri problemi di salute ed alimenta il processo infiammatorio dell’organismo, endotelio compreso, aumentando la probabilità di un coagulo di sangue nelle arterie causato dall’infiammazione elevata.

Sorprendentemente, dunque, i carboidrati raffinati e gli zuccheri sembrano essere i principali colpevoli del colesterolo alto ed hanno un effetto maggiore e deleterio rispetto ai grassi.

Colesterolo alto e grassi: la nuova visione della scienza

La storia del colesterolo così come ce l’hanno raccontata è cambiata tanto negli ultimi cinquanta anni.

Cinquanta anni fa eravamo terrorizzati dai grassi, oggi le ricerche dicono che un colesterolo alto predice una vita lunga e giovanile, per corpo e cervello, a patto che comprendiamo bene:

  1. Quante particelle HDL abbiamo, perché sono il fattore più importante per la salute e il detox di cuore e cervello
  2. La necessità di ridurre la quantità delle particelle LDL che diventano tante quando c’è troppo zucchero nel sangue e le cellule ne sono talmente sature che non riescono più a gestirlo

Infine studi dimostrano che il colesterolo totale e l’LDL sono pessimi indicatori dei rischi cardiovascolari se paragonati ad altri marcatori, come il rapporto Trigliceridi:HDL (1)

Uno studio ha scoperto che di 231.986 pazienti ospedalizzati per malattie cardiache, la metà aveva livelli di colesterolo normali (2)!

Ci sono anche studi che mostrano che il colesterolo alto può essere protettivo. 

Negli individui anziani più è alto il suo valore, più bassi sono i rischi di malattie cardiache (3).

Come valutare se il tuo colesterolo è alto

Esistono due modi per calcolare questo rapporto e per comprendere se il colesterolo totale rappresenti o meno un campanello di allarme.

1. Rapporto HDL/Colesterolo totale

La percentuale di HDL (il cosiddetto colesterolo buono) è un fattore di rischio importante.

Dividi il valore dell’HDL per quello del colesterolo totale: la percentuale dovrebbe idealmente superare il 24%

2. Rapporto Trigliceridi/HDL

I trigliceridi sono la principale componente del tessuto adiposo e servono sia come fonte di energia di riserva sia come isolante termico che ci protegge dalle basse temperature.

Anche il fegato è in grado di sintetizzare i trigliceridi partendo da altri nutrienti come le proteine e il glucosio.

Questo spiega perché una dieta troppo ricca di zuccheri e carboidrati causa un innalzamento dei livelli di trigliceridi nel sangue, quella che in termine medico viende definita ipertrigliceridemia.

Il livello dei trigliceridi si calcola come nel caso precedente: il rapporto dovrebbe essere meno di 2.

Nonostante i valori del colesterolo totale e LDL siano poco indicativi, alle persone con valori elevati viene spesso consigliato di abbassare il colesterolo con ogni mezzo necessario, tra cui una dieta a basso contenuto di grassi (che non funziona) e le statine.

La dieta migliore per il colesterolo alto

La dieta migliore per il colesterolo alto

La maggior parte del colesterolo nel nostro corpo è attualmente prodotto dalle nostre stesse cellule, e ogni cellula nel corpo può produrlo.

Il colesterolo che mangiamo è quindi, di solito, una piccolissima parte, paragonato a quello che produciamo.

Il vero problema, lo abbiamo visto, non è il colesterolo in se stesso, ma il meccanismo di produzione e smistamento di questa sostanza che nel tempo è diventato disfunzionale. 

L’alimentazione ha comunque un ruolo fondamentale sulla salute di tutto il nostro organismo.

Le malattie del cuore (e non solo) prima di tutto si prevengono a tavola con le scelte alimentari che facciamo ogni giorno.

Per contrastare il colesterolo alto, spesso si sono demonizzati alimenti perfettamente sani, come le uova, uno dei cibi più sani al mondo.

Uova e colesterolo

Dato che le uova contengono molto colesterolo, qualcuno pensa ancora che siano la causa delle malattie cardiache.

Gli studi in realtà mostrano che il colesterolo presente negli alimenti non alza i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.

Le uova alzano i livelli di HDL (il colesterolo buono) e non sono associate ad un aumento dei rischi di malattie cardiache (4).

L’uovo è un alimento incredibilmente sano, ricco di vitamine, minerali e sostanze nutritive potenti che sono importanti per gli occhi e il cervello (5).

Quasi tutte le sostanze nutritive si trovano nel tuorlo, il bianco non è altro che la proteina.

Per preservare tutto il nutrimento e il potere enzimatico il tuorlo andrebbe mangiato crudo, come in questa ricetta: Uova SAUTÓN.

Per far in modo che l’organismo produca il colesterolo ottimale:  

Oltre la dieta: digiuno intermittente

In caso di valori del colesterolo alto, giova in modo particolare affiancare ad una sana alimentazione, la pratica del digiuno intermittente 16/8: digiuni per 16 ore, mangi nelle restanti 8.

Si è visto che oltre a favorire la perdita di peso, il digiuno intermittente è un valido modo per riportare in linea i valori del colesterolo in quanto, durante il digiuno, è a riposo anche l’insulina che si attiva sempre dopo ogni pasto, non solo quando consumiamo dolci o pasta, ma anche quando consumiamo pasti a base di proteine.

Azzerando poi il consumo di carboidrati, il fegato riduce la sintesi di trigliceridi e di acido palmitico, responsabili del colesterolo di cattiva qualità.

Studi dimostrano che praticare un digiuno a giorni alterni per 70 giorni, riduce l’LDL del 25% e i trigliceridi del 30%.

Colesterolo alto e rimedi

Statine sì, statine no?

Da quando sono state immesse sul mercato, l’uso delle statine si è diffuso al punto che queste sono diventate, sul mercato americano, uno dei medicinali più prescritti ed utilizzati e quindi più remunerativi per l’industria farmaceutica.

Nel mentre, i livelli di colesterolo cosiddetti sicuri sono stati abbassati sempre di più nelle linee guida mediche ufficiali (cosa accaduta anche in Italia).

Di conseguenza sempre più persone si sentono obbligate ad assumere le statine per raggiungere i livelli considerati salutari dalla medicina ufficiale.

Gli enormi interessi economici che ruotano intorno a questa categoria di medicinali e i danni alla salute che sono in grado di procurare, sono fattori che dovrebbero essere presi in attenta considerazione prima di decidere di assumere le statine.

Il primo modo di mantenere livelli salutari, è, come abbiamo visto, quello di adottare un’alimentazione sana, variata, a basso regime di carboidrati, ricca di grassi sani e con il giusto apporto di proteine.

A questo bisogna aggiungere anche l’esercizio fisico che ha un ruolo fondamentale nel mantenerci in salute nel corpo e nella mente.

Rimedi naturali

Il riso rosso fermentato è una valida alternativa naturale alle statine per il controllo dei livelli di colesterolo.

Contiene monacolina K, una sostanza con una struttura molto simile a quella della lovastatina, un farmaco che appartiene alla categoria delle statine.

Questo tipo di riso si ottiene tramite un processo di fermentazione del riso comune con ceppi del Monascus purpureus, chiamato anche “lievito rosso” per via della sua colorazione caratteristica.

Durante il processo di fermentazione, il riso si arricchisce di monacoline che sono note per la loro capacità di riequilibrare l’assetto lipidemico.

È comunque un integratore di cui non abusare, che va assunto per periodi limitati solo in caso di un valore totale di colesterolo attorno o superiore a 300 mg/dl.  

Nel nostro shop trovi un ottimo integratore di riso rosso fermentato, Lip, che trovi qui.

N-acetilcisteina e cardo mariano

N-acetilcisteina è il derivato N-Acetile del più comune aminoacido L-Cisteina.

È considerato uno dei migliori antiossidanti poiché neutralizza i radicali liberi ed aiuta il corpo a disintossicarsi dalle tossine, in particolar modo il fegato coinvolto in prima linea nella produzione di colesterolo.

Formula Fegato Plus è un ottimo integratore di N-acetilcisteina che trovi nel nostro shop.

Il cardo mariano è un potente disintossicante ed aiuta a ricostruire le cellule del fegato, rimuove le tossine e veleni dal corpo che vengono elaborati proprio attraverso il fegato.

Conclusione

Probabilmente il più grande errore nella medicina moderna è quello di concentrarsi troppo sui livelli di colesterolo totale e di LDL e giudicarli indicatori dei rischi di malattie cardiache.

In seguito, l’attenzione si è spostata sulla quantità di colesterolo presente e trasportato dalle particelle “cattive” LDL.

Ma anche questo punto di vista nel tempo ha mostrato i suoi punti deboli: non predice un preciso fattore di rischio e il colesterolo alto è in realtà legato ad un abuso di zuccheri, non ad un problema con il colesterolo stesso.

Come insegniamo nel SAUTÓN Approach, adottare un’alimentazione che preveda una riduzione temporanea ma drastica di carboidrati raffinati e zuccheri e un aumento dell’apporto quotidiano di grassi sani, permette al fegato di rilasciare i grassi tossici accumulati nei propri tessuti, recuperare gradualmente salute e funzionalità e produrre maggiori quantità di colesterolo HDL e minori quantità di LDL.

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Fonti:

NCBI.gov

PubMed.gov

Jason Fung “Guida completa al digiuno intermittente”

  1. High Ratio of Triglycerides to HDL-Cholesterol Predicts Extensive Coronary Disease
  2. Lipid levels in patients hospitalized with coronary artery disease: an analysis of 136,905 hospitalizations in Get With The Guidelines
  3. Total cholesterol and risk of mortality in the oldest old
  4. Dietary cholesterol provided by eggs and plasma lipoproteins in healthy populations
  5. Lutein and zeaxanthin concentrations in plasma after dietary supplementation with egg yolk

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La guida definitiva al colesterolo: tutti i segreti fra falsi miti e mezze verità

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